Picus Viridis ha scritto:Siccome la Ideal rappresenta una delle mie fissazioni, riapro l'argomento allegando alcune foto inusuali che ho "pescato" nella rete: avverto subito che rischierò la Vostra lapidazione per "eccessiva pallosaggine", ma le sinuose curve che si intravvedono nella foto di gruppo stuzzicano il mio palato fin nel più profondo dell'anima...
Nella medesima foto di gruppo sono ammirabili 4 tipi distinti di "variazioni sul tema chiusura"...
A vous, mes amis...
Picus Viridis ha scritto:...in queste altre immagini si può ammirare il singolare ed inusuale sistema di apertura; nelle altre immagini il cuore stesso della "francesina" Belle Epoque...
Per i miei gusti, una delle armi da caccia più intriganti !!
JK6 ha scritto:Picus Viridis ha scritto:...in queste altre immagini si può ammirare il singolare ed inusuale sistema di apertura; nelle altre immagini il cuore stesso della "francesina" Belle Epoque...
Per i miei gusti, una delle armi da caccia più intriganti !!
Picus ,che bellissime immagini hai postato!
da sinistra a destra: chiusura duplice ai ramponi; chiusura a testa di bambola piccola; idem di dimensioni molto generose; chiusura triplice!
Ma la chicca che più mi ha colpito è nella foto n.5, si vede chiaramente che la volata è a tromboncino su entrambe le canne. O è un'arma da skeet (difficile)oppure è una "becassière" (molto più probabile!).
Picus Viridis ha scritto:Nell'altro thread "Ideal" il nostro amico Peu ci spiegava come sembrerebbe possibile acquisire una di queste armi nelle ex-colonie francofone del NordAfrica senza essere vampirizzati nel prezzo: purtroppo ciò è reso praticamente irrealizzibile dalle leggi in materia di circolazione extracomunitaria di armi.
In rete ho scovato questa immagine che ritrae una "Ideal" le cui linee sembrano create per accontentare qualche utilizzatore "d'oltremare" delle epoche d'oro coloniali francesi... potrei anche sbagliarmi, ma il fiuto mi dice che sia stata prodotta per qualche cliente residente nelle ex-colonie
Comunque, anche in questo caso, arma singolarissima (dimenticavo: nel vetusto cal.16)...
Ettore Sabbadini ha scritto:Picus Viridis ha scritto:Siccome la Ideal rappresenta una delle mie fissazioni, riapro l'argomento allegando alcune foto inusuali che ho "pescato" nella rete: avverto subito che rischierò la Vostra lapidazione per "eccessiva pallosaggine", ma le sinuose curve che si intravvedono nella foto di gruppo stuzzicano il mio palato fin nel più profondo dell'anima...
Nella medesima foto di gruppo sono ammirabili 4 tipi distinti di "variazioni sul tema chiusura"...
A vous, mes amis...
Bellissimo Picus!!! ora vorrei chiederti: i sistemi di chiusura che evidenzi sono dettati da:
1_esigenza oggettiva di sopperire a consistenti lavorazioni interne di cartelle/bascula per ospitare i sistemi di scatto con conseguente alleggerimento dell'arma nella parte che riceve la "botta"
2_ esigenza nata dall'adozione di cartucce più "potenti"
3_ creatività pura con scarso legame ai punti 1 e 2
Grazie per la cortesia e pazienza. Ciao Ettore
Gaetano2007 ha scritto:Picus belle foto specie quella che fa riflettere sulle chiusure .... scommetto che la chiusura piu semplice la prima appartiene ad un fucile dei nostri giorni le complicazioni appartengono alle epoche ...... passate e forse per questo apprezziamo maggiormente le epoche passate... Devo andare a prendere il libro sull'ideal peccato che sia scritto in francese per chi fosse interessato al libro LE FUSIL de CHASSE "IDEAL. per approfondire....
