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PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: sab 19 apr 2014, 9:44
da Bruno Biscuso
Attualmente nei poligoni viene praticato il "Tiro Operativo", ed assistendo a qualche sessione ho notato che poco ha a che fare con la 'Vera Difesa Personale'.
La ragione per la quale dissento da questa pratica è quella che nel tiro di difesa 'non avvisata' l'estrazione e lo sparo avviene senza che vi sia la possibilità di mirare il bersaglio/persona.
Sto effettuando delle prove, e con meraviglia mi sono accorto che quanto si crede si saper fare è pura illusione nella verifica dell'atto pratico.
A breve illustrerò un 'approccio' a questa tecnica formulando gli schemi di possibili situazioni di pericolo da affrontare.

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: dom 20 apr 2014, 20:33
da expressboy
Grazie Bruno, argomento veramente interessante, attendo con ansia le tue riflessioni,per cercare di fare maggior chiarezza nelle mie conoscenze anch'io tempo fa affrontati il problema della difesa personale con le armi corte con miei amici, e ti devo dire che essendo dei neofiti è uscito di tutto e di più, soprattutto nella scelta delle armi, e anch'io dopo parecchio tempo non riesco a decidere che arma usare, sbando vistosamente !!l' istinto e il cuore mi portano verso una 44mag canna 2.5 ma adoro e tiro meglio con la 1911 poi passo alla Colt 38 detectiv special, ma mi sfogo a sgranare caricatori con una Browning Pro 9, mi affascina parecchio la Delta Elite in 10 auto, anche se medito di prendere una PPK in 380 od Una TT33.........per non parlare delle tecniche di estrazione, nelle quali mi cimento abbastanza spesso, dopo aver "studiato" i sistemi Israeliani, gli ho presto abbandonati per ritornare al mio caro e più familiare JWagner style, un mio sogno ...... magari poter andare a frequentare per un paio di mesi il Gunsite !!!!

un saluto Bernardo

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: dom 20 apr 2014, 21:25
da Bruno Biscuso
expressboy ha scritto:Grazie Bruno, argomento veramente interessante, attendo con ansia le tue riflessioni,per cercare di fare maggior chiarezza nelle mie conoscenze anch'io tempo fa affrontati il problema della difesa personale con le armi corte con miei amici, e ti devo dire che essendo dei neofiti è uscito di tutto e di più, soprattutto nella scelta delle armi, e anch'io dopo parecchio tempo non riesco a decidere che arma usare, sbando vistosamente !!l' istinto e il cuore mi portano verso una 44mag canna 2.5 ma adoro e tiro meglio con la 1911 poi passo alla Colt 38 detectiv special, ma mi sfogo a sgranare caricatori con una Browning Pro 9, mi affascina parecchio la Delta Elite in 10 auto, anche se medito di prendere una PPK in 380 od Una TT33.........per non parlare delle tecniche di estrazione, nelle quali mi cimento abbastanza spesso, dopo aver "studiato" i sistemi Israeliani, gli ho presto abbandonati per ritornare al mio caro e più familiare JWagner style, un mio sogno ...... magari poter andare a frequentare per un paio di mesi il Gunsite !!!!

un saluto Bernardo

Caro Bernardo,
avendo poca conoscenza delle varie metodiche che vengono impiegate per la difesa personale vorrei che intanto ci illustrassi quali differenze ci sono in quelle da te citate.
Non mi sono mai appassionato col tiro con la pistola avendo scelto già da ragazzo la carabina libera con "Anschutz" in 22 LR.
Magari conoscendole potrei vedere la differenza con le mie 'presunte' teorie.

