doppietta senza marca

Forum dedicati ai Fucili a canna liscia ed al Tiro a Piattello

doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » lun 9 mar 2015, 10:38

salve,
desideravo sapere per conto di un amico, se è possibile il modello di questa doppietta calibro 12. Ho solo qualche foto che allego. grazie per risposta Andrea
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il calcio è quello al centro
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » lun 9 mar 2015, 22:36

andretta96 ha scritto:salve,
desideravo sapere per conto di un amico, se è possibile il modello di questa doppietta calibro 12. Ho solo qualche foto che allego. grazie per risposta Andrea

Credo che nessuno possa darti una risposta senza vedere i punzoni sui piani di bascula, ed eventuali scritte sulla canna.
Fai una carrellata di foto ed inseriscile sul forum.
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Bruno
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » dom 17 mag 2015, 11:13

salve, ho recuperato alcune foto della doppietta, sulle canne vi è la scritta KRUPP ESSEN entrambe a una stella in calibro 12, lunghezza delle canne a specchio 70 cm, la punzonatura riporta la data in romano XX corrispondente all'anno 1964 quindi in assenza di altri punzoni sulla bascula si intende sia un KRUPP ESSEN o altro ??? grazie per l'eventuale risposta ....ah dimenticavo che quotazione può raggiungere il fucile essendo in buone condizioni ciao Andrea
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » dom 17 mag 2015, 11:36

altra foto con i punzoni
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Dinamite » lun 18 mag 2015, 5:36

Krupp Essen e' solo la marca dell' acciaio. E' una ditta tedesca che ha circa quattro secoli di storia nella lavorazione e produzione dell' acciaio. La doppietta sara' stata fatta da qualche artigiano minore anche se il numero di matricola non e' proprio piccolo.... Comunque non sembra affatto male con quella chiusura a testa di bambola che la rende decisamente robusta. Un' esecuzione fatta bene di questa chiusura oggi costa un botto perche' richiede molto lavoro e capacita'! Poi mi sembra che le canne siano demi-block o, come minimo, intere (con innesto a coda di rondine o simile). Anche questo e' un "dettaglio" ormai da arma fine o quasi. Il "rinforzo" laterale sui seni della bascula rimase nel dopoguerra su alcune doppiette dove la robustezza era un parametro importante. Tipicamente su quelle per il tiro al piccione o per la caccia agli acquatici. Questo lo si vede facilmente sulle doppiette piu' famose tipo Purdey, Westley Richards, Greener, Boss, Woodward etc. dove appunto i modelli per tiro al piccione possono avere, non sempre, questa particolarita' insieme ad altri accorgimenti per incrementarne la robustezza. Per gli inglesi era decisamente d' aiuto dato che le tipiche doppiette inglesi da "signorotti" erano sempre fatte anche, e soprattutto, secondo criteri di eleganza e facilita' di apertura a scapito della robustezza. Poi su questa non saprei se e' solo un "vezzo" oppure fu fatta per quel motivo. Ma comunque le doppiette italiane sono sempre state, sempre con le dovute eccezioni, un po' piu' "tozze" o comunque piu' curate dal punto di vista della robustezza perche' le cartucce impiegate sono state sempre piu' sostaziose, in media. Sugli acciarini non saprei. Non si puo' dire nulla. Poi bisogna vederla dal vero ma, anche se meno nobile, sembra di livello buono. Certamente meglio delle doppiette industriali di oggi rispetto alle quali potrebbe, il condizionale e' d' obbligo, essere inferiore solo per la qualita' dell' acciaio. Personalmente la terrei e se le canne sono integre (e le strozzature non sono esagerate) la userei ognitanto. Non penso abbia un grosso valore commerciale nonostante possa avere un buon valore in termini di qualita' e funzionalita'.
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » lun 18 mag 2015, 8:39

...ringrazio per la solerte e professionale risposta, è mia intenzione comunque tenerla proprio per il fascino d'impatto che imprime, grazie nuovamente per i consigli e l'attenzione rivoltami, un saluto Andrea
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » lun 18 mag 2015, 9:31

andretta96 ha scritto:salve, ho recuperato alcune foto della doppietta, sulle canne vi è la scritta KRUPP ESSEN entrambe a una stella in calibro 12, lunghezza delle canne a specchio 70 cm, la punzonatura riporta la data in romano XX corrispondente all'anno 1964 quindi in assenza di altri punzoni sulla bascula si intende sia un KRUPP ESSEN o altro ??? grazie per l'eventuale risposta ....ah dimenticavo che quotazione può raggiungere il fucile essendo in buone condizioni ciao Andrea

