Polveri, ricarica e oggetti del passato

In questa Sezione si tratteranno argomenti relativi alle Armi da Fuoco, ai Produttori, ed alla documentazione Storica e Tecnica.

Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » gio 15 mar 2018, 11:44

La M62 prodotta dalla Baschieri e Pellagri per Bruno Maionchi e figli di Lucca. A dire il vero avevo letto MG2 poi un articolo del noto esperto e autore di tante riviste Gianluca Garolini mi ha fatto notare l'erronea interpretazione e comunque c'è scritto in minuscolo sul lato delle indicazioni sul prodotto, dove qualcuno fa capire di aver utilizzato la confezione per altro propellente.
"M" dovrebbe stare per Maionchi e 62 si presume l'anno di produzione. Non ho idea di come si presenti.
Cordiali saluti m.p.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 16 mar 2018, 10:37

Questa è la BP66, polvere alla nitrocellulosa derivata da residuati militari ridotti meccanicamente in scagliette di color nocciola, semidensa, vivace era impiegata nel caricamento di tipo economico.
Prodotta dalla Baschieri e Pellagri dal 1966 al 1968. ( da "Le Moderne Polveri da Caccia e Tiro", seconda ed. di Pierluigi Gallina).
La piccola quantità rimasta nelle confezione ci permette anche un esame visivo. La latta riporta la stessa scritta sui quattro lati e doveva essere destinata al caricamento industriale, a giudicare dalle indicazioni.
Cordiali saluti m.p.


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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda piero » ven 16 mar 2018, 17:13

Che dirti Mario con le tue chicche stiamo rivisitando un periodo felice per i cacciatori con barba e capelli bianchi.
Con simpatia
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 16 mar 2018, 19:48

Con queste latte del 2003, purtroppo vuote, finisce un'epoca dove tutto aveva il suo valore e non intendo economico. Ora le nostre polveri le troveremo in bottiglie per olio motore di pessima qualità, con tante cose scritte meno quelle necessarie all'utilizzo del prodotto.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 16 mar 2018, 20:48

Durante la manutenzione ordinaria e periodica delle mie armi, inizio a ripercorrere i momenti belli passati con loro ma.... non sempre è stato così. Oggi era il turno della mia vecchia giustapposta marca P. Ruschetta calibro 16, ormai in grado di sparare solo cartucce leggere appositamente confezionate. Quando armo i cani provo una sensazione indescrivibile nel sentire quello scatto pulito della stanghetta che aggancia la noce ed è proprio di loro che voglio parlarvi. Ricordo una tiepida mattina di fine settembre, forse primi di ottobre, un po ventilata e abbastanza umida da permettere alla mia Leda, il bracco tedesco che mi avevano regalato, di rastrellare ogni palmo di terreno alla ricerca della pernice sarda. Ero incantato ad osservarla e interpretare i movimenti di quella diecina di centimetri di coda che le avevano lasciato, sempre in movimento alternato a fermi improvvisi come se volesse dire:"Attento, ci siamo". Improvvisamente, un fracasso causato da abbaiare di cani e urla umane, cattura la mia attenzione e voltatomi verso una casetta di campagna, abbastanza lontana, notai la sagoma di una persona agitatissima che gesticolando gridava parole in mia direzione che per la distanza e per l'arietta che soffiava sulle orecchie non riuscii a capire, ma era evidente che la mia presenza non era gradita. Finsi di ignorarlo e continuai a camminare nella direzione opposta alla sua ma non servì a nulla, anzi, lo vidi venire verso di me con due grossi cani al guinzaglio più inferociti di lui. Avrei voluto scappare via ma quella cosa chiamata orgoglio che a volte cambia il percorso della nostra vita, mi inchiodò li dov'ero e levai le numero sette per sostituirle con sfere molto più grosse. L'uomo, nel frattempo era arrivato fermandosi a circa cinquanta metri e gridò con rabbia: "Vattene, perché i miei cani vi sbranano". Senza pensarci due volte, alzai la mia doppietta e indicando la parte che vedete in immagine, risposi: "Non lasciarli perché i miei "cani" potrebbero ammazzare i tuoi."
Per un momento ci guardammo fissi negli occhi senza nemmeno una parola poi "grazie a Dio" tornò sui suoi passi e fra bestemmie e parolacce capii qualcosa che non potevo non condividere, era stanco di subire danni ai muretti ed alle recinzioni da parte di persone che purtroppo si reputano cacciatori ed ignaro del rispetto ed educazione che nutro verso il prossimo, mi vedeva come uno dei tanti associandomi alla causa dei suoi problemi. Nel frattempo avevo scaricato l'arma e messa in spalla mi avviai verso un cancelletto che era poco più avanti. Ricordo, aveva una cordicella che lo teneva chiuso, lo aprii, uscii e rimisi tutto com'era, poi prima di voltare le spalle, sentendomi osservato, alzai gli occhi verso quella casa lontana e vidi quell'uomo salutarmi. Anche io risposi alzando il braccio e andai via. Credo che anche lui abbia capito che gli uomini non siamo tutti uguali nemmeno quando vestiamo alla stessa maniera.


