Survivor ha scritto:Grazie per la triplice risposta,
avevo "quasi" immaginato che la chiusura a testina rotante sopportasse qualcosa in piu , ma mi ero dimenticato che era stata inventata da altri, infatti il fucile militare a pompa winchester 1200 la adottava già nel 1968.
Per quanto riguarda la serie "Fraccccchi" 500-520 (è vergognoso attribuirle il nome di un grande marchio), molto spesso ho visto che a cedere non era solo il blocco di chiusura del manicotto, ma proprio il chiavistello che sembrava essere costruito con un acciaio “burroso” .
Molto piu robusta la chiusura del lungo rinculo 48AL (di cui allego una foto del mio Grande ex, che nonostante i 35 e passa anni, era in perfetta forma…….peccato averlo ceduto). Scusate l’off topic.!!
Secondo voi non potrebbe essere interessante aprire un topic sui diversi tipi di chiusure delle armi?
Sicuramente le chiusure col rampone passante in tutti i fucili automatici a lungo rinculo che 'incatenavano l'otturatore alla coda di culatta di canna non hanno dato i problemi che si sono via via verificati dall'avvento dell'A300 in poi.
Infatti, la Beretta ha prodotto la primogenitura di questo nuovo tipo di chiusura sostituendo la vecchia concezione molto più robusta ma pesante con l'attuale più snella, e copiata da quasi tutti i produttori attuali.
L'allegerimento 'forzato' del gruppo di chiusura ha portato ai non pochi cedimenti del rampone, dell'otturatore, del carrello e della culatta di canna (solo nei Franchi 520).
L'unico componente che generalmente non ha presentato problematiche, anche se fortemente interessato dalle forze generate dallo sparo è la carcassa, in 'ergal'.
Interessante continuare sui sistemi di chiusura con foto e descrizioni.