Concordo pienamente con la descrizione effettuata da "Dinamite", solo che dal mio punto di vista rilevo che la doppietta che ha meccanica tipo A.&D. reca un esecuzione artigianale di basso livello anche se le incisioni a cesello avrebbero voluto 'nobilitare' una 'serie' comune agli artigiani della valle. Le canne a marchio Krupp Essen sono solo la ciliegina per rendere il fucile più commerciabile. La doppietta, infine, sembrerebbe avere avuto nel tempo una rimessa a nuovo con ribrunitura delle canne, ma le foto non consentono una migliore consapevolezza.
In risposta al valore commerciale che richiedi, questa non ne ha come tante armi che sono detenute nelle nostre case, però ciò è poco importante qualora provenga dalla famiglia o dono di un amico.
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Dinamite » lun 18 mag 2015, 11:04

Bruno, essendo del 1964 mi sembra strano abbiano rifatto le canne. Oppure le hanno rifatte in quell' anno e la doppietta era in realta' piu' vecchia. Personalmente lo vedo come un vantaggio dal punto di vista della sicurezza ed utilizzabilita'.
A dire la verita' la bascula, a parte le incisioni approssimative, mi sembra identica a qualche doppietta Faverzani che ho visto in giro. Se l' armaiolo in questione era ancora meno noto avra' comprato la bascula da Faverzani (e questo spiegherebbe anche quel numero di matricola relativamente grande) e l' ha solo assemblata e rifinita senza metterci la firma. Un po' come si fa anche oggi per le doppiette bresciane, alcune anche costosette, che hanno tutte la stessa bascula base fatta da uno ma con rifiniture e firme diverse.
Comunque, doppiette simili in buone condizioni che mi sono capitate per le mani, nonostante potessero sembrare grezze in alcuni dettagli erano incredibilmente solide. Avendo il rampone anteriore passante, la testa di bambola fatta in maniera decente, piu' i rinforzi ai lati dei seni potrebbe essere uno di quei casi. Veramente si aprivano e chiudevano in maniera dolce e netta, senza alcun gioco. Poi penso che l' impressione di lavoro approssimativo, guardando l' interno della bascula, sia piu' probabilmente usura dato che la qualita' base degli acciai prima era piu' bassa di oggi. Ma questo tuttavia non ne pregiudica la funzionalita'.
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » lun 18 mag 2015, 15:23

ringrazio Bruno per l'intervento effettuato, se può servire a proseguire la discussione avevo visto sulla bascula da qualche parte un numero punzonato, eventualmente lo fotografo e lo inserisco. grazie ancora Andrea
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » lun 18 mag 2015, 19:19

salve, mi ero confuso non era un punzone numerato bensì due foglioline ricamate ai lati del paino della bascula, e poi ho trovato un a "C" sotto il calcio in prossimità dei grilletti, un saluto a tutti grazie Andrea
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » lun 18 mag 2015, 21:46

Dinamite ha scritto:Bruno, essendo del 1964 mi sembra strano abbiano rifatto le canne. Oppure le hanno rifatte in quell' anno e la doppietta era in realta' piu' vecchia. Personalmente lo vedo come un vantaggio dal punto di vista della sicurezza ed utilizzabilita'.
A dire la verita' la bascula, a parte le incisioni approssimative, mi sembra identica a qualche doppietta Faverzani che ho visto in giro. Se l' armaiolo in questione era ancora meno noto avra' comprato la bascula da Faverzani (e questo spiegherebbe anche quel numero di matricola relativamente grande) e l' ha solo assemblata e rifinita senza metterci la firma. Un po' come si fa anche oggi per le doppiette bresciane, alcune anche costosette, che hanno tutte la stessa bascula base fatta da uno ma con rifiniture e firme diverse.
Comunque, doppiette simili in buone condizioni che mi sono capitate per le mani, nonostante potessero sembrare grezze in alcuni dettagli erano incredibilmente solide. Avendo il rampone anteriore passante, la testa di bambola fatta in maniera decente, piu' i rinforzi ai lati dei seni potrebbe essere uno di quei casi. Veramente si aprivano e chiudevano in maniera dolce e netta, senza alcun gioco. Poi penso che l' impressione di lavoro approssimativo, guardando l' interno della bascula, sia piu' probabilmente usura dato che la qualita' base degli acciai prima era piu' bassa di oggi. Ma questo tuttavia non ne pregiudica la funzionalita'.