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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » ven 16 mar 2018, 22:07

mario pinna ha scritto:Durante la manutenzione ordinaria e periodica delle mie armi, inizio a ripercorrere i momenti belli passati con loro ma.... non sempre è stato così. Oggi era il turno della mia vecchia giustapposta marca P. Ruschetta calibro 16, ormai in grado di sparare solo cartucce leggere appositamente confezionate. Quando armo i cani provo una sensazione indescrivibile nel sentire quello scatto pulito della stanghetta che aggancia la noce ed è proprio di loro che voglio parlarvi. Ricordo una tiepida mattina di fine settembre, forse primi di ottobre, un po ventilata e abbastanza umida da permettere alla mia Leda, il bracco tedesco che mi avevano regalato, di rastrellare ogni palmo di terreno alla ricerca della pernice sarda. Ero incantato ad osservarla e interpretare i movimenti di quella diecina di centimetri di coda che le avevano lasciato, sempre in movimento alternato a fermi improvvisi come se volesse dire:"Attento, ci siamo". Improvvisamente, un fracasso causato da abbaiare di cani e urla umane, cattura la mia attenzione e voltatomi verso una casetta di campagna, abbastanza lontana, notai la sagoma di una persona agitatissima che gesticolando gridava parole in mia direzione che per la distanza e per l'arietta che soffiava sulle orecchie non riuscii a capire, ma era evidente che la mia presenza non era gradita. Finsi di ignorarlo e continuai a camminare nella direzione opposta alla sua ma non servì a nulla, anzi, lo vidi venire verso di me con due grossi cani al guinzaglio più inferociti di lui. Avrei voluto scappare via ma quella cosa chiamata orgoglio che a volte cambia il percorso della nostra vita, mi inchiodò li dov'ero e levai le numero sette per sostituirle con sfere molto più grosse. L'uomo, nel frattempo era arrivato fermandosi a circa cinquanta metri e gridò con rabbia: "Vattene, perché i miei cani vi sbranano". Senza pensarci due volte, alzai la mia doppietta e indicando la parte che vedete in immagine, risposi: "Non lasciarli perché i miei "cani" potrebbero ammazzare i tuoi."
Per un momento ci guardammo fissi negli occhi senza nemmeno una parola poi "grazie a Dio" tornò sui suoi passi e fra bestemmie e parolacce capii qualcosa che non potevo non condividere, era stanco di subire danni ai muretti ed alle recinzioni da parte di persone che purtroppo si reputano cacciatori ed ignaro del rispetto ed educazione che nutro verso il prossimo, mi vedeva come uno dei tanti associandomi alla causa dei suoi problemi. Nel frattempo avevo scaricato l'arma e messa in spalla mi avviai verso un cancelletto che era poco più avanti. Ricordo, aveva una cordicella che lo teneva chiuso, lo aprii, uscii e rimisi tutto com'era, poi prima di voltare le spalle, sentendomi osservato, alzai gli occhi verso quella casa lontana e vidi quell'uomo salutarmi. Anche io risposi alzando il braccio e andai via. Credo che anche lui abbia capito che gli uomini non siamo tutti uguali nemmeno quando vestiamo alla stessa maniera.