Ciao Gaetano
Emilio ha scritto:Belle !!, francamente ne avevo sentito parlare ma non avevo mai approfondito l'argomento. Una curiosità la vitina, che suppongo funga da fermo delle due sorelle più grandi, che si intravede nei tre esemplari partendo dal secondo verso destra è un miglioramento costruttivo venuto in epoca successiva rispetto al primo modello a sinistra della foto ovvero le tre sono più anziane e la mancanza è motivo di risparmio dei tempi nostri, oppure è significativo, a parità di anzianità, di modelli di qualità superiore ?
Saluti Emilio
peuceta ha scritto: ... Le silhouettes delle Ideal sono incontrovertibilmente “filanti”, per dirla con un aggettivo abusato ed improprio, da qualsiasi punto di vista si desideri esaminarle. Non credo sia eresia affermare che le Darne e le Ideal sono best guns, quantomeno sul piano meramente estetico. Esse sono un esempio di come l’archetipo anglosassone non sia assoluto, di quanto si possa concepire forme alternative ed intriganti, progettando senza condizionamenti, ripartendo da zero. ...
peuceta ha scritto:Dirò di più. Non vorrei che all’analisi dei fissatielli come me sfuggisse un aspetto importante della Ideal: il minor numero di parti e l’intrinseco fascino delle stesse (ancora, forma – funzione).
In tema di molle non a balestra e di forma azzeccata, possibile concependo altrimenti le funzioni, non va trascurato il caso della Dickson. Suscito forse orrore, vedendo qualcosa in comune fra la Ideal e la “Round action”? Quando un altro io propose altr’’’ove questo tema, tanto per cambiare fu quasi aggredito…
Trovo azzeccatissimi i menzionati esempi della Citroen ‘Deux chevaux’ (progetto della carrozzeria partorita da un certo Le Corbusier*…) e della Renault 4. Non li avevo citati per non beccarmi altri oggetti fra le scapole. Aggiungo in coda la Citroen DS. Se solo gli oltralpisti non fossero tanto sussiegosi, spocchiosi, chauvinistes!
(*quello della chiesa di Notre Dame du Haut, altro che Gaudì: differenze culturali abissali!
Gaetano2007 ha scritto:Guardando il fucile con le chiusure aperte e poi chiuso ho notato che nella testa di bambola intervengono due levette che escono dalla bascula e vanno in contrasto con la testa di bambola.
Picus Viridis ha scritto:Non sono ferrato quanto il Peu nell'architettura e scultura del XIX e XX siecle, però mi ha fatto tornare in mente la “Notre Dame du Haut” del designer franco-svizzero... reminiscenze dei tempi giovanili... grazie!!
peuceta ha scritto:Picus Viridis ha scritto:Non sono ferrato quanto il Peu nell'architettura e scultura del XIX e XX siecle, però mi ha fatto tornare in mente la “Notre Dame du Haut” del designer franco-svizzero... reminiscenze dei tempi giovanili... grazie!!
Ideal permettendo, essendo le opere architettoniche da fruire anche visivamente così come le doppiette, mi piacerebbe sapere: quale parallelo convergente accosteresti a Le Corbusier e quale al Gaudì.
peuceta ha scritto:Dirò di più. Non vorrei che all’analisi dei fissatielli come me sfuggisse un aspetto importante della Ideal: il minor numero di parti e l’intrinseco fascino delle stesse (ancora, forma – funzione).
In tema di molle non a balestra e di forma azzeccata, possibile concependo altrimenti le funzioni, non va trascurato il caso della Dickson. Suscito forse orrore, vedendo qualcosa in comune fra la Ideal e la “Round action”? Quando un altro io propose altr’’’ove questo tema, tanto per cambiare fu quasi aggredito…
Trovo azzeccatissimi i menzionati esempi della Citroen ‘Deux chevaux’ (progetto della carrozzeria partorita da un certo Le Corbusier*…) e della Renault 4. Non li avevo citati per non beccarmi altri oggetti fra le scapole. Aggiungo in coda la Citroen DS. Se solo gli oltralpisti non fossero tanto sussiegosi, spocchiosi, chauvinistes!
(*quello della chiesa di Notre Dame du Haut, altro che Gaudì: differenze culturali abissali!
Torna a “%s” I Fucili da Sogno...
Array