DISSEQUESTRATE 10 ZASTAVA M-76 alla NUOVA JAGER

La vicenda Zastava M-76 che da "SEMIAUTOMATICA" diviene, per i consulenti-periti della Procura della Repubblica di BS, magicamente 'Arma Tipo Guerra'.
Una Relazione Tecnica di circa 50 pagine spiega col metodo "Poka Yoke" il perchè questa carabina non nasce "predisposta" per il tiro automatico continuo (raffica).
Dal punto di vista progettuale viene addirittura a sostegno una conferma della "Zastava Arms" con un documento legalmente sottoscritto..

DISSEQUESTRATE 10 ZASTAVA M-76 alla NUOVA JAGER

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » ven 1 dic 2017, 9:26

INCOMPRENSIBILITA'
Da informazioni sommarie pubblicate su Armi e Tiro sembra che sia stato decretato il dissequestro di n. 10 carabine Zastava M76 di proprietà della Nuova Jager.
Queste armi furono importate in Italia ma respinte dal Banco di Prova e rimandate all'estero che poi ritornarono 'demilitarizzate'.
Successivamente ebbero il sequestro 'probatorio' e poi quello 'preventivo'.
Nel frattempo sono state Classificate come armi 'demilitarizzate' le M-76 col N° 13_01529d.
Riepilogando, se queste armi della N.J. erano già 'demilitarizzate' perche sono state sequestrate?
L'Autorità Inquirente si accorge solo ora che queste non c'entravano nulla con le "armi tipo guerra"?
Ho posto un interrogativo sulla pagina FB della Nuova Jager ma le risposte non mi soddisfano.

Bruno Biscuso Una risposta non convincente da Nuova Jager: NUOVA JAGER srl Buonasera , si' nasce come semiauto ma comunque senza interventi spara a raffica, per colpa del meccanismo mutuato dall 'ak di cui hanno omesso solo la posizione del selettore.
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Bruno Biscuso La legge dice che per essere considerata "arma tipo guerra" deve essere predisposta, e la M-76 non è PREDISPOSTA. L'intervento di demilitarizzazione cosa ha comportato, o cosa comporterà nel dispositivo di dissequestro? Grazie.
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NUOVA JAGER srl
NUOVA JAGER srl Il sistema di sparo per volontà o per distrazione e' lo stesso dell'ak manca solo il segno per la terza posizione , a raffica , intermedio. Posizionando il selettore nella posizione raffica( non segnata) spara full auto. NON è dichiarato automatico ma lo era a tutti gli effetti . La demilitarizzazione è la classica del sistema ak.
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Bruno Biscuso
Non è così! La norma non può essere interpretata in questo modo: "per volontà o per distrazione". La legge italiana parla di 'predisposizione' ed il fatto che alcune di queste carabine abbiano dimostrato la possibilità del tiro automatico non le porta automaticamente a poterle considerare come armi tipo guerra. In sostanza il gruppo di scatto è simile a quello del AK-47 ma non uguale e sovrapponibile, quindi cade anche questa illazione. Nella Commissione C.C.A. del Ministero ci saranno stati anche degli ignoranti in materia di armi e delle loro meccaniche, ma come spiega bene il dr. Angeletti, relatore nel caso Zastava questa carabina è stata prodotta solo per l'impiego semiautomatico. Basterebbe avere una cultura modesta sulle armi da fuoco portatili per capire che un'arma d'assalto che spara a raffica deve essere maneggevole e gestibile sotto il profilo del rinculo. Cosa opposta ed inadatta per un calibro come l'8 Mauser. Poi immaginate un fante che di notte deve allocare il posizionamento della leva Sicura-Fuoco durante un conflitto a fuoco nell'incertezza di trovare la giusta angolazione per tirare una raffica. Oltretutto non è certo che col rinculo e le vibrazioni la leva non si sposti da quella posizione incerta e probabile. Tanto per intenderci in 'meccanica' non esistono le 'posizioni probabili'. Per favore non facciamo ridere il mondo con disquisizioni che non trovano spazio nella tecnica e nell'ingegneria di progettazione delle armi.
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Re: DISSEQUESTRATE 10 ZASTAVA M-76 alla NUOVA JAGER

