La rivoltella Colt

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La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 14 apr 2018, 21:06

Forse non tutti sanno....
La pistola Colt è nata a Gadoni dalle mani di un fabbro sardo.
Durante le nostre surfute online capitiamo su una interessante notizia riportata dal giornale L’Unione Sarda, una curiosità che vale la pena far conoscere un po a tutti.
La Colt non sarebbe stata inventata da Samuel Colt, colui che quasi irriso dal Governo degli Stati Uniti d’America diventò celebre solo a seguito della battaglia contro i Comanches, dove per la prima volta viene usato questo modello di arma a tamburo ma da un sardo, il fabbro di Gadoni Antonio Broccu che nel 1833 costruisce un’arma a tamburo. A spiegarlo è un bel testo di Lelio Caravano che approfondisce i dettagli di una storia sconosciuta ai più.
Antonio Broccu, fabbro di Gadoni, paesello della provincia di Nuoro, abbarbicato tra boschi di castagni e nocciole, scopre per primo la potenza di un’arma a tamburo, per Broccu, scrive Caravano, sono state tante attestazioni di stima, menzioni postume nell’elenco degli inventori superati per qualche istante e Broccu infatti appare negli elenchi accanto a Meucci ed al telefono poi brevettato da Bell.
La notizia negli anni è rimpallata persino nel web, dove un po tutti gli esperti fanno notare la “cosa”, ma di Broccu pare si siano interessate ricerche di ogni genere e grado da quelle di giovanissimi studenti di scuole medie per arrivare a tesi di laurea e, persino un programma della Rai, tempo fa ne ha parlato.
La scoperta di Francesco Antonio Broccu, figlio di Battista e Angelica Poddi viene fatta nel 1833, Broccu aveva 37 anni e viveva al centro di Gadoni, come riporta Caravano, in una “casa e bottega a Coa ‘e muru numero 10″, l’uomo fabbro di professione pare fosse un uomo ingegnoso, tanto è che persino il noto parroco Raimondo Bonu, studioso di storia locale del secolo scorso se ne è interessato nei suoi studi, mentre sempre di Broccu si interessa una ventina di anni fa Gabriele Ortu, il Broccu infatti aveva ingegnato un particolarissimo un mulino a ruota verticale, ma anche un organo realizzato con comuni canne, una campana, un orologio a pendolo che aveva come quadrante il pannello della porta d’ingresso dell’abitazione con le lancette rivolte verso l’esterno. Caravano nel suo articolo segnala poi una matracca che produceva un suono così forte da trasformarsi in un detto ancora in uso a Gadoni per indicare un suono assordante ( parit samatracca de maistu Broccu ). Un fabbro ingegnoso Broccu che crea un pò di tutto sino ad arrivare alle pistole: ” una pistola con sei (o quattro) cannette che giravano attorno a un perno per incastrarsi poi su una canna più lunga. Se non era ancora il tamburo, Broccu c’era andato vicinissimo. Per il piccolo genio gadonese arrivarono premi, riconoscimenti, denaro. Si dice che fosse stato invitato a Cagliari per dare una dimostrazione della sua scoperta a re Carlo Alberto senza però presentarsi. Susanna Secci, pronipote del maestro del ferro, ha dedicato alla scoperta un capitolo della sua tesi di laurea: «Dalle mie ricerche risulta che lo schioppo fu spedito nel 1833 in Continente per essere esaminato dal re, ma poi non se n’è saputo più niente».” Ma la scoperta non ebbe mai il degno riconoscimento sino a che qualche anno dopo, esattamente nel 1836 al di là dell’Oceano Samuel Colt, marinaio, brevetta l’arma diventata poi famosa. Certo è che Broccu almeno a Gadoni viene ricordato e, in questi giorni vi è persino una piccola mostra di armi tra cui quella che pare essere uno dei primi modelli del piccolo fabbro gadonese: una pistola a una canna ad avancarica con due cani esterni.
Pistole made in Gadoni vengono segnalate anche a Artizo, Desulo e Cagliari e forse persino negli Stati Uniti, Caravano scrive nel suo pezzo che Broccu “la prima pistola che pare gli abbia fruttato un premio di 300 franchi non è rimasta traccia. Piccolo di statura, mani forti e ingegno da vendere, un giorno a metà dell’Ottocento perse la memoria. Visse fino a 85 anni, morì nel 1882.”
Articolo tratto da "MEDITERRANews".
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda piero » dom 15 apr 2018, 7:21