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Carissimo Mario, ho letto nel tuo post un bellissimo racconto con un epilogo umanamente straordinario: il rispetto.
Continua a raccontarci ed a mostrare quanto da te vissuto nella passione delle armi e della caccia.
Grazie!
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 16 mar 2018, 22:36

Grazie maestro, di avventure ne abbiamo avute tante e tutti ma questa mi ha lasciato il segno. Al punto in cui ci guardammo fissi senza parlare, i nostri destini erano arrivati ad un bivio molto importante ed hanno scelto la ragione, quella virtù che spesso si perde nel nulla.
Ora, dopo questa breve pausa, arriveranno immagini, con descrizione, di oggetti dell'antico mondo venatorio, spero che altri utenti partecipino.
Cordiali saluti.
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda piero » sab 17 mar 2018, 9:22

Gentile Maro, leggendoti si evince ancora di più che sei un galantuomo vecchio stampo.
Con ammirazione
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 17 mar 2018, 10:33

Grazie Piero, sempre molto gentile.
In queste immagini vedete i cappellozzi di cartucce per tiro ridotto, sono piccole munizioni a salve destinate ai moschetti Balilla. Si inserivano su apposite cartucce di dimensioni normali che al posto dell'innesco avevano sede questi minuscoli bossoletti e fungevano da riduttore di calibro.
La confezione è molto danneggiata, è datata 1927.


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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 17 mar 2018, 10:56

Apparecchi d'innesco.
Nella prima foto si vedono gli inneschi DFC (doppia forza coperti) della seconda serie della Fiocchi, denominata "Fiamma s.u.r.). Si riconosce dalla prima serie perché riporta la scritta sur sotto la fiamma che ricorda l'emblema dei Carabinieri. La vernice arancione indica il 354 a potenza debole e la vernice bianca il 356 potenza forte. C'era anche vernice verde, il 355 a potenza media.
Sempre nella prima foto, sulla destra, due inneschi DFS della Leon Beaux di Milano, è denominato Vis Nox, come da dicitura, vernice blu scuro e potenza medio-alta.
La seconda foto mostra una serie di inneschi 6,45 fabbricati da case diverse, a 2, 3 e 5 fori. Esistono anche a 4 fori.
La terza foto mostra una confezione di DFS (doppia forza scoperti) della prima serie denominata G7 della Fiocchi. In questo caso abbiamo i 463, vernice trasparente e potenza media, ci sono stati anche i 359 vernice verde e potenza debole ed i 464 con vernice gialla e potenza forte.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 18 mar 2018, 9:57

Una foto di gruppo che purtroppo come in molte famiglie mancano i nonni ed in questo caso sono ben visibili gli assenti.
I calibri nominali medi corrispondono alle seguenti misure:
Con due decimi di mm in +/- ed in alcuni casi anche di più. Ho letto da qualche parte di forature di 18,8 nel cal. 12. Mai viste.

Calibro--4= 23,55 mm
" -------- 8= 21,00 "
" --------10= 19,50 "
" --------12= 18,30 "
" --------14= 17,40 "
" --------16= 17,00 "
" --------20= 15,80 "
" --------24= 14,90 "
" --------28= 14,20 "
" --------32= 12,95 "
" --------36= 10,60 "

Per mantenere la colonna messo gli zeri dopo la virgola

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 18 mar 2018, 10:30

Ho caricato per anni bossoli raccolti nei campi di tiro e grazie a questi strumenti indispensabili ho chiuso tondo e stellare come se fossero nuovi.
Il rigeneratore, come si può vedere, si attacca ad una spina elettrica ed una resistenza scalda la parte destra, poi il bossolo deve passare subito alla sinistra, per essere raffreddato. E' uno strumento di difficile reperibilità ma di facile realizzazione: Da un tornitore di fanno fare i due cilindri di opportuna misura, con punta conica, per il calibro desiderato, in alluminio perché diffonde il calore uniformemente, si bloccano su di un supporto e su uno di essi si pratica un foro posteriore dove inserire la punta di uno di quei saldatori per stagno. Un termostato ed un interruttore completerebbero l'opera.
Poi il calibratore leva e metti capsule e l'altro a ginocchiera con i vari accessori, in immagine il cal. 12 inserito ed il cal. 28 in mostra.


