La "logica" imperante.

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Messaggioda Picus Viridis » lun 11 giu 2012, 10:09

Ho notato che da qualche tempo imperversa, tra gli italici Nembrod, la “moda” della riduzione nei calibri utilizzati a caccia: in alcuni tipi di cacce si potrebbe anche trovarne un motivo logico, ma non è questo il motivo della mia questione
Mi sento in parte complice del misfatto, utilizzando da sempre il cal.20 spesso alternato, negli ultimi 10 anni, al cal.28.
Quello che però non riesco a deglutire e comprendere sono alcuni veri e propri “paradossi balistici”
Se dal cal.12 passo al cal.20 nelle cacce col cane da ferma, il probabile motivo potrebbe essere un progressivo alleggerimento dei pesi trasportati unitamente alla voglia di mettere in gioco le personali qualità tiravolistiche.
Oppure potrebbe subentrare una vera e propria motivazione sportiva, tesa ad assegnare alla preda alcuni palesi vantaggi, quali la riduzione del numero di proiettili scagliati, la minore gittata utile e, talvolta, la riduzione del numero di colpi.
Arriviamo quindi al nocciolo della mia questione: se, per i sopracitati motivi, voglio utilizzare un cal.28, perché poi violentare e snaturare tale calibro (usando, con successo, i moderni componenti) per arrivare a scagliare cariche fino a 28/30 grammi (carica media del cal.16)???
Oppure utilizzare il 20 sparando cartucce da 40 grammi (carica semimagnum del 12)??
Mi sembrano veri e propri paradossi balistici, dettati forse unicamente dal dio Mercato, come di consueto filone trendy di origine stars&stripes (ovviamente), nonché - a mio modestissimo parere - motivo e causa dell'estinzione italica dei meravigliosi calibri 16/24/32, oggi erroneamente ribattezzati “intermedi”
L'unico motivo logico che ho trovato finora e che mi può parzialmente giustificare tali paradossi, sono alcune “silenziate” domestiche da 20 grammi (!!!) in cal.410 che - per esempio - un mio amico ha conosciuto in Umbria e che usa con grande successo nel tiro da fermo.
Egli però possiede e cura dei meravigliosi cantori da verso che utilizza nel folto e pertanto, usando tali munizioni “subsound”, infastidisce molto meno del normale sia i predetti delicati cantori e sia le potenziali, sospettosissime prede: chi cura cantori simili può capire perfettamente quanto sia difficile e delicato il loro mantenimento
Personalmente uso il mio cal.28, con dosi standard da 17/18 grammi e (raramente) cariche massime di 20/21 grammi (dose media del 24), con discreto successo anche nel tiro a volo, mentre nel 20 uso cariche domestiche da 22 a 25 grammi, mentre le dosi oggi considerate medie (28 grammi) rimangono per me comunque corazzate; sui colombacci dal palco mi permetto rarissime volte di “sforare” al massimo fino ai solidi 30 grammi che, credetemi, entro il tiro normale fanno miracoli anche su tali resistentissimi selvatici.
Se voglio sparare 28 grammi di piombo, dovrei usare il 16 e non il 28; così come se voglio tirare 20/21 grammi sarebbe preferibile il cal.24 anzichè il 36 oppure il 410 che dir si voglia... altrimenti perché farlo???
Resto comunque in attesa di acquisire ulteriori, plausibili motivazioni...
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda endrius » lun 11 giu 2012, 12:56

La caccia secondo me, è un arte e come tutte le arti ha i suoi periodi ora è quello dei calibricchi superpompati :D
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Ettore Sabbadini » lun 11 giu 2012, 19:51