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: mar 22 apr 2014, 12:24
da expressboy
Buondì a tutti io provo,nel limite del mio sapere a fare una descrizione sistetica di alcune ( due) tecniche opertative adattabili alla difesa personale.
andiamo al sodo, se così si può dire , di tipi di estrazione dell’arma dalla fondina personalmente ne ho valutati due, il primo , il classico insegnato presso la quasi totalità delle scuole di tiro europee ed americane e ben noto a tutti i frequentatori di corsi di difesa e ai frequentatori di poligoni e circuiti di Action Shooting e quello tipo Israeliano, da me definito ,il “comunque c’è” la differenza sostanziale è che il sistema israeliano , prevede di portare la pistola in condition Three , sempre , comunque e qualunque tipo essa sia.
Il sistema “classico” prevede partendo sempre dall’arma in fondina ( cross, appendix etc etc ) e carica, estrarre puntare e sparare il primo colpo in SA o DA arma in condition 0 e 1
La differenza sostanziale tra i due sistemi è che con l’arma in contition 3 ( Israeli method ) bisogna camerare il colpo in canna, aumentando di un passaggio, ripetto alle tecniche "classiche" ,il processo di fuoco.
se la differenza Fosse il male di un passaggio semplice vorrebbe dire poco , ma estrarre, camerare ( passaggio fondamentale e in più) e sparare in sicurezza, con precisione in più celermente è un lavoro da super professionisti non da amatori tanto o poco evoluti come il sottoscritto.
Per quanto riguarda il sistema Israeliano Penso che l’adozione della condition 3 da parte delle forze di polizia israeliana sia dovuta a tre fattori, il primo, di aspetto psicologico, il colpo in canna c’è perchè l’ho messo io, da qui la mia personale definizione del “Comunque c’è” , il secondo di aspetto pratico , ovvero dovendo operare in ambienti particolarmente ostili in caso di ritenzione/sottrazione dell’arma il criminale deve comunque rendere operativa l’arma per renderla offensiva, terzo lo scatto in singola azione (con cane armato ove c’ è) è senz’altro più dolce e quindi ne scaturisce un primo colpo teoricamente più preciso (cosa assolutamente fondamentale) rispetto ad un primo colpo esploso in DA.
Personalmente visto il poco tempo che posso dedicare a questo tipo di balocchi ho optato per la via più breve e tecnicamente più semplice ovvero quello che non prevede l’inserimento del colpo in canna .
Bisogna anche ricordare che la consuetudine di non portare il colpo in canna è un’abitudine codificata in vari eserciti e polizie per diminuire in maniera drastica gli incidenti derivanti da un maldestro maneggio dell’arma .
Il neo principale che ravvedo del metodo così detto Israeliano è che in caso di impiego in situazine CQC dove i tempi di reazione devono essere assolutamente fulminei perdere anche una frazione di secondo e impegnare due mani può essere un discrimine fondamentale tra neutralizzare o essere neutralizzati.
In più, se non si è perfettamente padroni della tecnica si rischia di affrontare la minaccia disarmati e se non possiamo o riusciamo a fare distanza possono sorgere problemi……. E che problemi

Sperando di essere stato il più chiaro possibile buona giornata a tutti

Bernardo

Riepilogo stati arma per 1911
.Condizione 0 – colpo in canna, cane armato, sicura disinserita. Arma Pronta al fuoco
• Condizione 1 – colpo in canna , cane armato, sicura inserita .
• Condizione 2 – colpo in canna e cane disarmato
• Condizione 3 - La camera di scoppio è vuota il cane è disarmato caricatore inserito .
• Condizione 4 - La camera di scoppio è vuota il cane è disarmato caricatore non inserito

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: mar 22 apr 2014, 23:25
da Bruno Biscuso
In effetti, dalla tua descrizione si evince chiaramente che il tiro per "DIFESA" è tutt'altra cosa.
Queste tecniche che vengono dagli USA o Israeliane, nascono negli ambienti militari o di polizia ed usano dei protocolli validi per salvaguardare la vita di chi gli sta intorno.
La 'difesa avvisata', così mi sento di definirla, va bene per le forze di polizia in pattuglia che non hanno quasi mai l'esigenza di estrarre e sparare, bensì questa diventa l'ultima ratio dopo le procedure d'intimazione nei confronti dell'avversario.
Ciò che io intendo per i soggetti a rischio è l'impiego dell'arma per 'difesa immediata', dove la determinazione e la rapidità dell'estrazione e del tiro verso il bersaglio non possono o devono avere intralci.
Non può esserci Difesa Immediata/Istintiva con un arma senza il colpo camerato, la sicura inserita, una fondina non agevole ed una posizione di porto inadeguata alle circostanze.
Le motivazioni che mi portano a studiare l'elaborazione delle migliori metodiche per il Tiro da Difesa Istintivo, sono quelle di una valutazione da un punto di vista di 'soggetto a rischio' che nulla può lasciare al caso e trascurare particolari che all'occhio di chi non ha tale necessità possono sembrare eccessivi e/o pericolosi.

