endrius ha scritto:Semplice: perchè chi nn considera arte ciò che esula da pittura e scultura è uno snob ed un ignorante!!
Maestri Incisori BERETTA
L'incisione è da sempre una delle tecniche più raffinate e ricercate nella storia dell'arte.
Beretta da sempre personalizza le sue armi di lusso con incisioni di tecnica sopraffina e di tradizione spesso tramandata da padre in figlio.
L'abilità dei maestri incisori bresciani è riconosciuta in tutto il mondo come esempio di creatività artistica senza pari.
Le tecniche d'incisione possono essere diverse: da quella antica dei grandi maestri e cioè il rimesso in oro, a quella del martello e punta usate per il bassorilievo ed il cesello oppure quella forse più nota del bulino che viene usata principalmente nelle scene di caccia e permette al maestro incisore, attraverso micro linee e punti, di ottenere precisione assoluta ottenendo varie tonalità di chiaroscuri.
Queste tecniche d'incisione consentono di ottenere delle piccole opere d'arte che rendono unici gli oggetti lavorati.
Varie inoltre sono le tipologie artistiche che possono essere realizzate anche su richiesta: dall'ornato floreale, alle scene di caccia tradizionale, da temi esotici a scene d'ispirazione mitologica o con animali in oro rimessi ed incisi.
I Fucili di Lusso Beretta sono i tangibili esempi di quest'arte sopraffina tramandata da secoli e permettono al cliente, anche su richiesta, la personalizzazione del proprio fucile o della propria pistola con motivi originali richiesti espressamente dal cliente stesso.
Particolare inciso a mano di un fucile Beretta
peuceta ha scritto:Un vecchio adagio sostiene che il peggiore sordo è quello che non vuol sentire; aggiungerei “e che, non sa, sentire”.
Per cominciare, bisognerebbe che il sordo si degnasse di scendere dal suo piedistallo di cartapesta e che, fatto un lungo e meditato bagno d’umiltà, si disponesse ad ap-pren-de-re cosa esattamente è l’arte, possibilmente abbeverandosi a fonti, le più accreditate; le quali, non corrispondono necessariamente a critici e mercanti ed artistucoli di provincia.
Ipse dixit: “… in fondo questa è una 'cultura' moderna, quella dell'incisione su acciaio dei fucili”. Macroscopica autorete da esclusione a vita dalla squadra. More suo, sparata dando per scontato di non poter essere confutato, misurando col proprio metro; infatti, m’asterrò dal farlo, perché credo che ci si debba scavare i lampascioni colle proprie, unghie.
Non è assolutamente possibile accampare certe velleità sulla scorta delle grottesche esperienze maturate in una delle tante scuolette “refugium peccatorum” d’istruzione artistica, cioè d’artigianato artistico, un tempo solo tri-ennali….., diplomifici a buon mercato. In quelle scuolette s’imparava a diventare (grastari)ceramisti, orafi, restauratori od intagliatori del legno, decoratori pittorici. L’incisione col bulino era, nell’istituto d’arte successivamente divenuto quinquennale, uno dei baccalà vari ed eventuali, null’altro che un corsetto optional. Per imparare l’incisione su armi, coltelli e superfici metalliche, si seguono corsi biennali, professionali, promossi da questa o quella regione; corsi, non scuole! Capit’ammè??? Di grazzia, qual è la cultura “artistica” intesa in senso proprio, acquisita in quelle scuolette? Dove stracaiser andremo a scovare un barlume d’arte, in un manufatto prodotto dagli alunni di quelle scuolette? Quando mai, vi si è insegnato che un cratere, una ciotola od un pitale greco nasceva da una rigorosissima progettazione grafica trigonometrica; quando mai, se gli stessi insegnanti le ignoravano???
Perché, piaccia o non piaccia ciò che piace, chi l’arte la vive dipingendo o modellando nel modo migliore possibile, studiando assiduamente colore e/o forma, effettuando una ricerca lucidissima, applicando le leggi scritte in cielo (come le definiva uno dei maggiori scultori del Novecento), non è un artigiano (lingua italiana!); questo, l’abbecedario dell’artista, bellamente ignorato dagli ignorantissimi artigiani incisori che si pretenderebbe d’assurgere al rango d’artisti.
