armi, cassaforte e cassazione

In questa Sezione verranno trattati argomenti inerenti la legislazione in materia di armi ed esplosivi e qualche 'consiglio prudenziale' per poter dormire più tranquilli.

armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda expressboy » lun 10 giu 2013, 16:05

ADMIN - Rilevazione news dal website:
http://www.all4shooters.com/it/home/ric ... hor=&sort=

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ripropongo come mi è arrivata, da verificare leggendo meglio il testo della sentenza
Comunque mi semmbra un bel passo aavanti .

"Come ben sa chiunque sia titolare di un qualsiasi permesso di porto d'armi in Italia, la legge nazionale prescrive di esercitare, nel possesso e della custodia delle armi da fuoco, "ogni cautela" al fine di evitare che persone non autorizzate possano accedervi o impossessarsene; tant'è vero che l'articolo 20/bis della legge 110/1975 − che ancora oggi costituisce l'ossatura della legislazione italiana sulle armi − punisce penalmente "chiunque trascuri di adoperare nella custodia delle armi medesime le cautele necessarie per impedire che alcuna delle persone succitate giunga ad impossessarsene agevolmente". Le persone "succitate" sono "i minori degli anni diciotto, che non siano in possesso della licenza dellìautorità, persone anche parzialmente incapaci, tossicodipendenti, o persone imperite nel maneggio di un'arma".
Purtroppo questa norma è stata per molti anni intesa da cacciatori, tiratori sportivi e possessori d'arma di ogni tipo in maniera anche troppo restrittiva; e le autorità di Pubblica Sicurezza l'hanno − più o meno in buona fede! − applicata nello stesso modo. In particolare si è radicata la convinzione che la legge dettasse come obbligatorio l'uso di una cassaforte, o addirittura di un sistema d'allarme, e numerosi legittimi possessori d'armi che sono stati colti in fallo, sotto questo punto di vista, nel corso dei tanti "controlli" effettuati dalle forze di Polizia, si sono visti denunciare per incauta custodia d'arma.

Particolari misure di sicurezza restano comunque altamente raccomandate nella detenzione di armi in gran numero, o di particolare valore
Si potrebbe dibattere a lungo, anzitutto, sulla legittimità dei "controlli" stessi, a cui la comunità dei possessori d'arma viene sottoposta a campione e che, a nostro avviso, sono illegittimi: se infatti − caso più unico che raro nell'occidente democratico! − gli ufficiali di Polizia in Italia possono ancora compiere perquisizioni senza mandato in base all'art.41 del TULPS, sia la legge che la giurisprudenza prevalente stabiliscono che tali ricerche siano basate su indizi della presenza, nel luogo ove esse si effettuano, di droga o armi illegali; dunque il "controllo" senza mandato del giudice, e senza indizio di reato, presso la casa di un detentore legale di armi sarebbe in violazione dell'articolo 609 del codice penale (perquisizione arbitraria). Tuttavia, il 13 maggio scorso, con sentenza 20474 la Sezione I° Penale della Corte di Cassazione ha dato ragione al mondo degli appassionati d'armi anche sotto un altro punto di vista, sconfessando per l'appunto il presunto obbligo legale di cassaforte e sistema d'allarme, nell'assolvere un cittadino, detentore di fucili, che era stato denunciato per incauta custodia in seguito ad uno di tali famigerati "controlli" proprio perché sprovvisto di questi sistemi.

