Una schiera di cittadini vorrebbero capire cosa è accaduto realmente e se la Procura di BS ha fatto i passi giusti in tutto l'iter investigativo e delle indagini tecniche che abbiamo contestato.
> Gentilissima Senatrice Bonfrisco
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> Le scrivo a nome di un gruppo di cittadini, Vs. eletttori, che hanno ingiustamente subito il sequestro delle carabine Zastava M76, armi legalmente acquistate in armeria e detenute.
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> Confidiamo in Lei, in quanto La consideriamo il nostro punto di riferimento in Parlamento, ben conosciamo infatti, il Suo impegno in Senato a favore della detenzione delle armi legalmente acquistate e detenute da onesti cittadini e contro le burocrazie che limitano inutilmente la libertà dei possessori di armi.
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> In questa circostanza, Le chiediamo di aiutarci a difendere i diritti di un congruo numero di semplici cittadini che sono stati ingiustamente vessati dalla privazione, per il momento temporanea, di una loro proprietà privata e che ora rischiano di essere danneggiati dalla confisca definitiva e dalla distruzione di quanto hanno acquistato e detenuto esclusivamente per pura passione e nel pieno rispetto della legge.
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> Si tratta del sequestro di circa 1239 (delle quali 262 non presentano il difetto)carabine modello Zastava M76 , che sono attualmente oggetto della controversa vicenda che mi appresto a descrivere.
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> Ecco cosa è successo:
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> A partire dal 2013, la Procura di Brescia, a causa di un semplice difetto meccanico e degli errori e/o delle omissioni di una macchina burocratica che non ha funzionato, pur escludendo ogni responsabilità da parte dei possessori delle carabine Zastava M76 , ci ha privati delle suddette armi legalmente detenute, ponendole inizialmente sotto sequestro probatorio (allego copia del decreto di sequestro).
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> Il sequestro è avvenuto in quanto l’A.G. ha appreso che in una prova di tiro in un poligono la M-76 ha dimostrato di poter sparare a raffica due/tre colpi consecutivi.
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> A seguito di questo evento i magistrati hanno avviato un’indagine nominando C.T.U. il Dr. M. Averna
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> Nella prima relazione tecnica del 22.11.2013, il CTU dr. Averna affermava che le carabine nascevano come “semiautomatiche” e non venivano assunte come “armi tipo guerra”.
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> I magistrati, a seguito della prima relazione , richiedono una nuova consulenza volta a comprendere se il tiro a raffica fosse una caratteristica dell’arma oppure una manomissione del suo possessore. La CTU è stata successivamente depositata il 16.02.2016.
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> A questo punto i CTU incaricati iniziano a vagare per tutta Italia per periziare una ad una le carabine che diventano ora, inspiegabilmente, “armi tipo guerra” superando la Catalogazione della Commissione Centrale per il Controllo delle Armi che l’aveva ritenuta ‘commerciabile’con Decreto dal Ministero dell’Interno e pubblicata sulla G.U.
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> Successivamente, il 28.03.2017 il G.I.P. ha trasformato i sequestri da probatori in preventivi, ritenendo quindi che tutte le M76 fossero “irregolari” ed assimilabili ad “armi tipo guerra”senza, peraltro che vi fosse, ancora, un rinvio a giudizio degli imputati.
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> Possiamo dunque dedurre che i Magistrati titolari dell’inchiesta , sulla base della CTUeffettuata considerino le carabine Zastava M76 come armi automatiche sin dall’origine, e che conseguentemente prima di essere poste in commercio, queste armi avrebbero dovuto subire un intervento di “demilitarizzazione”.
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> Tale ipotesi è frutto di una analisi tecnica condotta dal perito Averna che contiene parecchi punti secondo noi non condivisibili e dimostratamente falsi, sia per il metodo adottato per condurre l’esame delle armi (senza sparo), sia per le deduzioni conclusive effettuate dal perito stesso, tali elementi sono stati ampiamente identificati e confutati dai Consulenti di Parte ing. Valerio e Bruno Biscuso ( allego perizia Biscuso).
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> È necessario inoltre puntualizzare che sia la ex Commissione Consultiva Centrale Controllo Armi del Ministero dell'Interno. che il B.N.P., hanno rispettivamente catalogato e classificato la Zastava M76 , come arma semiautomatica sin dall’origine e che la carabina semiautomatica per tiratori scelti modello ZASTAVA 76 è un modello sviluppato dai costruttori jugoslavi a metà degli anni 70 , basandosi sul sistema di armi Kalashnikov AK47/AKM russo adattandolo alla funzione per la quale la M76 fu progettata , cioè quella di arma per tiratori scelti , come si evince anche dal fatto che è dotata di un cannocchiale con quattro ingrandimenti e un reticolo per distanze da 100 a 1000 m. escludendola progettualmente come arma d’assalto con tiro a raffica. .