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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » lun 19 mar 2018, 11:19

Nella prima immagine una stazione multipla di caricamento dove realizzare le cartucce autentiche del passato, completa di rifila bossoli, calibratore, leva-metti capsule e orlatore.
Quando la uso, come in questo caso, gli elementi devono essere originali, a partire dal bossolo di cartone con il buscione dello stesso materiale, innesco U57 ( della Martignoni, U sta per unifocale) la polvere a "ciambelline" nella dose indicata in confezione, cartoncino robusto sovrapolvere, borra Gabel, spessore in sughero, pallini Montevecchio (noti anche per il loro maggiore peso specifico), cartoncino leggero numerato e orlo tondo a becco di civetta. Dopo lo sparo, il bossolo ha quel caratteristico profumo che manca ai materiali moderni.
La borra Gabel, credo di fabbricazione francese, è eccellente e superiore nella tenuta dei gas, impedendo di raggiungere i pallini col rischio, nei più piccoli, di fusione con conseguenti pericolosi grappoli (formazione di alcuni pallini saldati fra loro), la sua forma a fisarmonica, sotto compressione si allarga adattandosi ad ogni tipo di foratura. E' costituita, come si può vedere, da un tubo con diverse pieghe (in base all'altezza) ed all'interno granulato di sughero compresso e tenuto da due cartoncini chiusi a orlo tondo. Le misure sono: mm 12,5- 15,5 e 17,5.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » mar 20 mar 2018, 10:28

Orlatore manuale con puleggia a gola da 13 cm di diametro per cinghia di collegamento con eventuale motore. L'accortezza delle opere di altri tempi, anche i fori per oliare i perni in movimento.
Il braccio che spinge la contro bobina è suo, ma devono averlo riverniciato ed in alcuni punti si vede il trattamento originale.
Sullo sfondo si intravede la rosa di una cartuccia calibro .22 a pallini n.12.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda piero » mar 20 mar 2018, 10:34

Altri tempi caro Mario, quello che veniva costruito doveva durare per sempre, oggi si pensa solo al profitto.
Con Amicizia
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » mer 21 mar 2018, 11:15

Caro Piero, duravano anche perché venivano usati con cura e conservati gelosamente, il consumismo ancora non lo avevano inventato.
In questa immagine, in alto a sinistra si vede un leva-metti capsule tradizionale ed altri due un po meno comuni in legno per cal. 16 e 20. Spostandoci a destra si notano due calibratori manuali in calibro 16 e 12 e vicino un'altro detto a campana, tutto in metallo con calibro intercambiabile mentre coperchio e campana restano gli stessi. In basso a sinistra quattro orlatori manuali, cal. 12- 28 e 36. Al centro i famosi misurini siciliani a forma di brocca,con regolazione di volume per i pallini più altri due normali per la polvere ed uno con regolazione. In basso verso destra troviamo l'estrattore manuale, indispensabile per bossoli che si gonfiavano allo sparo o lo erano già, mentre l'altro lato estraeva il tubo che per il troppo utilizzo dei bossoli in cartone si staccava dal fondello. Infine il rilevatore di calibro, in questo caso il 12, ha diametro di 20,5 mm e veniva utilizzato alla ricerca di cartucce o bossoli gonfi, se passavano li entravano tranquillamente in camera, dopo lo sparo non passano se prima non vengono ricalibrati.
Curiosità: Anticamente si usava portare le dosi di polvere nera in astucci ricavati dal legno di bosso, una pianta cespugliosa sempre verde, da qui ha origine la parola bossolo cioè contenitore della carica di lancio. Per gli inglesi case, appunto astuccio.
Nei primi approcci con la retrocarica si preparavano degli involucri contenenti la polvere ed il proiettile pronti per essere usati, erano chiamati "cartocci", oggi i contenitori (bossoli) con la carica di lancio si chiamano cartucce.
Cordiali saluti m.p.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » gio 22 mar 2018, 10:12

Una serie di calcaborre e fustelle per lo stampaggio dei cartoncini bianchi o trasparenti per tutti i calibri, compresi i più piccoli, come si può notare nell'immagine, i cui dettagli si trovano nella sezione "bossoli calibro 9 Flobert".