Nonostante la sentenza, continuiamo a ritenere la cassaforte un'importante misura di sicurezza
La Corte di Cassazione ha infatti sentenziato che la custodia dell'arma anche in un semplice armadio chiuso a chiave, anche non blindato, è sufficiente − come già in tanti sostenevano − affinché non si possa più configurare il reato di "incauta custodia", giacché le armi non sono più "agevolmente" accessibili da parte di malintenzionati o persone non autorizzate. L'obbligo di diligenza nella custodia delle armi deve insomma ritenersi rispettato semplicemente riponendo il fucile in un luogo chiuso e controllato all'interno dell'abitazione, giacché nessuna lettera di legge impone espilicitamente l'impiego di casseforti o allarmi. In pratica il cittadino non è tenuto a adottare particolari sistemi antintrusione ma solo a impedire che le armi possano essere sottratte con facilità da parte di terzi. Per questo un armadio chiuso a chiave in camera da letto deve ritenersi una modalità adeguata alla corretta custodia.
Molti nostri lettori tireranno sicuramente un sospiro di sollievo − ed in effetti lo facciamo anche noi − e prenderanno sicuramente nota degli estremi di questa sentenza in modo da potersene servire nel caso dovessero incappare in qualche "controllo". Ci teniamo, però, a dare un consiglio: la cassaforte è sempre meglio averla, quantomeno per tenere al sicuro le armi quando ci si debba allontanare dalla propria abitazione per lunghi periodi di tempo. Non sarà una dotazione obbligatoria, e un semplice armadio chiuso a chiave basterà forse a salvaguardarci da grane giudiziarie, ma un armadio blindato potrebbe fare la differenza tra perdere e non perdere le nostre armi − magari pregiate, o di particolare valore affettivo, sempre e comunque piuttosto costose, nonché preziose per praticare i nostri sport. Pochi centimetri d'acciaio non "obbligatori" bastano, insomma, a farci star tranquilli, nella consapevolezza che le nostre armi non finiranno tanto facilmente in mano a qualche delinquente!"

Buona serata a tutti

bb
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
e a brucare serio e lento seguitò
expressboy
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda Bruno Biscuso » lun 10 giu 2013, 22:03

expressboy ha scritto:ripropongo come mi è arrivata, da verificare leggendo meglio il testo della sentenza
Comunque mi semmbra un bel passo aavanti .

"Come ben sa chiunque sia titolare di un qualsiasi permesso di porto d'armi in Italia, la legge nazionale prescrive di esercitare, nel possesso e della custodia delle armi da fuoco, "ogni cautela" al fine di evitare che persone non autorizzate possano accedervi o impossessarsene; tant'è vero che l'articolo 20/bis della legge 110/1975 − che ancora oggi costituisce l'ossatura della legislazione italiana sulle armi − punisce penalmente "chiunque trascuri di adoperare nella custodia delle armi medesime le cautele necessarie per impedire che alcuna delle persone succitate giunga ad impossessarsene agevolmente". Le persone "succitate" sono "i minori degli anni diciotto, che non siano in possesso della licenza dellìautorità, persone anche parzialmente incapaci, tossicodipendenti, o persone imperite nel maneggio di un'arma".
Purtroppo questa norma è stata per molti anni intesa da cacciatori, tiratori sportivi e possessori d'arma di ogni tipo in maniera anche troppo restrittiva; e le autorità di Pubblica Sicurezza l'hanno − più o meno in buona fede! − applicata nello stesso modo. In particolare si è radicata la convinzione che la legge dettasse come obbligatorio l'uso di una cassaforte, o addirittura di un sistema d'allarme, e numerosi legittimi possessori d'armi che sono stati colti in fallo, sotto questo punto di vista, nel corso dei tanti "controlli" effettuati dalle forze di Polizia, si sono visti denunciare per incauta custodia d'arma.

Particolari misure di sicurezza restano comunque altamente raccomandate nella detenzione di armi in gran numero, o di particolare valore
Si potrebbe dibattere a lungo, anzitutto, sulla legittimità dei "controlli" stessi, a cui la comunità dei possessori d'arma viene sottoposta a campione e che, a nostro avviso, sono illegittimi: se infatti − caso più unico che raro nell'occidente democratico! − gli ufficiali di Polizia in Italia possono ancora compiere perquisizioni senza mandato in base all'art.41 del TULPS, sia la legge che la giurisprudenza prevalente stabiliscono che tali ricerche siano basate su indizi della presenza, nel luogo ove esse si effettuano, di droga o armi illegali; dunque il "controllo" senza mandato del giudice, e senza indizio di reato, presso la casa di un detentore legale di armi sarebbe in violazione dell'articolo 609 del codice penale (perquisizione arbitraria). Tuttavia, il 13 maggio scorso, con sentenza 20474 la Sezione I° Penale della Corte di Cassazione ha dato ragione al mondo degli appassionati d'armi anche sotto un altro punto di vista, sconfessando per l'appunto il presunto obbligo legale di cassaforte e sistema d'allarme, nell'assolvere un cittadino, detentore di fucili, che era stato denunciato per incauta custodia in seguito ad uno di tali famigerati "controlli" proprio perché sprovvisto di questi sistemi.