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: mer 23 apr 2014, 14:07
da expressboy
Ciao Bruno in effetti le tecniche da me descritte sono di chiara derivazione militare e o di polizia,
Tant’è che il benchmark da me utilizzato è il mitico Jeff Cooper colonello dei Marines .
Qualche anno fa quando ancora la mente ed il corpo erano sgombri da impegni vari avevo elucubrato una mia personale "vision" della difesa personale con arma corta a breve e brevissima distanza . Ti premetto anche che per un mio principio non circolerei mai armato, non perché ho qualcosa contro le armi, anzi le adoro e le uso appena posso soprattutto per caccia ma nella vita quotidiana preferisco lasciare l’uso delle stesse ai rappresentanti dello stato, i quali hanno il dovere di proteggere noi cittadini ,che abgbiamo il diritto di essere difesi, in più nella nostra costituzione non abbiamo il famoso second emendament , ne viviamo ancora in una condizione sociale così disperata da dover provvedere noi stessi all’ incolumità dei nostri cari nella quotidianità di tutti i giorni.
Dopo questa piccola disgressione ecco cosa avevo escogitato poco più che ventenne….. ti giuro pero che pensavo anche ad altro :lol: :lol: !!!!!!!:

In primis si basa tutto sull’utilizzo del revolver e non di armi semiautomatiche, in più prevedo l’utilizzo di protezioni balistiche non convenzionali.
La base per il sistema da me sviluppato è un revolver S&W “hammerless” tipo modello bodyguard o 640 /649 in combinata con l’utilizzo di un secondo revolver 357 canna 6 in funzione di back up, si hai letto bene, il concetto di second gun è rovesciato, rispetto alla consuetudine .
L’uso dei revolver è sincrono con l’uso di una “24 ore balistica” ovvero una normale 24 ore al cui interno sono stati inseriti dei fogli di kevlar per trasformarla in una protezione balistica di emergenza .
Cerco di farti un esempio di una situazione operativa per spiegarmi meglio .
L’arma principale il 640 sta in tasca del giubbotto, cappotto o della giacchetta
L’arma secondaria il canna 6 sta in fondina indifferente la posizione oppure nella valigetta fruibile all’occorrenza tramite un accesso rapito.
Ipotizziamo di essere in condition Red sotto minaccia diretta (entro i 3 metri )ogni tentativo di dissuasione verbale è fallito e …… l’arma che inizia la difesa è il piccolo 640 direttamente dalla tasca senza essere estratto, immaginiamo tre colpi su 5 a disposizione del piccoletto contemporaneamente l’altra mano si alza e usa la valigetta come scudo antiproiettile/anti taglio ponendo la valigetta a contatto diretto con il tronco.
Se l’azione finisce nei successivi secondi bene, il canna 6 è rimasto disoccupato, altrimenti si cerca di andare in copertura Auto in sosta , alberi portoni, e si prosegue l’azione di difesa con l’altro revolver ….. scaricato il grosso si spera sia tutto finito , ma altrimenti o si ricarica il 6 oppure si usano i restanti colpi dell’arma principale in questo caso 2
Ora secondo questo mio personalissimo e discutibile modello operativo è essenziale imparare specializzarsi nel tiro istintivo da fianco, non è difficile colpire la sagoma grossa a due metri di distanza con l’arma al fianco buona norma è utilizzare nel piccolo revolver munizioni 38 non 357 in quanto vi è minor rinculo e l’arma risulta più gestibile .
Ai tempi eseguii delle prove casalinghe e devo dirti che l’operatività è più semplice del previsto, avevo un Colt Agent e non era assolutamente difficile andare a bersaglio; stava benissimo in tasca di qualsiasi cappotto, poi gestire una 357 canna sei è poco impegnativo e qualora si patisse il rinculo si possono sempre usare munizioni 38 Special.
Ho provato ad usare anche il cal 44 canna 2 ½ ma risultano troppo ingombranti per un uso occulto (Tasca) cane scoperto a parte .
A livello operativo a fuoco non ho potuto testare la valigetta imbottita di fogli di kevlar in quanto non reperibili in commercio. Però da prove fatte in bianco l’uso della valigia si presta bene anzi benissimo a coprire il bersaglio grosso, tronco, e non interferisce con l’uso dell’arma da fianco. Tieni presente che poi in una borsa da lavoro ci sono sempre fogli di carta , tablet calcolatrici etc che già di per se offrono un buon riparo in più La valigia se usata aperta arriva a coprire fino alle gambe offrendo una buona copertura di tutte le aree vitali e penso che il peso non cambierebbe più di tanto rispetto ad una standard poi con una cinghia a tracolla dovrebbe essere un peso del tutto sostenibile ( almeno credo).
Ora avendo visto la nuova Smith Governor bisognerebbe rivedere il tutto alla luce dell’uso della munizione spezzata che sarebbe come il cacio sui maccheroni…..munizioni less lethal , piombo 7 ½ oppure del 4/0, palla unica, sale . pepe , peperoncino ...……
Basterebbe un ritocchino alle guancette per coprire il cane e…..

