COMPRAVENDITA DI ARMI FRA PRIVATI ED INVIO TRAMITE ARMERIA.
Forse è il caso di chiarire come non incorrere in irregolarità fiscali da parte degli armieri e dell’acquirente. La trattativa può essere effettuata dai soggetti privati interessati e quando hanno stabilito il tutto hanno due possibilità per destinare l'arma all'acquirente: richiedere il permesso alla Prefettura (acquirente), oppure, rivolgersi ad un soggetto autorizzato, armeria (impresa commerciale soggetta al regime fiscale con iva). Ne caso ci si rivolga all'armeria, che provvederà successivamente all'invio ad altra armeria concordata col destinatario, il venditore VENDE sottoscrivendo un documento FISCALE di cessione di beni da privato, esente da iva, all'armiere che registra l'arma in carico sul registro armi ed in contabilità. Una volta pronto il Nulla Osta per la spedizione viene emesso un DDT o una fattura accompagnatoria per l’importo del bene venduto (con Iva) intestato all’armeria di destinazione che dovrà registrare l’arma sul registro di P.S. ed anche in contabilità. Posto che ad esempio, il prezzo d’acquisto sia di euro 100,00, da parte dell’armeria che riceve l’arma, più euro 10,00 di guadagno, più il 22% di iva, il bene sarà fatturato a 134,20 all’armiere finale. Quest’ultimo vendendo l’arma (all’acquirente che ha effettuato la trattativa col privato) dovrà OBBLIGATORIAMENTE emettere lo scontrino fiscale aggiungendo ad esempio euro 10,00 di guadagno i.c. Costo finale 144,20. Una diversa procedura non è consentita, e chiunque proceda diversamente è di fatto identificabile come Evasore Fiscale.
Non darò ulteriori spiegazioni, all’occorrenza dovrete chiedere ad un commercialista.