Nonostante la sentenza, continuiamo a ritenere la cassaforte un'importante misura di sicurezza
La Corte di Cassazione ha infatti sentenziato che la custodia dell'arma anche in un semplice armadio chiuso a chiave, anche non blindato, è sufficiente − come già in tanti sostenevano − affinché non si possa più configurare il reato di "incauta custodia", giacché le armi non sono più "agevolmente" accessibili da parte di malintenzionati o persone non autorizzate. L'obbligo di diligenza nella custodia delle armi deve insomma ritenersi rispettato semplicemente riponendo il fucile in un luogo chiuso e controllato all'interno dell'abitazione, giacché nessuna lettera di legge impone espilicitamente l'impiego di casseforti o allarmi. In pratica il cittadino non è tenuto a adottare particolari sistemi antintrusione ma solo a impedire che le armi possano essere sottratte con facilità da parte di terzi. Per questo un armadio chiuso a chiave in camera da letto deve ritenersi una modalità adeguata alla corretta custodia.
Molti nostri lettori tireranno sicuramente un sospiro di sollievo − ed in effetti lo facciamo anche noi − e prenderanno sicuramente nota degli estremi di questa sentenza in modo da potersene servire nel caso dovessero incappare in qualche "controllo". Ci teniamo, però, a dare un consiglio: la cassaforte è sempre meglio averla, quantomeno per tenere al sicuro le armi quando ci si debba allontanare dalla propria abitazione per lunghi periodi di tempo. Non sarà una dotazione obbligatoria, e un semplice armadio chiuso a chiave basterà forse a salvaguardarci da grane giudiziarie, ma un armadio blindato potrebbe fare la differenza tra perdere e non perdere le nostre armi − magari pregiate, o di particolare valore affettivo, sempre e comunque piuttosto costose, nonché preziose per praticare i nostri sport. Pochi centimetri d'acciaio non "obbligatori" bastano, insomma, a farci star tranquilli, nella consapevolezza che le nostre armi non finiranno tanto facilmente in mano a qualche delinquente!"

Buona serata a tutti

bb

Ciao Express...
bisogna citare la fonte quando si riportano scritti copia-incolla.
Se me la comunichi lo faccio io.
Cordialità
Bruno
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda tiropratico com » lun 17 giu 2013, 7:06

Questa storia è vecchia e assomiglia molto a quella delle limitazioni sulle licenze di porto d'armi.
Infatti vi sono Provincie Italiane dove licenze e detenzione di armi sono sottoposte a restrizioni dettate dalla volontà di Prefetti e Questori e altre dove vi è piena libertà di interpretare la norma come è scritta.
La domanda è: se una casa ha già porte e finestre di sicurezza non è di per se la cassaforte del suo contenuto ?
Se i ladri anziche le armi a fuoco si impossessano dei coltelli (o di un piccone) non si ha la stessa pericolosità per l'incolumità pubblica ?
Vi è un escalation di furti che è direttamente proporzionale alla diminuzione delle spese per la sicurezza pubblica ?
Quanto diritto ha il cittadino di difendere i propri averi, se stesso e i suoi cari oggi ?
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda Bruno Biscuso » lun 17 giu 2013, 21:52

tiropratico com ha scritto:Questa storia è vecchia e assomiglia molto a quella delle limitazioni sulle licenze di porto d'armi.
Infatti vi sono Provincie Italiane dove licenze e detenzione di armi sono sottoposte a restrizioni dettate dalla volontà di Prefetti e Questori e altre dove vi è piena libertà di interpretare la norma come è scritta.
La domanda è: se una casa ha già porte e finestre di sicurezza non è di per se la cassaforte del suo contenuto ?
Se i ladri anziche le armi a fuoco si impossessano dei coltelli (o di un piccone) non si ha la stessa pericolosità per l'incolumità pubblica ?
Vi è un escalation di furti che è direttamente proporzionale alla diminuzione delle spese per la sicurezza pubblica ?
Quanto diritto ha il cittadino di difendere i propri averi, se stesso e i suoi cari oggi ?

