normativa armi
Inviato: lun 20 feb 2012, 12:40
Con il Decreto legge del 9 febbraio 2012 a firma del presidente Mario Monti cambiano le norme sulla validità delle autorizzazioni alla detenzione di armi. In termini pratici – spiega sul proprio sito l'esperto Edoardo Mori - in futuro tutte le licenze di Polizia Statale avranno la validità minima di tre anni, salvo che la legge disponga diversamente, sia fissando una durata maggiore, sia fissandone una minore.
E' stata però aggiunta la validità di un anno all'articolo sulle licenze di porto d'armi (prima non specificata). Il che vuol dire che “ogni porto d’arma (caccia, tiro a volo, difesa personale, guardie giurate) dovrà essere rinnovato ogni anno. Esattamente – commenta Mori - il contrario della semplificazione che voleva il ministero! Invece di aumentare la validità, si accorcia. Cacciatori e tiratori dovranno rifare la licenza ogni anno, invece che ogni sei anni!”.
riportato con copia incolla da Big Hunter, se ciò accade simo messi male.
Riporto altra notizia successiva a questa sempre del sito Big Hunter, entrambe sono notizie del 14/02/2012.
In una lettera congiunta i Presidenti delle Associazioni e Federazioni del settore sportivo e venatorio, ovvero Arcicaccia, CNCN, Eps, Italcaccia, FACE Italia (Fidc, Anlc, Enalcaccia, Anuu Migratoristi), Fidasc, Fitav, Uits segnalano al Ministro Annamaria Cancellieri (Interno) le complicazioni sulla durata della licenza di porto d'armi insorte con la modifica dell'articolo 42 Tulps (avvenuto con la pubblicazione del decreto legge Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo".
La modifica stabilisce infatti la validità annuale, evidentemente, come sottolineano le associazioni, per sottrarre il porto da difesa dall'applicazione del rinnovato articolo 13 Tulps (portato a tre anni) e mantenere per esso la durata di un anno, ma modifica anche le norme che definiscono la durata delle licenze usocaccia e tiro a volo. "Un effetto - si legge nella lettera - del tutto contrario alla ratio della norma, specificamente indirizzata alla semplificazione amministrativa, e deleteria per il futuro del comparto sportivo venatorio".
Si chiede dunque che sia fatta chiarezza specificando che la norma essa si applica alle licenze “la cui durata non è diversamente stabilita dalla legge”. Considerata l’importanza della questione, le Federazioni ed Associazioni convenute, per mezzo dei loro Rappresentanti, chiedono inoltre un urgente approfondimento della situazione e che venga presentato in sede parlamentare un emendamento correttivo al Decreto Legge che sani eventuali erronee interpretazioni rispetto alla volontà espressa da Codesto Dicastero.
E' stata però aggiunta la validità di un anno all'articolo sulle licenze di porto d'armi (prima non specificata). Il che vuol dire che “ogni porto d’arma (caccia, tiro a volo, difesa personale, guardie giurate) dovrà essere rinnovato ogni anno. Esattamente – commenta Mori - il contrario della semplificazione che voleva il ministero! Invece di aumentare la validità, si accorcia. Cacciatori e tiratori dovranno rifare la licenza ogni anno, invece che ogni sei anni!”.
riportato con copia incolla da Big Hunter, se ciò accade simo messi male.
Riporto altra notizia successiva a questa sempre del sito Big Hunter, entrambe sono notizie del 14/02/2012.
In una lettera congiunta i Presidenti delle Associazioni e Federazioni del settore sportivo e venatorio, ovvero Arcicaccia, CNCN, Eps, Italcaccia, FACE Italia (Fidc, Anlc, Enalcaccia, Anuu Migratoristi), Fidasc, Fitav, Uits segnalano al Ministro Annamaria Cancellieri (Interno) le complicazioni sulla durata della licenza di porto d'armi insorte con la modifica dell'articolo 42 Tulps (avvenuto con la pubblicazione del decreto legge Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo".
La modifica stabilisce infatti la validità annuale, evidentemente, come sottolineano le associazioni, per sottrarre il porto da difesa dall'applicazione del rinnovato articolo 13 Tulps (portato a tre anni) e mantenere per esso la durata di un anno, ma modifica anche le norme che definiscono la durata delle licenze usocaccia e tiro a volo. "Un effetto - si legge nella lettera - del tutto contrario alla ratio della norma, specificamente indirizzata alla semplificazione amministrativa, e deleteria per il futuro del comparto sportivo venatorio".
Si chiede dunque che sia fatta chiarezza specificando che la norma essa si applica alle licenze “la cui durata non è diversamente stabilita dalla legge”. Considerata l’importanza della questione, le Federazioni ed Associazioni convenute, per mezzo dei loro Rappresentanti, chiedono inoltre un urgente approfondimento della situazione e che venga presentato in sede parlamentare un emendamento correttivo al Decreto Legge che sani eventuali erronee interpretazioni rispetto alla volontà espressa da Codesto Dicastero.