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> Le distanze operative e l’impostazione generale dell’arma dimostrano chiaramente che è stata concepita per il tiro selettivo di precisione a colpo singolo, che è concettualmente l’esatto opposto rispetto alla destinazione d’uso di un’armad’assalto predisposta per il tiro a raffica, l’arma infatti è stata sviluppata autonomamente, ispirandosi al sistema del Kalashnikov AKM, ma progettando e realizzando tutte le parti che non sono intercambiabili con quelle dell’AKM, come accertato anche dallo stesso perito della Procura di Brescia Ing.Averna.
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> L’Ing. Averna ha quindi presentato agli investigatori quest’arma sostanzialmente come un Kalashnikov AKM modificato cambiando nome e calibro e considerando la M76 come arma “predisposta” per il tiro a raffica.
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> Di prassi si ritiene che un’arma comune semiautomatica possa essere considerata ‘tipo guerra’ solo qualora il meccanismo di scatto sia stato volutamente predisposto per il tiro a raffica, poco importa quindi se molte parti assomigliano a quelle di un Kalashnikov AKM , la destinazione d’uso della Zastava M76 era e rimane quella del tiro selettivo di precisione a colpo singolo.
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> Sappiamo inoltre che fra la meccanica di un’arma automatica e di un’arma semiautomatica la differenza può essere minima, infatti ogni arma che ha un sistema per cui lo stesso sparo della prima cartuccia reintroduce una nuova cartuccia nella camera di cartuccia e predispone il percussore alla percussione (vale a dire in tutte le armi in cui la ripetizione non è manuale), la pressione sul grilletto provoca uno sparo a raffica se non vi è un meccanismo che blocca il percussore fino al momento in cui non si rilascia e si preme nuovamente il grilletto.
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> Questo meccanismo può essere estremamente semplice, quale un piccolo dente, una barretta o un blocchetto che si inserisce nella catena di scatto, ecc. ecc.
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> È per questo motivo che la legge non ha stabilito da nessuna parte che un’arma semiautomatica deve essere costruita in modo da rendere impossibile che essa possa sparare in modo automatico; la legge ha solo richiesto che l’arma non sia predisposta per lo sparo automatico e poi non ha potuto fare altro che punire per alterazione di arma chi opera interventi sulla meccanica cosa che in questo caso con tutta evidenza non è avvenuta.
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> È stato inoltre evidenziato che solo una parte, 977 su 1239, carabine sequestrate e periziate può generare un involontario e incidentale tiro a raffica in una particolare circostanza , cioè con la leva del selettore posta a metà tra sicura e fuoco, quindi in posizione atipica non marcata sul fusto da alcun indicatore, tale circostanza, infatti, non è contemplata nei manuali forniti dal fabbricante Zastava Arms di Kragujev, che interpellato dai Consulenti Biscuso ha smentito di avere previsto l’impiego della Zastava M 76 come arma a ripetizione automatica.
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> Acclarato quindi che l’arma non è nata per il tiro a raffica va precisato che solo per le armi nate come armi a raffica, e quindi da “guerra”oppure “tipo guerra”, la Circolare sulla demilitarizzazione del 20 settembre 2002 prevede che la trasformazione da tiro automatico a tiro semiautomatico debba essere effettuata in maniera permanente ed irreversibile. Inoltre deve essere effettuata l'asportazione e/o modifica dei componenti che consentono il funzionamento automatico e la modifica delle relative sedi.
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> Tale disposizione però non deve riguardare la Zastava M76 per vari motivi:
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> - perché non è arma progettata e prodotta come arma a raffica
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> - perché la Zastava M76 è stata catalogata dalla Commissione come arma comune
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> - perché tutte le 1239 carabine importate sono state controllate dal Banco di Prova italiano o da banchi di altri paesi dell’Unione Europea e nulla di irregolare è stato riscontrato.
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> È chiaro quindi che le carabine che sono in grado di sparare a raffica non lo fanno perché l’arma sia stata predisposta per sparare in tal modo e non si è di fronte ad un’‘arma tipo guerra’, ma solo ad un’arma comune difettosa, del tutto legale, ma da riparare per ragioni di sicurezza.
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> In sostanza si è infatti di fronte alla stessa situazione di un fucile da caccia semiautomatico a canna liscia che per l’usura di un pezzo si mette a sparare a raffica.