Picus Viridis ha scritto:Ho notato che da qualche tempo imperversa, tra gli italici Nembrod, la “moda” della riduzione nei calibri utilizzati a caccia: in alcuni tipi di cacce si potrebbe anche trovarne un motivo logico, ma non è questo il motivo della mia questione
Mi sento in parte complice del misfatto, utilizzando da sempre il cal.20 spesso alternato, negli ultimi 10 anni, al cal.28.
Quello che però non riesco a deglutire e comprendere sono alcuni veri e propri “paradossi balistici”
Se dal cal.12 passo al cal.20 nelle cacce col cane da ferma, il probabile motivo potrebbe essere un progressivo alleggerimento dei pesi trasportati unitamente alla voglia di mettere in gioco le personali qualità tiravolistiche.
Oppure potrebbe subentrare una vera e propria motivazione sportiva, tesa ad assegnare alla preda alcuni palesi vantaggi, quali la riduzione del numero di proiettili scagliati, la minore gittata utile e, talvolta, la riduzione del numero di colpi.
Arriviamo quindi al nocciolo della mia questione: se, per i sopracitati motivi, voglio utilizzare un cal.28, perché poi violentare e snaturare tale calibro (usando, con successo, i moderni componenti) per arrivare a scagliare cariche fino a 28/30 grammi (carica media del cal.16)???
Oppure utilizzare il 20 sparando cartucce da 40 grammi (carica semimagnum del 12)??
Mi sembrano veri e propri paradossi balistici, dettati forse unicamente dal dio Mercato, come di consueto filone trendy di origine stars&stripes (ovviamente), nonché - a mio modestissimo parere - motivo e causa dell'estinzione italica dei meravigliosi calibri 16/24/32, oggi erroneamente ribattezzati “intermedi”
L'unico motivo logico che ho trovato finora e che mi può parzialmente giustificare tali paradossi, sono alcune “silenziate” domestiche da 20 grammi (!!!) in cal.410 che - per esempio - un mio amico ha conosciuto in Umbria e che usa con grande successo nel tiro da fermo.
Egli però possiede e cura dei meravigliosi cantori da verso che utilizza nel folto e pertanto, usando tali munizioni “subsound”, infastidisce molto meno del normale sia i predetti delicati cantori e sia le potenziali, sospettosissime prede: chi cura cantori simili può capire perfettamente quanto sia difficile e delicato il loro mantenimento
Personalmente uso il mio cal.28, con dosi standard da 17/18 grammi e (raramente) cariche massime di 20/21 grammi (dose media del 24), con discreto successo anche nel tiro a volo, mentre nel 20 uso cariche domestiche da 22 a 25 grammi, mentre le dosi oggi considerate medie (28 grammi) rimangono per me comunque corazzate; sui colombacci dal palco mi permetto rarissime volte di “sforare” al massimo fino ai solidi 30 grammi che, credetemi, entro il tiro normale fanno miracoli anche su tali resistentissimi selvatici.
Se voglio sparare 28 grammi di piombo, dovrei usare il 16 e non il 28; così come se voglio tirare 20/21 grammi sarebbe preferibile il cal.24 anzichè il 36 oppure il 410 che dir si voglia... altrimenti perché farlo???
Resto comunque in attesa di acquisire ulteriori, plausibili motivazioni...


Ciao Picus, la risposta l'hai già data nella tua esposizione! Si tratta di soddisfare bisogni/esigenze irrazionali la cui motivazione nasce dal soddisfare un desiderio non un bisogno/esigenza; i produttori di armi l'hanno ben capito e battono il chiodo (in ritardo di anni, ma finchè c'era formaggio nessun problema ora siamo alla..crosta!)
Esempio: se caccio le anatre sicuramente punto ad un magnum o supermagnum...ma sicuramente ne ho già un paio! Che motivazione logica avrei a puntarne un altro, cosa mi dà in più!? E poi sono assolutamente certo che per la caccia che ognuno pratica...si è già abbondantemente armati. Quindi il "marketing" punta all'irrazionale! no è forse vero che per una giovane formosa, sinuosa "doppiettina" si potrebbe spendere anche più del dovuto?? Ecchediamine si vive una volta solo! Non è forse una buona motivazione?
A presto Ettore
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Bruno Biscuso » lun 11 giu 2012, 22:26

La mie esperienza, senza voler entrare in contrasto con chicchessia, mi suggerisce il cal. 410 a due canne col peso di 2,2 kg. circa.
E' sicuramente un piacere portare quei pesi.
Cordialità
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Picus Viridis » mar 12 giu 2012, 17:50

“Non in pane solo vivet homo... sed in omni verbo Dei...”

Giustamente Ettore: sono domanda ed offerta che regolano il mercato!!
E allora, invogliamo i nostri clienti, non capannisti, a comprare ciò che non possiedono: calibricchi e calibretti per le varie tipologie del tiro a volo di caccia.
E se poi insidiare una starna con i canonici 9/10 grammi del 36 risulterà quantomeno parossistico anche per i migliori cecchini, allora “voilà la solution” (e conseguente, ulteriore, compravendita): armi, bossoli, polveri e quant'altro di ultimissima generazione, per poter esplodere non 10 bensì 20/22 grammi nel medesimo calibro... con buona pace della logica.
D'altronde, se leggo in giro che siamo pronti al 12/95, vere e proprie spingarde da tracolla, perché privarsi del 410 nutrito a magnum oppure il 28 svezzato allo stesso modo?
Ripeto: giustamente!! Convincerci ad uscire dai canoni del razionale è un modo ulteriore per invogliarci a consumare...
Ciò non toglie che la sinuosa doppiettina possa piacere (senz'altro) anche a me... sono polemico, mica scemo!!
Il cliente ha sempre ragione, soprattutto quando ha torto e, come diciamo in azienda “se vuole usare la carta vetrata al posto di quella igienica... siamo qui per servirlo”...
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Ettore Sabbadini » mar 12 giu 2012, 19:35