Grazie Mario, articolo interessante, riconoscere i meriti a persone che hanno progettato oggetti che nel prosieguo degli anni, si sono confermati dei veri capisaldi per i brevetti che sono arrivati ai nostri giorni, è opera degna di merito.
P.S Perdonami il paragone, Gadoni come Gardone era nel destino delle armi.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 15 apr 2018, 7:55

Ciao Piero, bel paragone i due comuni.
Trovo inquietante la frase:-A metà ottocento perse completamente la memoria-. Mi viene da pensare: O gliela fecero perdere?
Il bruccu era una persona ingegnosa ma ingenua, le voci correvano a quell'epoca come oggi anche se non c'era internet, il mondo delle armi era sotto osservazione ovunque ed è stato rivoluzionato proprio nel XIX secolo. Il regno era dei "savoiardi".
Samuel Colt, persona più vissuta, era un marinaio e poteva attingere informazioni dappertutto.
Il prototipo dell'artigiano sardo arrivò nella penisola e poi se ne persero le traccie. E se lo avessero venduto i regnanti stessi?
Il 1800 ci portati dalla pietra focaia alla cartuccia attuale, ha creato i nuovi propellenti, la capsula al fulminato, i sistemi di chiusura, rimbalzo del cane, sistema Abadie per la sicurezza nel caricamento del revolver e tanto altro. La pepperbox multi canne a rotazione manuale è diventata una rivoltella meno ingombrante a rotazione meccanica, appunto il brevetto Colt di un'idea nata tre anni prima.
Cordiali saluti m.p.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda piero » dom 15 apr 2018, 9:37

Voglio restare ingenuo come il buon Broccu, e non pensare che gente senza scrupoli possa usurpare benefici e medaglie, al posto di chi veramente dovrebbe trovarsele attaccate al petto.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » dom 15 apr 2018, 17:33

mario pinna ha scritto:Ciao Piero, bel paragone i due comuni.
Trovo inquietante la frase:-A metà ottocento perse completamente la memoria-. Mi viene da pensare: O gliela fecero perdere?
Il bruccu era una persona ingegnosa ma ingenua, le voci correvano a quell'epoca come oggi anche se non c'era internet, il mondo delle armi era sotto osservazione ovunque ed è stato rivoluzionato proprio nel XIX secolo. Il regno era dei "savoiardi".
Samuel Colt, persona più vissuta, era un marinaio e poteva attingere informazioni dappertutto.
Il prototipo dell'artigiano sardo arrivò nella penisola e poi se ne persero le traccie. E se lo avessero venduto i regnanti stessi?
Il 1800 ci portati dalla pietra focaia alla cartuccia attuale, ha creato i nuovi propellenti, la capsula al fulminato, i sistemi di chiusura, rimbalzo del cane, sistema Abadie per la sicurezza nel caricamento del revolver e tanto altro. La pepperbox multi canne a rotazione manuale è diventata una rivoltella meno ingombrante a rotazione meccanica, appunto il brevetto Colt di un'idea nata tre anni prima.
Cordiali saluti m.p.