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » dom 3 dic 2017, 14:35

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Ruggero Pettinelli
Moderatore del gruppo
Saluto Bruno Biscuso, del quale conosco la competenza e ho massimo rispetto professionale. Detto questo, sarebbe opportuno che tra di noi, cioè tra appassionati, si potesse ragionare sulla questione con la dovuta pacatezza e senza usare appellativi. Sul fatto che la carabina Zastava M76 nascesse per il solo tiro semiautomatico, non possono sussistere dubbi. Così come è altrettanto indubbio che, da un punto di vista concettuale, l'arma utilizza il medesimo gruppo di scatto dell'Ak47. In questo specifico caso, il gruppo di scatto dell'Ak non è utilizzato per il suo scopo principale, cioè per consentire la raffica, bensì per una sua utilità secondaria, cioè quella di impedire l'abbattimento del cane se l'otturatore non è perfettamente chiuso. Detto questo, purtroppo, in determinate condizioni l'arma può sparare a raffica. E questo è un altro fatto. Possiamo discutere finché vogliamo del fatto che un'arma del genere a raffica è incontrollabile eccetera eccetera. Ma sta di fatto che può sparare a raffica. E la sola limatura del disconnettore non è al momento ritenuta sufficiente per eliminare il problema, in quanto (lo spiego per chi non lo sapesse), una carabina M76 che abbia ancora il "safety sear" può sparare a raffica anche con il disconnettore limato. Basta, semplicemente, toglierlo (operazione che richiede circa 60 secondi). Ovvio che in tal modo si commette una alterazione di arma, tuttavia lo scopo delle norme che presiedono al concetto di demilitarizzazione è quello di impedire che si possa far sparare AGEVOLMENTE a raffica un'arma. Così, allo stesso modo in cui è stata in passato disposta la demilitarizzazione per i Fal L1A1 (che NON nascono per sparare a raffica, diversamente dall'israeliano, austriaco eccetera), nel 2013, quando il banco si è accorto del problema, è stato predisposto un nuovo numero di classificazione, che prevede la demilitarizzazione. Questa non è una mia opinione, è la realtà dei fatti ed è storia. Quindi, al di là delle giustissime argomentazioni tecniche portate dal professionista Biscuso, il problema continua purtroppo a sussistere e l'unica strada agevolmente percorribile è quella di creare i presupposti giuridico-processuali perché le armi attualmente sotto sequestro possano essere regolarizzate mediante demilitarizzazione. Questa è purtroppo (ribadisco, purtroppo) la situazione attuale.
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Bruno Biscuso
Bruno Biscuso Ricambio il saluto, Ruggero Pettinelli, il mio intervento non voleva assolutamente offendere qualcuno, bensì puntualizzare concetti di meccanica difficilmente contestabili. Seguendo la norma legislativa per poter considerare un'arma "tipo guerra" questa deve essere PREDISPOSTA per il tiro automatico continuo. Ora, la mia tesi si basa su realtà incontestabili da chiunque conosca la meccanica delle armi e questo lo dimostro chiaramente nella mia relazione tecnica. Altra cosa, peraltro legittima, è quella di sostenere che la Zastava M76 debba essere demilitarizzata. È una strada che non so dove possa portare, e le rimanenti 1240 carabine non demilitarizzate e non demilitarizzabili sicuramente potrebbero essere confiscate ed avviate alla distruzione. Dubito che i magistrati possano affidare i 'corpi di reato' a qualcuno per renderli idonei alla detenzione. Comunque sia, con Auda stiamo perseguendo questa strada, che riteniamo l'unica possibile per poter tornare in possesso delle ns. carabine E siamo fiduciosi in un volgere positivo.

Ruggero Pettinelli
Moderatore del gruppo
Ah, dimenticavo: a chi paventa il fatto che senza il safety sear la carabina Zastava M76 può diventare insicura in quanto potrebbe sparare a otturatore non perfettamente chiuso, segnalo che se l'otturatore è in parziale apertura, c'è una interferenza tra il cane e il bordo posteriore dell'otturatore, che impedisce comunque la battuta dell'innesco. Così come anche nei Fal L1A1, pur mancando il safety sear, se l'otturatore non è perfettamente chiuso si verifica un disassamento tra otturatore e portaotturatore che impedisce lo sparo. La vera utilità militare della leva del Safety sear, nell'M76, non è quella di impedire lo sparo a otturatore imperfettamente chiuso, bensì di impedire l'abbattimento del cane a otturatore imperfettamente chiuso. Che signfica dover scarrellare per risolvere l'inceppamento e, quindi, perdere la cartuccia.

Cordialità
Bruno
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