Zigrinature

Una carrellata di Armi Fini da analizzare per poter disquisire sulla validità della Tecnica e dell'Arte.
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Picus Viridis
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Re: Zigrinature

Messaggio da leggere da Picus Viridis »

Ero finora rimasto alla finestra ad ammirare i raffinati volteggi del Peu: è per me sempre un immenso piacere abbeverarmi alla sua fonte di sapienza.
E' fuori dubbio che la bellezza di un legno liscio (e naturale) sia maggiormente apprezzabile di quella coperta da, seppur leggere, zigrinature... le quali (a volte) danno l'idea di “camuffamento” atto a celare eventuali magagne.
E' immaginabile zigrinare il legno di un comò Luigi XV oppure di una Dunhill o di una Castello (che per giunta debbono essere impugnate)?? Neanche lontanamente...
A questo punto ritengo però opportuno fare delle doverose puntualizzazioni, tentando di non farle cadere nel famoso e vituperato calderone "è bello ciò che piace"...
Non sono del tutto convinto che tutto quanto non indispensabile, cioè superfluo, sia da proscrivere.
Premetto subito che le seguenti opinioni sono mie personali e pertanto opinabili e contestabilissime!!
Però, se dovessimo ritenere bello solo ciò che è utile, perché affannarci a studiare la filosofia, il Greco antico oppure la Storia dell'Arte??
Basterebbe saper tirare di conto ed ecco pronto il Laureato Perfetto... o no??
Ed inoltre, se così fosse (proscrivere il superfluo), cosa dovremmo dire e pensare di quel periodo storico che viene inquadrato nel termine “Barocco” (e che E' uno dei miei preferiti)???
Tale termine ha assunto, nel linguaggio moderno, una valenza negativa e nella sua peggiore accezione esso può così tradursi:
“b. In usi estens. e fig., l’aggettivo conserva il suo primitivo valore, indicando enfasi, gonfiezza, vistosità o sonorità esteriori: una casa decorata con gusto b.; versi b., un periodare b.; oppure stravaganza:un’idea b., bislacca. “ (Vocabolario Treccani della Lingua Italiana)
Ma, se lo ripensiamo in altri termini, esso è il periodo che ci ha dato alcuni personaggi del calibro di Bernini e Borromini, Vivaldi, Corelli e Bach, Guercino e Guido Reni... sarà un caso??
Torniamo ai nostri fucili (da caccia): è palese che in apparati militari quali il Garand M1 ed altri, il non indispensabile e/o superfluo vada doverosamente eliminato.
Ma, come soleva affermare il Preda, le armi da caccia “sono figlie della pace”, per cui non dovrebbero essere assimilate alle armi militari.
Nell'immaginario collettivo, la doppietta più o meno fine da caccia presenta (quasi) sempre zigrinature e, molto spesso, incisioni più o meno vistose su alcune parti metalliche a vista.
Tale abitudine risale alla notte dei tempi, se è vero che anche un tale Joseph Manton usava zigrinare le parti in legno destinate all'impugnatura (allego un paio di foto pescate nella rete)
Sarebbe difficile far digerire un'idea opposta, a meno che il marketing moderno (di cui fa menzione il nostro Peu) si metta d'impegno e faccia digerire come “insuperabilmente belli” legni lisci, o picchettati oppure magari violetti, o che so io...
Se ci hanno convinto che alcuni “cantanti” moderni siano bravi (quando in altre epoche li avrebbero magari castrati per tramutarli in soprani) e, addirittura, gli stessi riempiono gli stadi di calcio...
allora ha perfettamente ragione l'amico Peuceta: le aziende e le loro filosofie produttive (nonché il loro marketing, il target, il budget e quanto di peggio...) sono capacissime di operare una “coercizione subliminale” e farci acquistare qualunque orpello, benché inutile e brutto...
Sarà la sindrome di Tom Mix??? Forse è più adeguato il “bisogno iconografico delle masse”...
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peuxxxx

Re: Zigrinature

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Negli anni '70 c'ero anch'io.
E, come me, gli allora ventenni ora sono sessantenni. Se già in quegli anni le cape erano impermeabili, figurarsi oggi!!! Dicitur: solo il vino invecchiando migliora. Sarà vero?
peuxxxx

Re: Zigrinature

Messaggio da leggere da peuxxxx »