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> Di fronte ad uno Zastava mod, 76 originale, non si deve quindi parlare di operazioni di demilitarizzazione, previste solo per le armi da guerra, ma di riparazione di quegli esemplari periziati che, secondo i CTU, potrebbero effettuare il tiro a raffica (nota importante è che la perizia ha effettuato solo prove in bianco, senza sparo, quindi la possibilità del tiro a raffica resta solo ipotetica).
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> Malgrado quanto è evidente all’analisi dei fatti, l’idea che pare aleggiare nel decreto di sequestro sarebbe la seguente: se l’arma in partenza era a raffica, allora era arma da guerra ed andava demilitarizzata secondo la circolare ministeriale sulla demilitarizzazione del 20 settembre 2002, già sopra citata , non essendo stata demilitarizzata va sequestrata ed eventualmente confiscata, paradossalmente anche se non è in grado di sparare a raffica, così come riscontrato dai CTU in circa 262 esemplari esaminati.
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> Se gli importatori avessero comperato dei fucili mitragliatori all’estero e li avessero importati per demilitarizzarli, è sicuro che avrebbero dovuto rispettare questa norma con la modifica dei componenti dello scatto e delle loro sedi, ma che dire se hanno comperato un’arma semiautomatica approvata da Commissione e dai banchi di prova di tutta Europa che non doveva essere demilitarizzata e quindi non era soggetta alle disposizioni della circolare?
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> Pare ovvio che non doveva fare assolutamente nulla,
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> Oggi essendo divenuti tutti consapevoli del difetto, ci si dovrebbe attivare per il trasferimento delle armi e la riparazione, all’occorrenza, ad opera di una azienda abilitata e sotto il controllo delle autorità competenti.
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> NDR Il perito della Procura di Brescia Ing.Manlio Averna incaricato dalla Procura di Brescia faceva parte anch’egli della Commissione Consultiva Centrale Controllo Armi del Ministero dell' Interno, che aveva approvato la catalogazione della Zastava M76 come arma comune.
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> La scelta del dottore Averna da parte della Prucura di Brescia, è stata certamente motivata dalle ben esposte capacità professionali riscontrabili nel curriculum vitae , tuttavia riteniamo inopportuna la sua collaborazione con la Procura in questa inchiesta perché i fatti riguardano anche l’attività della sopracitata Commissione di cui l’Ing.Averna faceva parte.
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> In sostanza la consulenza tecnica del 2013, sembra essere caratterizzata ad affermare che le 1239 carabine sequestrate, fossero nate per il tiro a raffica in origine contro ogni logica tecnica e progettuale e soprattutto contro quanto la stessa ditta Zastava ha dichiarato.
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> Le domande che come contribuenti ci poniamo, e che a Lei inoltriamo come parlamentare sono questa:
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> - qual’è il reale motivo di tale accanimento?
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> - quanto ha speso l’erario per questa discutibile consulenza?
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> - perché non vengono restituite le carabine che risultano dalle perizie non sparare a raffica?
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> Per quanto sopra esposto , Le chiediamo di incontrarla per discutere con Lei circa il modo più opportuno di ottenere la giusta tutela dei nostri diritti.
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> Certi di un cortese riscontro da parte sua attendiamo fiduciosi.
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> Grazie
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> Cordiali saluti
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> Dott.Maurizio Di Piazza