L’abbecedario dell’artista n.o.n è, alla portata di tutti e comunque: c’è chi vi è naturalmente versato e chi no, proprio come in tutte le attività dell’uomo cogitante (da non confondere con quello es-cogitante). Ripeto per l’ennesima volta, non è assumibile via sud-ovest, né travasabile!!! O tutti saremmo artisti. E, idioti luoghi comuni quali creatività e fantasia (sinonimi) così come intesi dal volgo, vengono molto, ma molto, moltissimo dopo l’abbecedario.
Altra infelicissima pensata da participio presente del verbo ignorare, è quella di confondere le botteghe degli artigiani con quelle degli artisti. Ma, a ben vedere, anche questo è uno squallido escamotage mirante a livellare in basso, a declassare l’arte al proprio rasoterra culturale, a quota zero. L’arte, non è qualcosa di contrabbandabile o mistificabile secondo le proprie effettive possibilità cognitive.
Pur sapendo bene che il mio interlocutore è refrattario a tutto quanto non partorito dalla sua capa: non proporrei mai il gioco delle tre carte a chi conosce bene quello ed altri trucconzoli, a chi ha speso una vita coll’arte. Non lo farei mai anche, se non soprattutto, per non offendere l’intelligenza e le cognizioni maturate e verificate operando, del mio sempre meno paziente interlocutore. Dopo ore ed ore ed ore di discussioni telefoniche, scambi in questo o quell’altro showforum, l’insistere caparbiamente sempre sullo stesso logoro tasto è spietatamente, inconfutabilmente, autoqualificante.
▪Se il vero fine di questo penoso argomento era quello di farmi tornare sul palcuzzo, eccolo centrato. Nel malaugurato caso di un’altra analoga provocazione, però, chiederei l’immediata esclusione dalla lista degli iscritti a codesto forum.
Forse, si ignora che le ingisioni su fucili ed armi da pugno e coltelli, non sono sempre e comunque eseguite manualmente, anzzi! E, che la meccanizzazione delle stesse era possibile già nell’800; figurarsi oggi, con computer e laser. Altro che “cultura moderna”! Ed allora, dov’è la millantata arte o, quantomeno, l’abilità artigianale??? Forse, sarà ora di smettere di ronfare baggianate, forse...
Per non dire dell’assurdo che vorrebbe la cornice più preziosa del dipinto. Per non dire dei criteri compositivi puntualmente ignorati dagli ignoranti Artisti ingisori. Ooohyess, piaccia o non piaccia ciò che piace, esistono da sempre in natura, sono l’abbiccì di qualsivoglia realizzazione visiva effettivamente degna. Non basta inserire una figurina veristica dalla molto improbabile anatomia, laddove lo spazio è maggiore, in forzata coabitazione con rivetti e viti, poco importa se svolazzi e volute le sono estranei, giocare con effetti ed effettastri chiaroscurali, per realizzare un’ingisione quantomeno accettabile sul piano qualitativo
●Confutare per confutare, regolarmente, pertinacemente, ad ogni piè sospinto, assillando di forum.colo in showforum, giocando colle tre carte, frantumando, da non meno d’un paio d’anni, può anche provocare umanissima saturazione. Il dubbio(rifiuto) continuato ed aggravato sulle risposte ricevute, il qui lo dico qui lo nego, le ricorrenti provocazioni goffamente velate da improbabilissimi intenti scherzosi, possono anche aggravare. Non dimentichiamo che ogni limite ha una pazienza. Ed una buona educazione.
Le “valutazioni personali” non prescindono dalla “persona che le ha pubblicate”, non a rigor di logica. Valutazioni che, come attestato da un MP (R: Chi la fa’ l’aspetti), non erano tanto asettiche e personali ma, dedicate… Quanto alla buona creanza, dunque, considererei attentamente il rapporto causa-effetto; beninteso, specchio permettendo.