●E’ quanto mai doveroso ed opportuno chiarire, anche in questa sede, che la Storia dell’Arte intesa come fonte di cultura di massa, ad es. quella dei testi proposti nelle scuole, è distante anni luce da quella vera, per addetti ai lavori. A riprova, non è certo “studiando” la Storia dell’Arte scolastica, che si perverrà alla de.co.di.fi.ca.zio.ne delle sculture greche; non ascoltando le abili evoluzioni filosofico-linguistiche di Sgarbi (sfacciatamente derivanti dagli studi scolastici), non argomentando su ciò con cui non s’è mai avuto concretamnte da fare, che non si è in grado di go.ver.na.re. In altri termini, la differenza che distingue lo spettatore dall’attore. I sommi Maestri Greci e, forse ancor più, quelli Egizi, hanno dimostrato quanto le loro opere siano state possibili solo facendo tesoro di discipline esatte quali la trigonometria (i primi) e la matematica (i secondi). Di grazia, dov’è il superfluo, il voluttuoso in quelle discipline? L’unico destinatario della comunicazione artistica, dei messaggi visivi, è il cervello; gli occhi, sono solo il postino che suona due volte.
Per non scrivere un trattato gratis, coll’aggravante di non poter essere compreso, m’astengo dallo spiegare, ad esempio, perché quelle opere abbiano una veste (solo apparentemente, si noti bene) veristica, naturalistica; ed altro ancora. Dunque, per cortesia, senza intenti offensivi, a ciascuno il suo.
●A ciascuno il suo, punto di vista; purchè ciò non venga fra-inteso come facoltà di confutare ciò che, di fatto, chiedo scusa, s’ignora o se ne ha contezza solo superficiale od apparente.
Il Barocco, ahinoi, non può essere ignorato. Ed allora, rendiamoci conto di quanto sia vacuo, insulso, inverecondo, indegno d’essere annoverato fra le espressioni più degne della creatività umana. E’ l’apoteosi del ridondante, della presa per il –ahemm..- naso dell’osservatore sovrastato ed annichilito da tanta “dovizia” di nuvoloni, panneggi dalle innumerevoli pieghe, volute involute su volute, puttinate d’angioletti, raggi svettanti e tutta la cianfrusaglia dei mercatini dell’epoca. Il fine dichiarato era quello di maravigliaaare. L’architettura barocca, la musica, le trine, le damine, idem.
Voliamo veramente tornare colle fette ben salde al suolo ed il cucurbite sul collo, voliamo vedere il re nudo o continuare ad attendere la Befana? Voliamo provare ad accostare una qualsivoglia chiesa barocca o baroccococò leccese a quella paleocristiana di Classe od alla menzionata Notre Dame di Le Corbusier? E trarne le conclusioni con tutta l’onestà della quale siamo capaci, voliamo veramente? Pretendiamo forse d’accostare l’estasi di Santa Teresa del Bernini al rigore, anche formale, d’un Apollo di Veio, d’una Nike di Samotracia, d’uno stiacciato egizio, d’un equestre di Marino Marini??? Quale testo, riuscirà mai a spiegare tutto ciò??? L’unico destinatario della comunicazione artistica, dei messaggi visivi, è il cervello; gli occhi, sono solo il postino che suona due volte.
●Le incisioni, le zigrinature? Una domenica mattina del Luglio ’92 ebbi la piccola fortuna di visitare l’atelier dei F.lli Piotti, insieme con un caro amico ed un certo Fabio Piotti, cicerone cortesissimo, chiarissimo, esauriente. Affermai che se un giorno fossi riuscito a raggranellare una piccola fortuna, sarei stato felice d’ordinare loro una doppietta dalle superfici metalliche assolutamente lisce, addirittura ‘espunte’. Fabio, inizialmente sbigottito, si rilassò e sorrise quando spiegai che non tolleravo scarabocchi, meno che mai se avessero occultato quella superba tiratura dei piani che costituiva uno dei fiori all’occhiello della loro valentìa. Preferisco fermarmi qui…
Le zigrinature. Se non sono veramente utili, funzionali a qualcosa, sono un orpello bell’e buono, un residuo di barocch’en’roll da rigattiere. Me ne stra..infischio se Manton od Holland&Holland le hanno assunte sulle loro doppiette: quuaando??? Sveglia, siamo oltre d’almeno un secolo! L’avevo già detto e lo ripeto: il funzionalismo è attivo dal primo baluginare del Novecento, viaggiamo in autovetture ed aerei, stiamo comunicando tramite PC! Non indossiamo abiti con trine e merletti, parrucche ed altri articoli da cicisbeo! Non si può vestire Armani e pensare 1700-1800, suvvia. Vi risparmio alcune considerazioni che potrebbero essere mal-intese e, dunque, colpire la vostra suscettibilità.
Gli americani, scoprendo l’acqua calda, negli anni ’50 hanno condotto studi molto approfonditi sui persuasori occulti, sul condizionamento delle masse o coercizione subliminale che si voglia; quindi anche sul marketing ed altri ‘ing’. E’ proprio grazie ai messaggi subliminali tramite TV, che Nixon fu eletto presidente. E’ per il bisogno iconografico delle masse, che la Chiesa promuove processioni, riempie le chiese di sculturesse di santissimi, stampa(va) figurine di santini. Idem lo Stato, con monumenti ai caduti, con banconote michelangiolesche, etc. etc. etc. Persuasione occulta facendo leva sul bisogno iconografico. Is it yes or not?
Concludendo, le zigrinature sono belle; che dico? Sublimi, indispensabilissime, artistiche da museo.
Suvvia, Picus Viridescens, fammi un bel sorriso.
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Re: Zigrinature