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 23 mar 2018, 6:37

La pressa manuale "ESSA" originale di fabbricazione spagnola, unica per la perfezione dell'impronta stellare, regolabile in tutte le altezze. lascia la cartuccia finita, pronta allo sparo e solo per un fattore estetico può essere ripassata con la bobina orlatrice.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » ven 23 mar 2018, 10:40

Questa strana cartuccia azzurra con innesco 6,45 ha due funzioni: scaricare i cani ed al contempo lubrificare le canne perché lo sparo nebulizza una piccola quantità di olio contenuto nel bossolo. Non so se sia riutilizzabile, sembrerebbe così dallo spazio per inserire un cacciavite. Molto probabilmente esistevano dei ricambi ma ne ho solo una e non ho provato ad estrarre la parte scura che alloggia la capsula.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda piero » ven 23 mar 2018, 11:13

Mai vista una soluzione così ingegnosa. Grande Mario, grazie a te allargo le mie "conoscenze" .
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 24 mar 2018, 14:34

Ditemi se avete un asseto per questa borra altrimenti la uso come porta penne.....

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 24 mar 2018, 21:09

Il brevetto Segatori, costruito nell'armeria di Roberto Segatori in Viterbo attorno al 1926............. costituito da una cupola di piombo molto indurito, con un appendice centrale a diametro di 8 mm circa che entrava in un corpo di piombo dolce cilindrico, dotato di una gola centrale di alleggerimento, con una coda formata da tre loggette nelle quali trovavano asilo altrettanti pallettoni 11/0 ....... il suo aspetto ricordava nell'insieme il proiettile per armi Paradox con l'ultimo tratto di canna a rigatura elicoidale.. In seguito alla legge che vieta l'uso della munizione spezzata nella caccia agli ungulati, era stata approntata una versione del Segatori con la parte posteriore completamente chiusa e con l'aggiunta di una borra timone in carta lana fissata al proiettile a mezzo di una vite. (Descrizione tratta dal libro "Fucili a canna liscia e cariche a palla" di Sergio Pieraccini). Il materiale di mia proprietà.


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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda piero » dom 25 mar 2018, 9:46

Posso semplicemente dire che la storia vivente della ricarica per noi mortali sei tu. COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 25 mar 2018, 11:07

Grazie Piero, ma non esagerare.
In questa immagine vediamo la palla Strike, di fabbricazione spagnola, la sua struttura e colorazione mi ha incuriosito ed ho cercato subito un asseto, provato senza nessuna misurazione perché erano poche e non essendo di facile reperibilità, almeno nella mia zona, non ho ritenuto opportuno sprecare tempo e materiali.
Risulta piuttosto corta, solo 38 mm (quasi) ed un diametro di 18,6 per un peso di 31,5 grammi, con alette di guida longitudinali anziché oblique. Non si presta al caricamento con polveri dense perché richiederebbe un orlo troppo profondo e nonostante abbia usato MBx36 ho dovuto accorciare il bossolo a 66 mm per avere il risultato seguente:
Bossolo Fiocchi cal. 12/16/66, innesco SUR 616, MBx36 grammi 2,2, palla Strike orlo mezza stellare finita 57,5 mm. Il tiro, nei 50 mt, mi è sembrato regolare e rapido, i fori lasciati erano tondi, a dimostrazione che la borra d'impennaggio, come tutte le altre di questo genere, lavora perfettamente.
Cordiali saluti m.p.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » lun 26 mar 2018, 10:52

