Molto spesso, nella consuetudine dei dialoghi che hanno per oggetto le armi, sia antiche che moderne, vengono esposti commenti sul ripristino di queste senza mai entrare nel merito di cosa comportino le procedure per non alterarne le peculiarità'.
Infatti, in ogni situazione che evidenzi armi di un certo pregio sentiamo commentare che queste sono o devono essere 'restaurate' , e che questi lavori vengono eseguiti dai vari armaioli sparsi nella ns. Penisola.
Una distinzione netta e' bene determinarla da subito:
- rimessa a nuovo
- restauro
sono due attività' completamente diverse.
Si rimettono a nuovo fucili moderni che devono continuare a svolgere la loro funzione nelle varie tipologie venatorie, e quindi vanno risistemate le chiusure, rifatte le bruniture delle canne, le bascule, sbiancato e lucidati i legni, ecc. ecc., ed il tutto con i moderni metodi che la tecnologia mette a disposizione.
Nel restauro, invece, la logica e' completamente diversa. Il ripristino deve assolutamente rispettare i canoni della produzione originaria senza alterarne le caratteristiche fondamentali. Non è' ammissibile cromare una bascula che era tartarugata o verniciare a spruzzo a vernici poliuretaniche legni che erano trattati a lacca a tampone, o addirittura brunire le canne con metodi diversi da quelli utilizzati nella fase di fabbricazione.
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