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gimmy ha scritto:
oliviero ha scritto:se non mi sbaglio la beretta negli anni 70 in piena produzione A300 lanciò sul mercato l'A300 SF...s.f. sta per senza finiture....con i legni appunto senza zigrinature...durò per un certo periodo poi il modello cadde nel dimenticatoio

interessante per gli appassionati quando riscontrate una canna con o senza bindella a cromatura completamente opaca non scartatela pensando che sia stata "fosfatata" successivamente dopo una sommaria brunitura....è una canna originale per l'A300 SF e se in ottime condizioni l'acquisto è da fare senza indugio
Non sbagli, la Beretta fece questo modello S.F. proponendolo ad un prezzo più basso. Però la mancanza degli zigrini lo caratterizzò subito come prodotto 'economico' e non piacevole.
sarà economico ma pur sempre valido....pensa che Simone Bertini il giornalista esperto di canna liscia su Armi Magazine lo preferisce ad altri fucili...in pratica è il suo preferito per cacce impegnative
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Picus Viridis
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Re: Zigrinature

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:) :mrgreen: :P
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Bruno Biscuso
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Re: Zigrinature

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:shock:
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Re: Zigrinature

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Survivor
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Re: Zigrinature

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peuceta ha scritto:●E’ quanto mai doveroso ed opportuno chiarire, anche in questa sede, che la Storia dell’Arte intesa come fonte di cultura di massa, ad es. quella dei testi proposti nelle scuole, è distante anni luce da quella vera, per addetti ai lavori. A riprova, non è certo “studiando” la Storia dell’Arte scolastica, che si perverrà alla de.co.di.fi.ca.zio.ne delle sculture greche; non ascoltando le abili evoluzioni filosofico-linguistiche di Sgarbi (sfacciatamente derivanti dagli studi scolastici), non argomentando su ciò con cui non s’è mai avuto concretamnte da fare, che non si è in grado di go.ver.na.re. In altri termini, la differenza che distingue lo spettatore dall’attore. I sommi Maestri Greci e, forse ancor più, quelli Egizi, hanno dimostrato quanto le loro opere siano state possibili solo facendo tesoro di discipline esatte quali la trigonometria (i primi) e la matematica (i secondi). Di grazia, dov’è il superfluo, il voluttuoso in quelle discipline? L’unico destinatario della comunicazione artistica, dei messaggi visivi, è il cervello; gli occhi, sono solo il postino che suona due volte.
Per non scrivere un trattato gratis, coll’aggravante di non poter essere compreso, m’astengo dallo spiegare, ad esempio, perché quelle opere abbiano una veste (solo apparentemente, si noti bene) veristica, naturalistica; ed altro ancora. Dunque, per cortesia, senza intenti offensivi, a ciascuno il suo.
●A ciascuno il suo, punto di vista; purchè ciò non venga fra-inteso come facoltà di confutare ciò che, di fatto, chiedo scusa, s’ignora o se ne ha contezza solo superficiale od apparente.
Il Barocco, ahinoi, non può essere ignorato. Ed allora, rendiamoci conto di quanto sia vacuo, insulso, inverecondo, indegno d’essere annoverato fra le espressioni più degne della creatività umana. E’ l’apoteosi del ridondante, della presa per il –ahemm..- naso dell’osservatore sovrastato ed annichilito da tanta “dovizia” di nuvoloni, panneggi dalle innumerevoli pieghe, volute involute su volute, puttinate d’angioletti, raggi svettanti e tutta la cianfrusaglia dei mercatini dell’epoca. Il fine dichiarato era quello di maravigliaaare. L’architettura barocca, la musica, le trine, le damine, idem.
Voliamo veramente tornare colle fette ben salde al suolo ed il cucurbite sul collo, voliamo vedere il re nudo o continuare ad attendere la Befana? Voliamo provare ad accostare una qualsivoglia chiesa barocca o baroccococò leccese a quella paleocristiana di Classe od alla menzionata Notre Dame di Le Corbusier? E trarne le conclusioni con tutta l’onestà della quale siamo capaci, voliamo veramente? Pretendiamo forse d’accostare l’estasi di Santa Teresa del Bernini al rigore, anche formale, d’un Apollo di Veio, d’una Nike di Samotracia, d’uno stiacciato egizio, d’un equestre di Marino Marini??? Quale testo, riuscirà mai a spiegare tutto ciò??? L’unico destinatario della comunicazione artistica, dei messaggi visivi, è il cervello; gli occhi, sono solo il postino che suona due volte.
●Le incisioni, le zigrinature? Una domenica mattina del Luglio ’92 ebbi la piccola fortuna di visitare l’atelier dei F.lli Piotti, insieme con un caro amico ed un certo Fabio Piotti, cicerone cortesissimo, chiarissimo, esauriente. Affermai che se un giorno fossi riuscito a raggranellare una piccola fortuna, sarei stato felice d’ordinare loro una doppietta dalle superfici metalliche assolutamente lisce, addirittura ‘espunte’. Fabio, inizialmente sbigottito, si rilassò e sorrise quando spiegai che non tolleravo scarabocchi, meno che mai se avessero occultato quella superba tiratura dei piani che costituiva uno dei fiori all’occhiello della loro valentìa. Preferisco fermarmi qui…
Le zigrinature. Se non sono veramente utili, funzionali a qualcosa, sono un orpello bell’e buono, un residuo di barocch’en’roll da rigattiere. Me ne stra..infischio se Manton od Holland&Holland le hanno assunte sulle loro doppiette: quuaando??? Sveglia, siamo oltre d’almeno un secolo! L’avevo già detto e lo ripeto: il funzionalismo è attivo dal primo baluginare del Novecento, viaggiamo in autovetture ed aerei, stiamo comunicando tramite PC! Non indossiamo abiti con trine e merletti, parrucche ed altri articoli da cicisbeo! Non si può vestire Armani e pensare 1700-1800, suvvia. Vi risparmio alcune considerazioni che potrebbero essere mal-intese e, dunque, colpire la vostra suscettibilità.
Gli americani, scoprendo l’acqua calda, negli anni ’50 hanno condotto studi molto approfonditi sui persuasori occulti, sul condizionamento delle masse o coercizione subliminale che si voglia; quindi anche sul marketing ed altri ‘ing’. E’ proprio grazie ai messaggi subliminali tramite TV, che Nixon fu eletto presidente. E’ per il bisogno iconografico delle masse, che la Chiesa promuove processioni, riempie le chiese di sculturesse di santissimi, stampa(va) figurine di santini. Idem lo Stato, con monumenti ai caduti, con banconote michelangiolesche, etc. etc. etc. Persuasione occulta facendo leva sul bisogno iconografico. Is it yes or not?
Concludendo, le zigrinature sono belle; che dico? Sublimi, indispensabilissime, artistiche da museo.
Suvvia, Picus Viridescens, fammi un bel sorriso.
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Andrea (PE)
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Re: Zigrinature