Un saluto e grazie a tutti per la pazienza accordatami nella lettura del suscritto “pippone” .

Bernardo

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: lun 28 apr 2014, 0:50
da Bruno Biscuso
Ciao Bernardo,
ho abbozzato questo schema che intende, previo addestramento al corretto utilizzo dell'arma in sicurezza e pronta sulla cintura col colpo in canna, addestrare il tiratore ad estrarre e sparare sui bersagli compiendo la sequenza illustrata. In totale si sparano 3 doppiole di colpi sui bersagli 1-2-3 (che rappresenterebbero un aggressione ad un portavalori, una rapina, ecc.), mentre sul bersaglio n. 4 si tirano 3 colpi per terminare il ciclo (4^ aggressore che entra in campo).
Sono nove i colpi che vengono esplosi, normale dotazione di pistole prettamente da difesa.
In tutte le azioni si terrà, successivamente, conto dei tempi a cronometro per le valutazioni finali.
Come illustrato sullo schema il tiro deve essere istintivo, con estrazione della pistola, puntamento verso il bersaglio con l'aiuto della seconda mano che deve stabilizzarne l'esecuzione.
E' assolutamente vietato portare l'arma quasi all'altezza degli occhi per mirare, in quanto questa pratica porterebbe a sparare in basso così come avviene nel trap quando si alza la testa vedendo tutta la bindella.

difesa_step.4a.jpg

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: gio 1 mag 2014, 7:30
da Bruno Biscuso
NUOVO SCHEMA 03.05.2014
I bersagli verdi non sono aggressori.

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: lun 5 mag 2014, 22:17
da expressboy
Ciao Bruno,
il sistema mi intriga, ci sto riflettendo su.
Plausibili gli stage di tiro, introdurrei anche stage con tiro da seduti e partenza da seduti, poi Per quello che ho potuto dedurre è ' indispensabile al fine di tirare in modo istintivo avere la padronanza assoluta del congegno di scatto della propria pistola.
Come è noto e sappiamo e' che il rilevamento al momento dello sparo è dovuto sostanzialmente al disassamento che c'è tra la canna, fusto e il braccio del tiratore in questo caso sparando spesso con una mano devo pensare a ridurre il rilevamento, utilizzando armi preparate alla bisogna oppure adottare armi che hanno poco o punto rilevamento, quindi di calibro tranquillo 9x18, 7,65 oppure 38 spl unite ad una massa standard,
Correggimi se sbaglio Bruno, ma sto cercando di capire per applicare bene il metodo alla realtà operativa .


Un saluto Bernardo

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: lun 5 mag 2014, 23:15
da Bruno Biscuso
expressboy ha scritto:Ciao Bruno,
il sistema mi intriga, ci sto riflettendo su.
Plausibili gli stage di tiro, introdurrei anche stage con tiro da seduti e partenza da seduti, poi Per quello che ho potuto dedurre è ' indispensabile al fine di tirare in modo istintivo avere la padronanza assoluta del congegno di scatto della propria pistola.
Come è noto e sappiamo e' che il rilevamento al momento dello sparo è dovuto sostanzialmente al disassamento che c'è tra la canna, fusto e il braccio del tiratore in questo caso sparando spesso con una mano devo pensare a ridurre il rilevamento, utilizzando armi preparate alla bisogna oppure adottare armi che hanno poco o punto rilevamento, quindi di calibro tranquillo 9x18, 7,65 oppure 38 spl unite ad una massa standard,
Correggimi se sbaglio Bruno, ma sto cercando di capire per applicare bene il metodo alla realtà operativa .