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> Via Vallefunda 40 90031 Belmonte Mezzagno (Pa) cell. 3489792259
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> I consulenti di parte:
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> Ing. Valerio Biscuso CTU – presso il Tribunale Civile-Penale di Lecce
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> Bruno Biscuso - Armaioli dal 1898 – Riparatori-Fabbricanti di Armi-Esplosivi
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> I proprietari di carabine sequestrate aderenti alla presente richiesta :
> 01-Maurizio Di Piazza - PA
> 02-Bruno Biscuso - LE
> 03-Alessandro Bernocchi - Reggio Emilia
> 04-Giuliano Grio - Trieste
> 05-Cossater Montresor Giovanni
> 06-Mattia Ferracin
> 07-Pasquale De Santis - Lecco
> 08-Roberto Carella - Palermo
> 09-Carlo Soverchia - Roma
> 10-Emanuele Raimondi - S. Francesco al Campo (TO)
> 11-Negro Armando
> 12-Gianni Zambetta - Bari
> 13-Nerio Vallon - Trieste
> 14-Vasily Zaytsev
> 15-Andrea Zocchi - Storo (TN)
> 16-Fabio Paternostro - Cecina (LI)
> 17-Zanon Sergio
> 18-Iacono Rosario
> 19- Maurizio Paoletti
> 20-Riccardo Ragazzi
> 21-Nevio Polotti - Lumezzane (BS)
> 22-Luigi Maset -Conegliano
> 23-Alessandro Depetri - Trieste
> 24-Giovanni Ciccarone
> 25-Alfredo Aiello
> 26-Fabrizio Canalini
> 27-Francesco Sansò
> 28-Rodolfo Di Iorio
> 29-Gaspari Alberto - Olbia (OT)
> 30-Serio Antonio - (LE)
> 31-Federico Ballardini - (RA)
> 32-Paolo Tedoldi - Lecco
> 33-Paolo Bondi - Bologna
> 34-Carlo Cameranesi - Ancona
> 35- Giuseppe Ricci - (PC)
> 36-Cosimo Fonseca - (LE)
> 37-Vincenzo Curcio - Fucecchio (FI)
> 38-Davide Venturelli
> 39-Matteo Boschele - Roncegno (TN)
> 40-Maurizio Lai - Sardegna
> 41-Andrea Bordigoni - Massa
> 42-Vincenzo Tralongo - PA
> 43-Giorgio Cara - Iglesias (CI)
> 44- Sandro Minto - Pianiga ( Ve)
> 45-Federico Sette - Subiaco (RM)
> 46-Gabriele Ciciriello
> 47-Stefano Lai - Quartu (CA)
> 48-Antonio Cassaneti
> 49-Iacopo Vicini - Milano
> 50-Antonio Fonseca – Ticoli T. (Roma)
> 51- Davide Venturelli - Savignano sul Rubicone ( FC )
> 53-Tornado Maurizio - Dabalà (VE)
> 54-Giuseppe Pellizer - Bassano del Grappa
> 55-Cossater Montresor Giovanni - S.G.Lupatoto (VR)
> 56-Luca Tartarelli - Carmignano (Prato)
> 57-Massimo Prosperi - S. Giovanni Valdarno
> 58- Roberto Cipolloni – Castelfilardo (AN)
> 59-Marcello Fabbri - (SP)
> 60-Domenico Battista - Formigine (MO)
> 61-Andrea Turchi - Corniglio (PR)
> 62-Marco Orecchini - Roma
> 63-Giorgio Quaglierini – Massa e Cozzile (PT)
> 64-Ulisse Cominato - Rovigo
> 65-Marco Bataloni Montelibretti (RM)
> 66-Fabrizio Paghera - Lonato (BS)
> 67-Cerini Sandro - Chitignano (AR)
> 68- Giuseppe baudo - Palermo
> 68-Renato Teglille - S.Ambrogio di Torino
> 69-Francesco Sansò - Roma
> 70-Fedeli Andrea - Bibbona (LI)
> 71-Elia Fani - Bibbiena (AR)
> 72-Ivan Bellei - Scandiano (RE)
> 73-Carlo Nola - Pavia
> 74-Andrea Prencipe - S. Croce sull’Arno (PI)
> 75-Rolando Pier Mauro - Ponte Canavese (TO)
> 76-Giangiuseppe Lugarà - Verucchio (Rimini)
> 77-Fabio Scarabelli - Firenze
> 78-Gianfranco Valtolina - Melzo (MI)
> 79-Luca Gualimetti - Genova
> 80-Mark Rimar - Padova
> 81-Pietro Manai - Sassari
> 82-Adriano Pertile - Massanzago (PD)
> 83-Fabrizio Crucitti - Pordenone
> 84-Mauro Marchetti - Sassari
> 85-Marzio Palitta - Sassari
> 86--Domenico Rossi - Genova
> 87-Leonardo Lazzerini -
> 88-Domenico Rossi - Alessandria
> 89-Luciano Boccella - Cremone
> 90-Gianni Zecchin - Conselve (PD)
> 91-Franco Ghilardo - Padova
> 92-Enrico Cortellazzo - Este (PD)
> 93-Nicola Candian - Galzignano T. (PD)
> 94-Fabio Zangrandi - Albignasego (PD)
> 95-Adriano pertile - Massanzago (PD)
> 96-Valerio Moro - Padova
> 97-Sergio Boccella - Padova
> 98-Antonio Palmieri - Albignasego - (PD)
> 99-Mauro Ferrato - Montegrotto T. (PD)
> 100-Alberto Marcenta - Piazzola S. Brenta (PD)
> 101-Stefano Di Tondo - Lecce
> 102-Norberto Didier - Torino
> 103-Sergio Ancora - Torino
> 104-Andrea Messere - Velletri (Roma)
> 105-Gianni Cesaro - Padova
> 106-Cristiano Sivieri - Pisa
> 107-Giammarco Latcovich - Tarvisio (UD)
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