Caro Mario,
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i miei ninnoli, con la pepperbox a spillo.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 15 apr 2018, 18:20

Grazie Bruno, io non vedo tutte queste presenze, ma forse non appaiono a noi utenti.
Quei "gioielli" sono bellissimi, il loro telaio aperto con la canna avvitata sull'albero di rotazione e fermata sul castello da una vite a testa sporgente, lo scodellino di protezione del tamburo da urti accidentali o cadute, l'impugnatura detta a campana, caratteristica della seconda metà dell'ottocento e soprattutto delle lefaucheux meglio note a spillo, li riconoscerei al buio.
Le Pepperbox esistono anche a 24 canne, praticamente un alveare.
Anche il pugnale è un cimelio meraviglioso, almeno, nelle mani giuste.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 15 apr 2018, 18:58

Bruno, aggiungo un corredo all'immagine.
Cordiali saluti m.p.


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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » dom 22 apr 2018, 20:22

A togliere ogni dubbio sull' invenzione della rotazione meccanica del tamburo, è anche il fatto che Samuel Colt oltre le rivoltelle non diede altre invenzioni come in altri casi di chi si è fermato ad un unico brevetto sottratto ad altra paternità, la Ditta da lui fondata proseguì con rinnovamento solo dopo la sua morte avvenuta nel 1862.
Al contrario, l'inventore sardo, fu artefice di tantissimi e complicati meccanismi.
Direi che la fortuna lo fecce atterrare in un luogo a caso, come Oliver Winchester, quattro anni più vecchio (cl 1810), ricco imprenditore che rilevò una divisione della Smith e Wesson in difficoltà, diventando azionista di maggioranza e dopo alcuni anni la rinominò col suo nome.
Oggi parlare di Winchester non ci porta certamente al produttore di tessuti che era realmente, ma a tutt'altro mondo.
Diverso fu per Jonh Browning, autore di tantissimi brevetti di armi militari e civili, nonché figlio d'arte, di padre armaiolo con la passione nel sangue.
Cordiali saluti m.p.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda piero » lun 23 apr 2018, 6:47

Mario ogni giorno una chicca diversa, leggerti è un vero piacere.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » lun 23 apr 2018, 8:34

piero ha scritto:Mario ogni giorno una chicca diversa, leggerti è un vero piacere.
piero

Condivido pienamente il pensiero di Piero, grande Mario. :violin:
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » lun 23 apr 2018, 9:04

Grazie Bruno, grazie Piero.
La storia mi appassiona molto, mi aiuta tanto nella creatività e insegna a non ripetere alcuni errori o fare cose per altri quasi impossibili. Un esempio a caso sono i bossoli calibro 30-06 che sparo con la B.A.R. calibro .270 o altri esperimenti che devo solo alla conoscenza del passato.
Cordiali saluti m.p.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » lun 30 apr 2018, 9:57

