Siamo alle fasi finali per quanto riguarda il sequestro delle 1250 c. carabine Zastava M-76 dove alcune avevano il difetto del tiro automatico.
Dopo una serie di vicissitudini, compresa quella della 'liberazione' degli importatori dall'accusa di importazione illegale di armi da guerra, i P.M. hanno insistito fino all'ultimo nel volere obbligatoriamente demilitarizzare tutte le carabine.
Ci sono state contrapposizione nei loro riguardi ed anche nei confronti del Gip titolare del procedimento, che anch'egli ha sostenuto la tesi dei P.M. sulla demilitarizzazione delle armi malgrado il deposito di una perizia del mio Team di ingegneri e giuristi presentata dal ns. studio legale dove si evidenziava col metodo "Poka Yoka" che la carabina nasceva e veniva catalogata come semiautomatica.
Per lo scambio di un componente in fase di montaggio poteva in alcune condizioni sparare a raffica.
Prima dell'udienza del 18 Dicembre u.s. ho deciso di giocarmi l'ultima carta a mia disposizione, una volta avuto contezza dei progetti di demilitarizzazione in possesso del Gip e del BNP che ormai erano stati accettati anche dai gruppi degli ex possessori.
Questi progetti prevedevano incomprensibilmente l'asportazione della sicurezza che trattiene il cane fino a quando l'otturatore non va in completa chiusura impegnando i recessi sulla culatta con i ramponi dell'otturatore.
Eliminare la Safety Sear, peraltro prevista dal produttore, ma anche da altri: Dragunov, avrebbe potuto portare ad un esplosione della carica in un contesto di 'quasi chiusura' che avrebbe amplificato la reazione allo sparo potendo proiettare l'otturatore a forte velocità sul viso del tiratore. Tutto ciò non poteva essere da me accettato, come armaiolo, sensibile alla sicurezza del tiratore.
Pertanto, verso la fine di Novembre decido di fare una piccola relazione tecnica per inviarla al BNP per sensibilizzarlo a non avallare l'eliminazione della sicurezza sul cane.
Invito, pertanto, tutti quelli che si erano rivolti a me per le istanze di dissequestro, circa 70-80 persone, la relazione tecnica ed una lettera già impostata per farla inviare per Pec o per Raccomandata al BNP.
Così fatto il BNP da comunicazione a tutti di averla ricevuta e contestualmente la inoltra al Gip.
Sui social, nei gruppi che trattano di questa vicenda, vengo attaccato duramente in quanto con la mia azione avrei ritardato la riconsegna di tutte le carabine modificate col metodo che già avevano concordato.
La mia risposta fu, che se il BNP non avesse preso in considerazione la mia richiesta tutto restava come loro avevano deciso ed io avrei avuto torto.
Nell’ultima udienza del 28 Gennaio u.s., il Gip non parla più di demilitarizzazione, neppure il BNP, anzi sostiene il contrario e per le carabine che non presentavano il difetto del tiro a raffica si prevede la restituzione cosi come sono, senza la modifica del gruppo di sparo.
Il Gip si è riservato di formalizzare quanto stabilito in udienza entro pochi giorni.
Quando si sarà concluso questo primo step sulla restituzione delle prime carabine potrò pubblicare la relazione tecnica che ha dato la ‘chiave di volta’ a questa annosa vicenda.