Caro Picus non c'è molto da aggiungere, ma non credo che ci sarà grande diffusione dei piccoli calibri. Qui da me, prevalente la caccia alla stanziale, non se ne vedono e tra MN e BS ne girano di fucili! già è molto raro il "20" ma i pochi che lo usano sparano dai 28g in su!! Certo i capannisti usano calibri specifici ma tutto si ferma lì; i piccoli calibri sono indirizzati a mercati di nicchia, sono curati e rifiniti meglio dello standard, più costosi ma d'uso limitato. A proposito..domanda delle cento pistole: avete idea di quanto possa essere più costoso costruire un bel 28 o 410 ripsetto ad un bel 12?? Io non ne ho idea mi piacerebbe saperne un pò di più.
Buonaserata a tutti, ciao Ettore
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Bruno Biscuso » mar 12 giu 2012, 22:26

Ettore Sabbadini ha scritto:Caro Picus non c'è molto da aggiungere, ma non credo che ci sarà grande diffusione dei piccoli calibri. Qui da me, prevalente la caccia alla stanziale, non se ne vedono e tra MN e BS ne girano di fucili! già è molto raro il "20" ma i pochi che lo usano sparano dai 28g in su!! Certo i capannisti usano calibri specifici ma tutto si ferma lì; i piccoli calibri sono indirizzati a mercati di nicchia, sono curati e rifiniti meglio dello standard, più costosi ma d'uso limitato. A proposito..domanda delle cento pistole: avete idea di quanto possa essere più costoso costruire un bel 28 o 410 ripsetto ad un bel 12?? Io non ne ho idea mi piacerebbe saperne un pò di più.
Buonaserata a tutti, ciao Ettore

Ettore, il calibro 20 è un calibro per le persone di una certa età che non ha l'esigenza di 'ostentare' carnieri regali.
Anch'io carico nel 20 dosi con 32,5 g. di Pb. con Jk3, per ottenere, come ho ottenuto, eccellenti performances intorno ai 35 m. e non risentendo affatto la mancanza del 12.
E' ovvio che questo tipo di caricamento viene riservato per prede particolari, non certo per tirare molti colpi ai tordi, dove 25-27 g. sono più che sufficenti.
Il cal. 28 è un'esasperazione del 20, dove alcuni cacciatori attemapati si mettono in gioco
Cordialità
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Ettore Sabbadini » mer 13 giu 2012, 7:31

giusto, io per la lepre uso nobel sport da 30grammi ed il fucile è gestibilissimo anche come rinculo (pesa circa 2,85 kg).
ciao Ettore
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda porconero » lun 26 set 2016, 16:52

De gustibus non est disputandum......e i telefonini all ultimo grido e la macchina all ultima moda.....io giro con un catorcio che va dove vanno gli altri ,anzi forse osando di più, ho un telefono che ha la funzione di accettare e fare telefonate e credo sia questa la sua funzione,caccio da capanno con piccoli e tradizionali calibri o a vagante con il 12 utilizzando le opportune cartucce.....ritengo il 20 nel suo naturale caricamento un possibile tuttacaccia dovendo per costrizione scegliere un unico calibro.....un signore mi insegno che ogni giorno nasce un cucco beato chi lo cucca, credo sia una possibile risposta al tuo quesito.....se poi vuoi trattare di intelligenza umana ,allora come suggerito dal sommo poeta ...lascia la speranza :roll:
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Bruno Biscuso » lun 26 set 2016, 22:50

porconero ha scritto:De gustibus non est disputandum......e i telefonini all ultimo grido e la macchina all ultima moda.....io giro con un catorcio che va dove vanno gli altri ,anzi forse osando di più, ho un telefono che ha la funzione di accettare e fare telefonate e credo sia questa la sua funzione,caccio da capanno con piccoli e tradizionali calibri o a vagante con il 12 utilizzando le opportune cartucce.....ritengo il 20 nel suo naturale caricamento un possibile tuttacaccia dovendo per costrizione scegliere un unico calibro.....un signore mi insegno che ogni giorno nasce un cucco beato chi lo cucca, credo sia una possibile risposta al tuo quesito.....se poi vuoi trattare di intelligenza umana ,allora come suggerito dal sommo poeta ...lascia la speranza :roll:

