Più conosco gli uomini...
Inviato: dom 15 gen 2012, 9:56
Col passare degli anni, la mia sensibilità ai fattacci della cronaca s'è acuita. A farmi stare male, da ieri, il caso della nave arenatasi sull'isola del Giglio. A due passi da quella Giannutri disabitata sulla quale trascorsi due giornate da sogno nel '67.
Non capisco la violenza, in particolar modo l'assassinio, espressione massima dell'idiozia umana. In particolare, non riesco più a sopportare notizie raccapriccianti che vedono vittime i bambini. A tal proposito, ho ben nitida nella memoria la scena vissuta da ventenne nello zoo romano, quella d'un bimbo di circa due anni che, affascinato da una maestosa tigre rinchiusa in una capiente gabbia mobile, in attesa d'essere collocata a dimora, sfuggì alla mamma per oltrepassare le transenne e correre ad accarezzare quello che verosimilmente considerò un grande giocattolo. Per pochissimo non riuscì a passare fra le sbarre, la fiera gli si avvicinò, lo annusò, chinò il capo grande press'a poco quanto il piccolo temerario, per lasciarselo pazientemente carezzare. Il capannello dei visitatori osservò trattenendo il respiro, temendo la tragedia; furono secondi eterni. Il bambino si voltò verso i genitori, sorridendo felice. La tigre si spostò verso il lato opposto della gabbia, ma il piccolo incosciente protese la manina sino a quando non ottenne di carezzarla ancora. Poi, finalmente pago, tornò di corsa verso i genitori visibilmente terrorizzati.
Morale: la fiera, sebbene innervosita dalla cattività, ebbe rispetto e comprensione per l'incauto cucciolo umano; non m'importa se, come qualcuno ventilò, fosse sotto l'effetto di calmanti. Mi chiedo quanto noi, persone civilissime, nei panni della tigre, saremmo stati capaci del medesimo comportamento.
Oscar Wilde: "Più conosco gli uomini, più amo le bestie". Le bestie, non gli animali..!
Non capisco la violenza, in particolar modo l'assassinio, espressione massima dell'idiozia umana. In particolare, non riesco più a sopportare notizie raccapriccianti che vedono vittime i bambini. A tal proposito, ho ben nitida nella memoria la scena vissuta da ventenne nello zoo romano, quella d'un bimbo di circa due anni che, affascinato da una maestosa tigre rinchiusa in una capiente gabbia mobile, in attesa d'essere collocata a dimora, sfuggì alla mamma per oltrepassare le transenne e correre ad accarezzare quello che verosimilmente considerò un grande giocattolo. Per pochissimo non riuscì a passare fra le sbarre, la fiera gli si avvicinò, lo annusò, chinò il capo grande press'a poco quanto il piccolo temerario, per lasciarselo pazientemente carezzare. Il capannello dei visitatori osservò trattenendo il respiro, temendo la tragedia; furono secondi eterni. Il bambino si voltò verso i genitori, sorridendo felice. La tigre si spostò verso il lato opposto della gabbia, ma il piccolo incosciente protese la manina sino a quando non ottenne di carezzarla ancora. Poi, finalmente pago, tornò di corsa verso i genitori visibilmente terrorizzati.
Morale: la fiera, sebbene innervosita dalla cattività, ebbe rispetto e comprensione per l'incauto cucciolo umano; non m'importa se, come qualcuno ventilò, fosse sotto l'effetto di calmanti. Mi chiedo quanto noi, persone civilissime, nei panni della tigre, saremmo stati capaci del medesimo comportamento.
Oscar Wilde: "Più conosco gli uomini, più amo le bestie". Le bestie, non gli animali..!