Nella foto il proiettile B.R.I. (Ballistic Research Institute) progettato negli Stati Uniti per fucili ad anima totalmente rigata, come si può anche dedurre dalla forma del sabot a superficie liscia, quindi senza anelli guida autoriducenti, per impegnare al meglio i solchi di rigatura. In anima liscia perderebbe le sue qualità balistiche per l'assenza di rotazione e la superficie creerebbe un forte attrito radiale, modificando la combustione del propellente. La forma, grossolanamente a clessidra ha diametro massimo di 12,7 mm (.50) e pesa grammi 29,5, completo arriva a 34.
La parte in vista è quella posteriore, che contiene un vistoso tappo di alleggerimento in plastica.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » mar 27 mar 2018, 9:26

Questa è la sottocalibrata francese Balle Flèche Sauvestre (Palla freccia Sauvestre), ricorda le freccette da bersaglio a muro. Ha un peso di grammi 25,7 e diametro massimo 11,5 mm, tanto è sufficiente ad avere un coefficiente balistico pressoché doppio di una normale palla calibro 12. E' costruita e caricata dalla stessa ditta che dichiara una V/0 di 520 m/s.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » mar 27 mar 2018, 9:38

Altra francese, la palla Blondeau, costruita in ferro ramato a forma di rocchetto, il cui contatto con la canna è assicurato da due corone in piombo del diametro di 18,6 mm. Il suo peso è di 33 grammi, la posizione nel bossolo va con la parte più leggera in avanti, dove si legge il logo stilizzato della ditta.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » mer 28 mar 2018, 11:53

In questa immagine i proiettili interessati sono i francesi numero 1 e 2. Il primo, un calibro 14 da 17,6 mm di diametro, rinvenuto in un'antica armeria di Sassari, imitazione artigianale della prima versione della palla MF (Manufrance) che a sua volta era una versione alleggerita della connazionale palla Rajon, così descritta da Pierluigi Gallina nella seconda edizione di "Le Moderne Polveri per Caccia e Tiro: Cilindro cavo con testa emisferica, tre corone perimetrali in rilievo e borra d'impennaggio. Anche se l'imitazione risulta sprovvista di una corona in rilievo, l'ho assemblata con una borra per rendere meglio l'idea. Al numero 2 troviamo la seconda versione della MF che come si può notare è facilmente confondibile con la tedesca Brenneke, dalla quale, come tante altre, è stato preso lo spunto. Questa è originale ed è affiancata alle altre due per evidenziare la differenza che salta subito all'occhio: Nella francese la cupola è più larga alla base, più appuntita e termina sul corpo cilindrico con un zoccoletto ad angolo retto, la tedesca è più arrotondata ed ha il nome della ditta nella sezione frontale, inoltre racchiude la borra d'impennaggio fra due dischi di cartone, con le indicazioni di marca e calibro.
Cordiali saluti m.p.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » gio 29 mar 2018, 10:38

La palla Brenneke è stata inventata nel 1898 dal tedesco Wilhelm Brenneke, creatore anche di altri calibri per arma rigata. Consisteva in un cilindro di piombo, piatto anteriormente, con sei scanalature che dovevano mantenere il contatto con la canna; posteriormente, fissata a mezzo di una vite, una borra di feltro racchiusa tra due dischi di cartone.
Nel 1930, viene proposta l'aggiunta anteriore di un'ogiva conica di base inferiore al diametro del cilindro, nasce così il classico che arriva fino ai nostri giorni mentre altri che l'hanno imitata non hanno avuto altrettanto successo.
Nella foto, due classic al centro, cal. 12 e 20 e le più recenti con impennaggio in plastica cal. 12 e 36.

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Re: Polveri, ricarica e oggetti del passato

Messaggio da leggereda mario pinna » gio 29 mar 2018, 10:55

La palla sferica, nota anche Maremmana è il proiettile più antico che ha armato ogni genere di fucile e pistola dall'avancarica ad oggi.
Nella foto, dal calibro 12 al 36, manca solo il calibro 24 ma questo non mi impedisce di caricarle perché essendo tutte originali e non sotto calibrate, si prestano al caricamento del calibro immediatamente superiore. Si nota una borra contenitore con all'interno g. 1,40 di farina di polenta, un disco calibro 32, una palla calibro 28 del peso di 15 g. e la cartuccia calibro 24 è servita.
Cordiali saluti m.p.


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