Tenendo da parte i cucchi, credo che al giorno d'oggi l'offerta di tanti e diversi prodotti dall'aspetto accattivante, vedi auto, telefonini, ecc., non lasci indifferente neppure il cacciatore che magari può disporre di una piccola somma per togliersi il capriccio di un piccolo calibro.
Sono decenni che utilizzo la doppietta in cal. 20 e non risento assolutamente di negatività rispetto al 12 però bisogna adeguare le cartucce al tipo di caccia che si effettua.
Cordialità
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Quando il piccolo calibro potrebbe diventare un' esigenza

Messaggioda Maurizio_hunter » sab 27 mag 2017, 19:04

E' successo che lo scorso 25 gennaio ho avuto un "incidente" a caccia. In pratica mentre ero nel bosco in cerca di beccacce mi si è infilato uno spino nell' occhio che è arrivato fino alla retina. Penserete: "e al popolo ?" Vi spiego subito. In seguito a questo problema, dato che i medici si sono accorti dello spino solo al momento in cui mi hanno operato per il distacco della retina (a un mese dall' incidente), la retina ha sofferto, per il trauma, per il distacco, per lo spino ecc per cui potrebbe essere necessario tutelarla anche dagli stress derivanti dal rinculo.
Vengo al punto. Se si dovesse verificare questa necessità voi che avete esperienza ritenete che il rinculo di questi piccoli calibri sia meno problematico rispetto al calibro maggiore ?
Scusate se ho fatto una domanda stupida ma ho sempre cacciato col calibro 12.
Grazie in anticipo, Maurizio
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Re: Quando il piccolo calibro potrebbe diventare un' esigenz

Messaggioda Bruno Biscuso » sab 27 mag 2017, 22:03

Maurizio_hunter ha scritto:E' successo che lo scorso 25 gennaio ho avuto un "incidente" a caccia. In pratica mentre ero nel bosco in cerca di beccacce mi si è infilato uno spino nell' occhio che è arrivato fino alla retina. Penserete: "e al popolo ?" Vi spiego subito. In seguito a questo problema, dato che i medici si sono accorti dello spino solo al momento in cui mi hanno operato per il distacco della retina (a un mese dall' incidente), la retina ha sofferto, per il trauma, per il distacco, per lo spino ecc per cui potrebbe essere necessario tutelarla anche dagli stress derivanti dal rinculo.
Vengo al punto. Se si dovesse verificare questa necessità voi che avete esperienza ritenete che il rinculo di questi piccoli calibri sia meno problematico rispetto al calibro maggiore ?
Scusate se ho fatto una domanda stupida ma ho sempre cacciato col calibro 12.
Grazie in anticipo, Maurizio

Mi dispiace per l'incidente, Maurizio.
Per quanto riguarda il rinculo dell'arma, questo dipende dalla carica che viene lanciata e dal peso del fucile. Maggiore sarà la carica di piombo e più si sentirà il rinculo.
Quindi, come terapia ti prescriverei un fucile basculante in cal. 20 con cariche di piombo da 25/28 g. al massimo.
Il rinculo, così, sarà modesto fino a guarigione completa.
Vedrai che dopo non lascerai più il cal. 20.
Cordialità
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Maurizio_hunter » dom 28 mag 2017, 13:30

Buon pomeriggio Bruno e grazie per la risposta.
Ho in rastrelliera due cal. 16, la prima è una Gitti che ho usato solo alla lepre dato che ha le canne da 76 */** e sempre con cartucce Rottweil. L' altra ha la camera da 65, è una doppietta datata che come me difficilmente sopporterebbe cariche impegnative. Pensi che con cariche ridotte, intendo sui 24/25 grammi, potrei avere gli stessi benefici utilizzando questo calibro ?
Un saluto, Maurizio
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Re: La "logica" imperante.

Messaggioda Bruno Biscuso » mar 30 mag 2017, 8:45

Maurizio_hunter ha scritto:Buon pomeriggio Bruno e grazie per la risposta.
Ho in rastrelliera due cal. 16, la prima è una Gitti che ho usato solo alla lepre dato che ha le canne da 76 */** e sempre con cartucce Rottweil. L' altra ha la camera da 65, è una doppietta datata che come me difficilmente sopporterebbe cariche impegnative. Pensi che con cariche ridotte, intendo sui 24/25 grammi, potrei avere gli stessi benefici utilizzando questo calibro ?
Un saluto, Maurizio

Le cariche ridotte avranno anche portate ridotte.
Devi effettuare alcune prove che infine soddisfino le tue esigenze di caccia.
Un cal. 16 sarà sicuramente più pesante di un 20, quindi avrai meno rinculo.
Cordialità
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