Da quanto ho potuto vedere dalle foto le canne sembrano solo ribrunite, non ho detto rifatte.
Dubito che un artigiano possa utilizzare la matricola di un altro produttore, in genere all'epoca si acquistavano le 'serie' in bianco da un artigiano più grande per poi punzonarle e finirle col proprio nome. Anche oggi, nel piccolo, accade la stessa cosa con la Sabatti che fornisce le serie e molti artigiani le finiscono con vari gradi di qualità.
Meglio che sia cos'ì, piuttosto che avere una moltitudine di meccaniche che un domani saranno irreperibili i ricambi così come accadeva negli anni '50- '60.
Per quanto riguarda le chiusure, anzi l'apertura delle doppiette italiane meglio lasciar perdere, il confronto con le inglesi non è neppure lontanamente immaginabile. Lo hai detto in precedenza, quando apri una doppietta inglese le canne 'cadono' per consentire un adeguato ricambio della cartuccia, mentre in quelle italiane quando si apre queste tendono a richiudersi rendendo difficoltoso il ricaricamento.
E' una questione di posizionamento dei fulcri, ma sarebbe troppo lungo descriverne per me le peculiarità.
Cordialità
Bruno
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Dinamite » mar 19 mag 2015, 10:51

Bruno, li non si tratta solo di ribrunire ma anche di rifare tutte le scritte in oro. Mi sembra molto strano che abbiano speso soldi inutili per una doppietta anonima ma tutto puo' essere! A dir la verita' si potrebbe provare a valutare, avendo la doppietta in mano, se quei due punzoni sul piano di bascula che sembrano foglie sono quasi scomparsi per via dell' usura o per via di un piallaggio...
Ho visto doppiette fatte da piccoli artigiani che avevano il punzone e la matricola di un artigiano piu' noto. Potrebbero essere quei due quasi illegibili ma non saprei. Non li ho mai visti prima. Comunque cambia poco e se ritrovo la doppietta "gemella" ti metto un link.

La qualita' delle doppiette italiane? Dipende, ci sono doppiette e doppiette esattamente come quelle inglesi. La storia dei fulcri la conosco e ti posso assicurare che una F. Zanotti, pur essendo a triplo giro di compasso, non crea alcun problema nel caricare e scaricare. E comunque anche le "volgari" Beretta 41X o 42X, tanto per citare armi molto comuni, si aprono chiude senza fare una piega. Oppure ho visto di recente una Franchi a cani esterni con la terza chiusura che era incredibile per la dolcezza dell' azione, si apriva praticamente da sola giusto spingendo la chiave ed alla chiusura solo con un click-clack finale netto e pulito senza alcun gioco e la chiave in perfetta posizione allineata. Non credere che le doppiette inglesi siano tutte fatte benissimo. Anche li ce ne sono per tutti i gusti. Anzi spesso ne ho viste alcune in vendita in Italia a prezzi folli quando in UK quasi te le tiravano dietro, specialmente alle aste.....magari si aprono e si chiudono dolcemente ma sparaci un po' di cartucce piu' robuste, da 32-36 grammi invece dei soliti 28-30 grammi, e presto incominceranno a cedere.

Tornando alla doppietta in questione, per rispondere di nuovo ad andretta96, gli unici punzoni che potrebbero significare qualcosa sono quelli quasi cancellati sul piano di bascula che personalmente non conosco. Ma pur se si riuscisse a capire l' origine dubito che sia un' arma di valore collezionistico e commercialmente vale poco perche' ce ne sono a valanghe, soprattutto adesso con le nuove norme dove la gente si e' disfatta di armi rimaste in casa per decenni.....
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda andretta96 » mar 19 mag 2015, 17:25

Grazie Dinamite per l'intervento semplice e professionale. ciao Andrea
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » mar 19 mag 2015, 22:23

Dinamite ha scritto:Bruno, li non si tratta solo di ribrunire ma anche di rifare tutte le scritte in oro. Mi sembra molto strano che abbiano speso soldi inutili per una doppietta anonima ma tutto puo' essere! A dir la verita' si potrebbe provare a valutare, avendo la doppietta in mano, se quei due punzoni sul piano di bascula che sembrano foglie sono quasi scomparsi per via dell' usura o per via di un piallaggio...
Ho visto doppiette fatte da piccoli artigiani che avevano il punzone e la matricola di un artigiano piu' noto. Potrebbero essere quei due quasi illegibili ma non saprei. Non li ho mai visti prima. Comunque cambia poco e se ritrovo la doppietta "gemella" ti metto un link.