Il diritto alla difesa del cittadino risiede nelle norme, che con gli ultimi aggiornamenti (governo berlusconi) estende la difesa abitativa o domiciliare anche alle sue pertinenze.
Peccato, però, che un operatore di P.S. abbia denunciato un cittadino, per porto abusivo, in quanto deteneva legalmente una pistola, purtroppo per lui carica nel comodino,
Oltre alle norme più chiare bisognerebbe avere la possibilità di 'sanzionare' gli abusi a querela diretta nei confronti degli operatori diciamo 'superficiali'.
Oppure sarebbe troppo...???
Cordialità
Bruno
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda tiropratico com » mar 18 giu 2013, 7:24

La Legge permetteva da sempre il porto in casa e nelle appartenenze, tanto più un tempo la fucilata a pallini "fini" era tacitamente consentita per allontanare animali nocivi e altro.
I tempi sono cambiati ma non le Leggi eppure, oggi si usano sistemi di misura differenti, se pur la Legge sia sempre quella del '34 se pur riscritta, non viene più consentito di fare ciò che un tempo era lecito sotto gli auspici di quella stessa Legge: perchè ?

Guardiamo nei fatti ciò che accade, lo sparatore di questi giorni http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/06/16/Ruba-pistola-spara-passanti-ferito-grave_8878296.htmlè stato fermato dalle forze di Polizia senza sparare un colpo dopo che lo stesso aveva tentato una strage. Di ciò il Questore ne ha fatto un vanto (e solo perchè fortunatamente nessun Poliziotto è stato ferito) dichiarandolo "arresto da manuale". Ciò vuol chiaramente dire che anche il manuale della Polizia impone di non usare le armi ? E' quindi chiaro che se non le può usare lei tanto meno le può usare un onesto cittadino !! Ma negli USA l'assassino sarebbe stato abbattuto senza se' e senza ma'. Qui in Italia invece, verrà curato e rimesso in libertà a breve.
Di quanto dobbiamo endarne fieri ?
Siamo sicuri che sia la strada giusta ?
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda Bruno Biscuso » mar 18 giu 2013, 21:50

tiropratico com ha scritto:La Legge permetteva da sempre il porto in casa e nelle appartenenze, tanto più un tempo la fucilata a pallini "fini" era tacitamente consentita per allontanare animali nocivi e altro.
I tempi sono cambiati ma non le Leggi eppure, oggi si usano sistemi di misura differenti, se pur la Legge sia sempre quella del '34 se pur riscritta, non viene più consentito di fare ciò che un tempo era lecito sotto gli auspici di quella stessa Legge: perchè ?

Guardiamo nei fatti ciò che accade, lo sparatore di questi giorni http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/06/16/Ruba-pistola-spara-passanti-ferito-grave_8878296.htmlè stato fermato dalle forze di Polizia senza sparare un colpo dopo che lo stesso aveva tentato una strage. Di ciò il Questore ne ha fatto un vanto (e solo perchè fortunatamente nessun Poliziotto è stato ferito) dichiarandolo "arresto da manuale". Ciò vuol chiaramente dire che anche il manuale della Polizia impone di non usare le armi ? E' quindi chiaro che se non le può usare lei tanto meno le può usare un onesto cittadino !! Ma negli USA l'assassino sarebbe stato abbattuto senza se' e senza ma'. Qui in Italia invece, verrà curato e rimesso in libertà a breve.
Di quanto dobbiamo endarne fieri ?
Siamo sicuri che sia la strada giusta ?