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Non sbagli, la Beretta fece questo modello S.F. proponendolo ad un prezzo più basso. Però la mancanza degli zigrini lo caratterizzò subito come prodotto 'economico' e non piacevole......
. :roll: :?


Più i miei occhi sono "costretti" a leggere le vostre castronerie..... :mrgreen: più ritengo che LO ZIGRINO,sia un'elemento qualificante della finezza di un'arma... 8-)
Ciao

Andrea


L' uomo più saggio non è colui che sà....ma chi sà di NON sapere.
peuxxxx

Re: Zigrinature

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Andrea (PE) ha scritto:Più i miei occhi sono "costretti" a leggere le vostre castronerie..... :mrgreen: più ritengo che LO ZIGRINO,sia un'elemento qualificante della finezza di un'arma... 8-)
Ovviamente, non sarò io a negarti il diritto alle tue scelte.
Quanto alle castronerie, ognuno s'esprime secondo le proprie effettive possibilità.
A mio avviso, questi scambi sono solo accademia, confronti e scambi d'opinione. Attesochè può essere noioso ripetersi sempre le stesse trite considerazioni, fruste valutazioni, scontati psedudodogmi, desideravo solo proporre letture alternative dell’oggetto fucile da caccia; cioè, un’acquisizione non suggerita dalle solite fonti, più o meno interessate o non tanto capaci di discernimento come, viceversa, sembrerebbe. Insomma: definire graziosa o bbona una bionda tutta curve, è scontato; lo sarebbe altrettanto, se scoprissimo che il colore naturale del capello è nero corvino, che le curve sono tutte posticce? Qualcuno odierebbe chi gli rovinasse il sogno ma, perché sbavare su qualcosa che è solo l’ingannevole apparenza d’una sostanza vile?
A scanso d'equivoci: se i miei interventi sono scomodi, irritanti, inaccettabili, le mie valigie sono sempre prontissime accanto all’uscio.
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