La qualita' delle doppiette italiane? Dipende, ci sono doppiette e doppiette esattamente come quelle inglesi. La storia dei fulcri la conosco e ti posso assicurare che una F. Zanotti, pur essendo a triplo giro di compasso, non crea alcun problema nel caricare e scaricare. E comunque anche le "volgari" Beretta 41X o 42X, tanto per citare armi molto comuni, si aprono chiude senza fare una piega. Oppure ho visto di recente una Franchi a cani esterni con la terza chiusura che era incredibile per la dolcezza dell' azione, si apriva praticamente da sola giusto spingendo la chiave ed alla chiusura solo con un click-clack finale netto e pulito senza alcun gioco e la chiave in perfetta posizione allineata. Non credere che le doppiette inglesi siano tutte fatte benissimo. Anche li ce ne sono per tutti i gusti. Anzi spesso ne ho viste alcune in vendita in Italia a prezzi folli quando in UK quasi te le tiravano dietro, specialmente alle aste.....magari si aprono e si chiudono dolcemente ma sparaci un po' di cartucce piu' robuste, da 32-36 grammi invece dei soliti 28-30 grammi, e presto incominceranno a cedere.

Tornando alla doppietta in questione, per rispondere di nuovo ad andretta96, gli unici punzoni che potrebbero significare qualcosa sono quelli quasi cancellati sul piano di bascula che personalmente non conosco. Ma pur se si riuscisse a capire l' origine dubito che sia un' arma di valore collezionistico e commercialmente vale poco perche' ce ne sono a valanghe, soprattutto adesso con le nuove norme dove la gente si e' disfatta di armi rimaste in casa per decenni.....

Andiamo per gradi in modo che possa risponderti opportunamente.
Ora guardiamo la foto delle canne e ti invito ad ingrandirla (nell'originale del 1°post) per poter vedere quei piccoli puntini di corrosione che sono stati spianati con mezzi meccanici e poi lucidati; infatti si vedono le 'sbavature' provocate dalla spazzola rotativa di stracci e pasta abrasiva. In questo tipo di lavorazione le incastonature con filo di oro (ottone) non vengono compromesse.
IMG_20150512_154008.jpg
IMG_20150512_154008.jpg (25.89 KiB) Array

Per quanto riguarda l'apertura delle doppiette italiane, mi riferivo ovviamente, alle A.D. degli artigiani che ne hanno prodotte a migliaia con qualità pessima. In queste nell'azione di basculamento le canne ritornano indietro disturbando il ricambio delle cartucce che risulta così più lento proprio a causa delle molle dei cani che a diretto contatto con le leve di armamento e tramite la croce richiamano indietro le canne. Concezione meccanica completamente diversa nelle doppiette inglesi.
Nelle doppiette a cani esterni la meccanica è diversa, lì nel basculamento non vengono armate le batterie che, invece, sono attivate manualmente.
Concordo sulle armi di artigiani molto noti rifinite da piccole officine, ma in Val Trompia vale il detto che se si lavora bene lavorano tutti.
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Re: doppietta senza marca

Messaggio da leggereda Dinamite » mer 20 mag 2015, 9:47

Ho capito Bruno. Io non riesco a vedere molto, uso un tablet che ha uno schermo piccolo. Comunque non cambia molto, pure se fosse stata una brunitura originale il resto comunque non e' di fattura eccelsa....
Le doppiette artigianali italiane avranno il difetto di non essere eccelse nel meccanismo e quindi lente nel caricamento, quelle inglesi, sempre artigianali, ne hanno altri. Spesso sono debolucce e molto piu' spesso hanno problemi di canne troppo sottili, consumate o piallate (infatti quelle usate spesso presentano forature di 18.7-18.8 quando il punzone originale dice 18.5). Diventano talmente sottili che e' meglio tenerle in rastrelliera....Parliamo sempre di artigianato "anonimo" o poco conosciuto ed armi vecchiotte. Purtroppo, dalla fine degli anni '60 in poi di inglese c'e' rimasto molto poco. Quel poco che e' rimasto e' roba molto costosa e quello accessibile, non necessariamente economico, sono solo ditte che hanno acquisito il "brand" ( il nome, spesso altisonante) ma che si fanno fare tutto in Spagna o Italia.....
Sono ovviamente filosofie diverse perche' diversi erano e sono gli impieghi. Ad un cacciatore italiano, soprattutto oggi che piu' spesso usa la doppietta solo nella caccia col cane, non serve la velocita' di caricamento. Ad un inglese che ci pratica la caccia in battuta si.
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