Nelle pertinenze della proprietà privata si ha il diritto di difendersi andando armati in casa...? Quale norma lo vieterebbe...?
Nelle mie considerazioni, pur non condividendo le dittature, dove il 'potere' viene assunto in esclusiva dai gerarchi, devo osservare che in tutte le democrazie vi è un vulnus di giustizia derivante dai troppi 'garantismi' attribuiti di volta in volta ai soggetti 'deboli': drogati, disagiati, vagabondi, ecc.ecc.
Ed allora..., è questo il pedaggio che noi cittadini dobbiamo pagare?
Chi autorizza il poliziotto che spara da una parte all'altra dell'autostrada ammazzando un giovane in auto..., chi autorizza altri poliziotti a massacrare a Genova giovani inermi in una scuola...? Perchè il poliziotto si autoproclama giustiziere, e dove sono i suoi capi che redarguiscono questi comportamenti disdicievoli, mai sentito e visto qualcuno che abbia fatto ciò.
Forse la politica dovrebbe far comprendere a questi ultimi soggetti che non hanno un mandato divino al di sopra di tutto e tutti, come nelle dittature, ma che devono rendere conto allo stato e principalmente ai cittadini, agendo sempre 'nel nome del popolo italiano'.
Sicuramente nei fatti citati non hanno agito in mio nome...
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda tiropratico com » gio 20 giu 2013, 8:24

Nelle pertinenze della proprietà privata si ha il diritto di difendersi andando armati in casa...? Quale norma lo vieterebbe...?
Nelle mie considerazioni, pur non condividendo le dittature, dove il 'potere' viene assunto in esclusiva dai gerarchi, devo osservare che in tutte le democrazie vi è un vulnus di giustizia derivante dai troppi 'garantismi' attribuiti di volta in volta ai soggetti 'deboli': drogati, disagiati, vagabondi, ecc.ecc.
Ed allora..., è questo il pedaggio che noi cittadini dobbiamo pagare?


Sembra proprio di si.
Prima di tutto perchè nessuna legge dice che chiunque ha il diritto di difendersi e, come molte "autorità" dichiarano, dato che una legge non lo consente, questo non è permesso.
Tanto più (e mi ripeto) l'uso delle armi è inibito a chi di dovere (polizia, carabinieri, ecc.) come da manuale, tanto più le armi non potrà usarle il privato cittadino che ne ha ancora meno diritto.

Perchè l'autodifesa sia sicura in Italia ci vorrà una legge che la fissa sulla carta ma fino ad allora sparare, anche solo per sport, sarà sempre un azione riprovevole agli occhi dei più.

Vi ricordo che allo sportivo tiratore vengono sequestrate le armi e le licenze al ben che minimo sospetto che egli possa aburarne. Questo non viene considerato per chi abusa di alcool, farmaci, droghe e possiede una patente e un auto, un camion o guida bus ..... sapete rispondere a questo ??
Lo faccio io: l'uso delle armi anche in campo sportivo è sempre rappresentazione violenta dell'uso di oggetti comunque e sempre capaci di uccidere come qualsiasi arma da guerra, tanto che molte armi da tiro hanno visto discendere copie per le forze armate.
Invece le auto sono essenzialmente uno status simbol del benessere e della libertà, l'automobile non può essere considerata un arma proprio per questo anche se in realtà ogni anno provoca più morti delle armi a fuoco.

Con la crisi come ho scritto nel mio articolo, il disagio sociale produrrà presto una limitazione all'uso delle armi e al suo possesso, i Paesi dell'Euro zona passeranno ai divieti sempre meggiori per scongiurare scontri armati tra la popolazione sempre più stretta nella morsa della crisi. Sarà allora che finalmente i gruppi criminali avranno mano libera anche grazie alla sempre maggiore impossibilità degli Stati di contrastre la loro ferocia con i propri mezzi.
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda tiropratico com » mar 2 lug 2013, 9:26

SOLUZIONE TROVATA :

la Cassazione dice che la legge non impone l'uso di casseforti ??
il Ministero vara una legge che le impone: et voitlà ... il gioco è fatto.
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Re: armi, cassaforte e cassazione

Messaggioda Bruno Biscuso » mar 2 lug 2013, 21:43

tiropratico com ha scritto:SOLUZIONE TROVATA :

la Cassazione dice che la legge non impone l'uso di casseforti ??
il Ministero vara una legge che le impone: et voitlà ... il gioco è fatto.

Dimentichi che attualmente sono anche di moda le "leggi ad personem..." :twisted:
Queste, purtroppo, siamo noi.
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