Molti di noi appassionati, da bambini, abbiamo avuto il nostro revolver. Ricordo la mia inseparabile "Lory", era una rivoltella con i luminelli corrispondenti con le camere cilindriche dove inserivamo la capsula vuota ed allo sparo veniva proiettata per alcuni metri. A breve distanza ci sparavo gli insetti che si posavano sul muro e a volte ci sfidavamo tra ragazzi, colpendo sulle gambe, a discapito di chi usava i pantaloncini corti, era abbastanza doloroso. Ma l'origine della passione quasi sempre è ereditaria, mio padre esperto di esplosivi, si era guadagnato la stima dei Carabinieri e veniva consultato quando se ne presentava la necessità. Una volta degli operai che scavavano con pala e picco le fondamenta di una casa, trovarono qualcosa di strano, si allontanarono ed avvisarono le forze dell'ordine. La gente parlava ad alta voce, allarmata cercava riparo mentre mio padre da solo si recava sul punto indicato dall'Autorità. Volevo raggiungerlo senza paura, stare con lui mi dava sicurezza, era il mio idolo, ma mia madre mi prese per i lunghi capelli e mi trascinò a casa dicendo che di pazzo gliene bastava uno solo. Non ne seppi più nulla finché un giorno, mentre con mio zio preparavano delle cartucce da caccia, l'argomento andò su questo episodio, e lo sentii parlare di ordigno anticarro, poi sorridente mi osservò, e disse di fargli vedere la mia Lory che tenevo sempre nella cintola anche dentro casa. Gliela diedi e continuai a giocare fingendomi disinteressato alle sue parole ma l'orecchio era ben sintonizzato quando lo sentii bisbigliare che poteva essere caricata anche normalmente. Tanto bastò per elaborare la modifica e dopo avergli rubato un po di sipe ho iniziato le prime prove, con un martellino arrotondavo grossolanamente dei bastoncini di piombo su un'incudine e dopo averli tagliati a piccole porzioni li costringevo nella camera del cilindro colpendoli moderatamente per ridimensionarli. Sapevo anche dell'insensibilità della polvere agli urti e le capsule, naturalmente, le posizionavo solo alla fine. L'esperimento non diede grandi risultati forse perché non vi era sufficiente resistenza e la canna era forata larga, ma non mi arresi, sostituii la polvere con il contenuto altamente esplosivo delle capsule che ricavavo schiacciandole fra pollice e indice, poi avevo anche scoperto il pallino di diametro adeguato che inserivo forzandolo con un piccolo bastoncino in legno nella camera che andava stringendo leggermente verso l'interno, rendendola robusta e favorendone la ritenzione. Allora le capsule esistevano anche in metallo ma io dovevo cercarle in plastica o miste. I risultati furono soddisfacenti ma la voglia di potenziare la scoperta finì con l'esplosione di una camera che rese inservibili anche le altre due a fianco e la paura fu tale da suggerirmi, almeno momentaneamente, la prudenza. Una volta stabiliti i dosaggi con i quali a breve distanza foravo le robuste latte di pomodori pelati che allora si aprivano con gli apriscatole, ci fu un altro breve periodo di stabilità, poi ripresa la fase sperimentale, una seconda esplosione mi lasciò una profonda ferita alla mano destra e tuttora il segno rimasto me lo ricorda. A questo punto la paura mi costrinse a rinunciare e non ne volli sapere, ma solo fino alla guarigione della mano. Fortunatamente, nelle mie disavventure non ho mai coinvolto altre persone ne messo a rischio la loro sicurezza. Nel 1975 la legge 110 vietò definitivamente la fabbricazione di armi giocattolo con materiali o tecniche che potessero renderle trasformabili in armi vere. Anche la mia adolescenza era finita ed ambivo ad altro, trasferendo nell'archivio dei ricordi tutto l'amore per la mia "Colt", il marchio che ci ha imposto la lunga serie di film western che appassionava grandi e piccini. Se invece si fosse chiamata Broccu? non credo, è un nome che non suona bene, molto meglio la località, quindi avremmo una Gadoni modello 33 al fianco. Molti prodotti famosi portano il nome del Comune di origine, come un Pattada che taglia i Pachino, succede nelle due isole maggiori del Mediterraneo.
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda piero » lun 30 apr 2018, 17:34

La fanciullezza si la fanciullezza, penso sia stato il momento migliore della nostra vita, quante avventure (spesso sognate) e quante monellerie a dispetto della tenera età che nostro malgrado ci consegnava ogni nuovo giorno, un nuovo "minuscolo" problema da risolvere.
Con Affetto
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Re: La rivoltella Colt

Messaggio da leggereda mario pinna » sab 26 mag 2018, 22:34

Sul sito WWW.gadoni.info ho trovato un'altra importante creazione dell'artigiano inventore che non diede la giusta importanza alle sue opere: Un fucile a canne sovrapposte realizzato nel 1846, documentato e conservato nella collezione privata Floris-Carboni di Gadoni.
Non sono certo ma credo che il sistema delle canne parallele sovrapposte sia apparso alla fine del 1800, infatti non ne esistono antichi per i quali la legge richiede la fabbricazione antecedente al 1890. Se così fosse potrebbe essere l'unico.
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