A differenza della maggior parte degli spettatori di questo forum, esprimo ciò che penso. Chi scrive è solito incassare coltelli fra le scapole, non lanciarli. Sono solito anche confutare argomentando; però, se come questi e tanti altri scambi non pubblicati attestano, il mio interlocutore è straconvinto d’essere nel giusto, a cosa serve proporre qualcosa d’alternativo? E se avessi replicato, a cosa sarei approdato, se non all'ennesima diatriba sterile, dalle conclusioni già scritte? Ma, molto probabilmente, tutto questo teatrino è per tirarmi per i peli residui sul palcuccio; dopo avermi indotto ad allontanarmene..! (v. argomenti nei quali sono intervenuto)
“Sicuramente la vecchia scuola di incisori non aveva cultura artistica, pur eseguendo magistrali esecuzioni, oggi i giovani si approcciano con maggiore cultura in botteghe rinomate dove l'esperienza cinquantennale del Maestro gli fornisce un nutrito abbecedario di base.” Ecco un’altra affermazione apodittica, una sentenza; dando per scontato che l'ignaro interlocutore ignori. Mancherò di stile ma, certi particolari sono ancora significativi, a Cesare quel che è di Cesare: l’artigiano è un m.aestro, non M.aestro! Ci risiamo. Cosa dovrei chiarire, come dire accettare l’immancabile giro.tonto, le tre carte, la presa per la coda, tutta roba che fa’ tanto buona educazzzione? Cosa, se a cominciare dalla ‘M’ si ri-confonde l’artista coll’artigiano con pertinacia da oscar, per non dire altro? Come far penetrare nel gransasso che -ovviamentissimamente!!!- cinquecent’anni d’artigianato non muniscono d’abbecedari artistici, non producono due minuti d’artista??? Per la 350ª volta: l'artigianato è manualità; l'arte è essenzialmente cervello e ricerca. Qualcuno s'illude che quest'affermazione verrà recepita?
●Gli artisti mancati: per vicissitudini della vita, per scelta, per incapacità, per non aver saputo/voluto scendere a compromessi, altro. Mancati: non diventati famosi, spero; perché si può esserlo senza necessariamente prostituirsi ed essere avvicinati a pseudoartisti di fama. Chi ignora, rincorre la confezione, il Roleccs; non la sostanza, il movimento dell’orologio. D’artisti ed artigiani Roleccs, ha sempre fatto giustizia il tempo: ai posteri l’ardua sentenza. Un artista mancato non s’atteggerebbe mai ad armaeiouolo. Un artista mancato, se veramente tale, rimane artista nel DNA. Un artista mancato, sarà comunque in grado, oltre che di proporre, di leggere, i messaggi visivi; a differenza degli analfabeti presuntuosi che rincorrono e si nutrono di pubblicità, mode, simboli di massa ed altre simili amene umane vacuità.
ugodelgiudice ha scritto:artigiano è colui che pratica l'arte per guadagnarsi da vivere. l'artista è un livello superiore ? dipende dall'artista e dall'artigiano. l'artigiano quotidianamente produce quella che è la sua arte e mestiere, l'artista produce quello che la sua ispirazione gli dice di produrre. nell'artigianato ci sono spazi ristretti lasciati all'ispirazione. nel mondo artistico meno. se l'opera di un'artigiano non è apprezzata, l'artigiano non mangia. l'artigiano scommette il suo domani in quello che fa oggi. l'artista è di solito qualcuno che inizia per hobby e che grazie a determinate sensibilità artistiche riesce a trarre guadagno dalla sua opera.ma quello che infondo è il cnetro del discorso è l'opera in se stessa, indipendentemente dalla firma in calce. c'è chi sceglie un semiautomatico con la bascula in ergal e calcio ed astina in plastica e chi richiede una doppietta con i legni di grado superiore e determinati motivi incisi sopra. entrambi sparano. l'acquirente avrebbe potuto scegliere una delle doppiette gia in rastrelliera. avrebbe potuto accontentarsi della produzione seriale con fotoincisioni e riporti meccanizzati. no, l'acquirente è il tipo che potendoselo permettere acquisterebbe una posata incisa dal bernini per il puo gusto di poterla ammirare, che acquisterebbe un'uovo di faberge per poterci posare gli occhi mentre sorseggia un cognac. non perchè è uno sbruffone ricco a palate. perchè ama il bello, ha abbastanza sensibilità artistica da saperlo riconoscere se lo vede. a questa persona, un bravo artigiano presenta i suoi bozzetti, che non saranno le fotoincisioni dozzinali, sarà qualcosa di particoalre, che dovrà solleticare l'animo dell'acquirente. e quel bozzetto dovrà fedelmente riprodurlo sull'arma, non potrà celare svirgolature con motivi floreali o cambiando soggetto.
perchè quando un pittore o scultore fa una mostra ed espone le sue 'opere' viene da subito definito da tutti 'artista', anche se l'arte la conosce solo lui.
Diversamente un architetto può considerarsi tale solo quando il mondo gli riconosce soluzioni di elevato livello d'arte.
Un incisore che riesce a trasferire immagini col bulino su una piastra d'acciaio creando la diversità dei piani con le ombre è un semplice artigiano e tale resta.
La critica ai critici è: non vi sembra che vi sia una chiara discriminazione...???
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