Bruno Biscuso ha scritto:Ricevo il questito:
Buongiorno Bruno,
mi chiamo xxxxxxxxxxx e prima di porti i quesiti ai quali spero vorrai rispondermi volevo innanzi tutto complimentarmi con te sia x la conoscenza che hai a riguardo delle armi pregiate sia x la gentilezza che dimostri mettendola a disposizione di tutti noi.
vengo ora al dunque; descrivendo la coppia di Cortesi che ha gentilmente postato Nando vorrei sapere cosa significa "tartarugata cementata a pacchetto" e x quale motivo affermi che non è più ripetibile. grazie.
Rispondo appena possibile...
Alcuni decenni orsono i fabbricanti una volta terminate le lavorazioni della bascula, delle cartelle e del sottoguardia impiegavano un processo di indurimento tramite la 'cementazione'.
Questo trattamento, di solito riservato ad armi non dozzinali si rendeva necessario per aumentare la resistenza all'usura dovuta agli attriti ed anche per 'isolare' maggiormente il metallo dagli agenti atmosferici, dalla corrosione.
Il procedimento verteva nell' immagazzinare queste parti in un 'pacchetto' da inserire in forno aggiungendo elementi organici come corna di animali, ossa, peli, ecc. che durante la combustione liberavano azoto necessario per la nitrurazione delle superfici.
In questo contesto i vapori, di vari colori, che fuoriuscivano dalle componenti organiche si fissavano sulle superfici d'acciaio conferendogli delle marezzature chiamate "tartarugatura".
All'epoca, quando nella valle si procedeva con queste pratiche l'odore nauseabondo che ne scaturiva era il segno di queste specifiche lavorazioni, cosa attualmente molto improbabile che si ripeta.
Oggi, in alcune rimesse a nuovo, si vuole imitare quel trattamento, la 'tartarugatura', scaldando col cannello acetilenico per creare ombre azzurro chiero e scuro, ma i risultati sono penosi.