Un saluto Bernardo

Ciao, Bernardo.
Ho già elaborato una bozza protocollo che consentirà al tiratore un adeguato stage propedeutico al tiro istintivo per la difesa personale.
Si parte, in effetti come da te inteso, dalla 'padronanza' piena dell'arma da fianco che deve essere gestita in assoluta sicurezza sempre carica e col colpo in canna.
L'arma consigliata deve avere la D.A., il cane abbattuto e la cartuccia camerata.
Non è importante il calibro, anche perchè le prove che sto effettuando impiegano il 9x21, e non hanno presentato problematiche insuperabili.
Probabilmente preparerò un video dove illustrare tutte le fasi che partono dall'arma scarica sul tavolo che viene presa dal tiratore e che con semplice e responsabile manualità la prepara per il tiro.
Nell'attuale schema proposto viene illustrato un 'assalto' ad un portavalori dove si susseguono le azioni di tre malviventi a diverse distanze ed angolazioni: il 1^ target, quello più pericoloso è a 3,4 m. a 5° a dx, il 2^ a circa 6,8 m. a 45° a sx, ed il 3^ a 14,50 a 15° a sx. su quali si sparano in rapida successione due colpi per ogni bersaglio senza mirare. Il quarto aggressore entra nel teatro dopo circa 4" dal primo, e si manifesta a 45° a dx dell'aggredito il quale accortosi dell'ulteriore minaccia si indirizza ruotando il busto di circa 60°, abbassandosi leggermente e tirando in rapida successione 3 colpi.
Questa è in linea di massima la situazione che si vuole trasferire sotto il profilo agonistico, e che prevede una corretta esecuzione dell'impiego dell'arma in sicurezza e padronanza.
Infine, viene effettuata un'analisi del tiratore/pistola che riscontra e corregge le defaiance che si manifestano (come ad esempio il tiro del primo colpo in D.A. sul primo bersaglio che tende ad attingerlo sulla dx a causa della trazione sul grilletto).
A presto...

Re: PISTOLA: IL TIRO DA DIFESA

Messaggio da leggereInviato: mar 10 apr 2018, 11:43
da mario pinna
Carissimi amici, sento di dover dire la mia opinione sulla difesa personale, non tanto per la teoria che una modesta istruzione mi ha dato ma per la pratica: L'aggressione armata vissuta personalmente e su questo non ritengo opportuno aggiungere altro.
Infatti il mio intervento si riferisce particolarmente alle cinque condizioni indicate da Bernardo dove escluderei a priori la "condizione 0" e la "condizione 4" mentre opterei per la "condizione 3", la 1 e 2 mi è indifferente anche perché dipende pure dal tipo di pistola che si usa.
L'aggressione avviene con effetto sorpresa in un luogo deciso dall'aggressore, di cui conosce ogni palmo di terreno e dove nello spazio circostante ci sia poca o nulla copertura per la vittima. Succede qualcosa di indescrivibile se non si è vissuta, la mano corre all'arma ma la mente è da un'altra parte, in una frazione di secondo vediamo scorrere tutta la vita, compresi i propri cari e bisogna prendere una decisione su come agire, consapevole che hai tutto da perdere e l'altro nulla. In questo momento, la propria arma potrebbe essere pericolosa per se stessi perché la sensibilità del suo stato la rende insidiosa in mani insicure.
Con la 4 è quasi come non averla, solo riuscire a inserire il caricatore nel verso giusto, in quella circostanza, sarebbe già tanto.
Sapere, come indica l'opzione 3, che devo anche armare mentre dirigo sul bersaglio mi renderebbe più sicuro, al massimo favorirei la manovrabilità del carrello lasciando il cane armato.
Un piccolo consiglio: Prima di depositare la pistola basta tenerla in verticale verso l'alto e soffiandoci dentro se c'è la cartuccia emette un forte fischio. In caso di poca luce e non si vuole essere scoperti, è sufficiente sfiorare col dito l'unghia dell'estrattore che in presenza di arma carica risulta sollevata.
Cordiali saluti m.p.