da peuxxxx » sab 18 feb 2012, 10:07
Anche questa volta, direi, Picus l’ha cantata da par suo. Fatti salvi i pregi meccanici, ciò che di fatto condiziona pesantemente la scelta del critico od acquirente che possa essere è, indubbiamente, l’aspetto esteriore. Ed allora sarà il caso di ribadire quanto certi triti, frusti, beoti luoghi comuni vadano necessariamente valutati col grano di sale, anziché presi per assiomi assoluti. Affermazioni quali “chi si contenta gode” ed “è bello ciò che piace” sono incommensurabili baggianate, date in pasto al popolino per meglio gabbarlo. Particolarmente la seconda, fa il paio col “de gustibus non est disputandum”, sebbene certi ‘gusti’ siano degni di tutto lo sputandum possibile. Perché?
Perché, come vado riportando da un bel po’, ormai: a ciascuno il suo; non tutti siamo dotati di buon gusto; certi crismi sono regolarmente ignorati dalle masse, notoriamente analfabete in tema d’estetica. Il popolino acclama, non la Frine dalle proporzioni auree ma, l’iperdotata, non importa se in carne o silicone ed ossa! Cioè, ostentazione, non eleganza, come sostiene Picus. In altri termini, il calcio assolutamente di radica dalle figure parossistiche e toni accesi, non qualcosa che sposi felicemente gli altri componenti l’insieme.
Ricordo quella doppietta nelle mani del mio coetaneo boss d’una rinomatissima azienda varesina, durante una battuta nella sua riserva. Ipnotizzato dall’esemplare discrezione, dalle proporzioni di quell’arma, chiesi cosa fosse. Cascai beatamente dalle nuvole, apprendendo che si trattava ‘solo’ d’una Franchi Imperiale del ’39, rilevata da un amico di famiglia in occasione del conseguimento della maturità scientifica. Profili assolutamente ‘puliti’ e quindi scorrevoli, proporzioni perfette, piastre appena graffiate, legni quasi anonimi. Insomma, il sogno proibito che rincorro da anni, finì fra le mie mani per qualche minuto. Quel galantuomo esprimeva la sua raffinatezza, anche, attraverso la scelta di quell’arma per ogni uscita venatoria, da ormai molti anni.
A me sembra che una best gun debba essere come un’orchestra, nella quale tutti i componenti forniscono un apporto altamente professionale e qualitativo, tale da pervenire a risultati d’oggettiva eccellenza.
L’ebreo errante (verbo errare…), erra ancora.