peuceta ha scritto:Le zigrinature, dunque, pur non essendo indispensabili, non andrebbero pensionate. Per: il grip, l’abitudine, la tradizione, la praticità, l’estetica; o perché piacciono. Insomma, ben poco di concreto.
Negli anni scorsi, qualche azienda artigianale di primo livello aveva proposto alcuni sovrapposti dal legno liscio e, su richiesta, zigrinato; cioè, ribaltando la tendenza diffusa, mai messa in discussione. Ne fui molto sorpreso e lusingato, dato che da un bel po’ andavo applicando la stessa idea, così come quella d’impiegare l’ulivo.
A spingermi verso i legni non zigrinati fu la visione di belle essenze deturpate, sì, proprio così, da quegli interventi dalla molto dubbia utilità. Cosa sarebbe quel mio calcio d’ulivo, con le vene interrotte, svilite dalle tradizionali zigrinature?
Anch’io opterei per la zigrinatura molto fine, semitrasparente, “vellutata”; purtroppo, però, sia pure in misura minore, il naturale continuum delle venature e dei toni dell’essenza ne patirebbero.
Mi sono domandato anche, come mai le aste lignee per zappe, martelli, attrezzi ginnici ed altri impieghi ben più gravosi di quelli demandati a calcio ed astina, non sono zigrinati, non sfuggono di mano? Che sia tutto riconducibile alla solita sindrome da Tom Mix, a causa della quale il concetto base del revolver rimarrà invariato in saecula saeculorum? Perché le singolari Darne ed Ideal sono nate in Francia?
Sono noioso? Molto. Ma, dimostratemi con dati razionali oggettivi, non con personalismi e pseudodogmi, dove sono le falle delle mie tesi.
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