endrius ha scritto:Io vorrei possederla anche solo per la chiusura superiore, m'affascina
peuceta ha scritto:Che mi risulti. La John Rigby & Sons fu fondata a Dublino nel 1735.
John Rigby, detentore di più brevetti, era molto stimato per le fini carabine da tiro a segno e per i best quality fucili ad anima liscia. Creò i calibri .450, .470, il famoso .416. Nel 1930 propose una doppietta best quality con acciarini laterali cal. .470. Nel 1866, com’era consuetudine dei costruttori forestieri, aprì un negozio a Londra.
Della doppietta proposta avremmo da dire belle cose, ma ritengo che le immagini siano più che eloquenti. A nessuno è sfuggita l’originale interpretazione della testa di bambola, né la superba realizzazione; ovviamente, il n. 1 indica che è la prima d’una coppia di gemelle. Come giustamente rileva l’attento Picus, anche la soluzione dei seni di bascula è ammirevole; aggiungo le proporzioni degli elementi che le fungono da coda e sostegno, nonché il raffinato disegno della cartella. Ed ancora, l’ovale del ponticello schiacciato quanto basta per accordarsi alle sinuosità della cartella, alla mammella quasi emisferica. Questo è uno dei casi in cui, chissà perché, la discreta, classica incisione “rose and scroll” non disturba la visione, anzi. Le canne sono di damasco, verosimilmente “three iron stubs” e, quindi, testate alle polveri infumi. Andrea, dunque, ha visto giusto anche a proposito dell’affascinante brunitura, una classica color cioccolato, oggi praticamente impossibile.
Invidio il Cavaliere solo in casi come questo, bah!
Picus Viridis ha scritto:John Rigby & Co. dovrebbe essere una antica "Firm" dublinese, produttrice di armi da caccia fin dal 1758...
In effetti la singolare chiusura, stranissima sorta di "testa di bambola", è la prima cosa che salta all'occhio, ancor più degli inconsueti seni di bascula.
Il numero stampigliato sulla parte superiore della predetta chiusura farebbe immaginare l'esistenza di una gemella, all'epoca utilizzata anch'essa in un "drive" all'inglese, probabilmente...
peuceta ha scritto:JK6, bella e chiara descrizione della chiusura superiore, non c'è che dire. L'accostavo alla classica testa di bambola per le assonanze, come un'originale espressione del medesimo concetto. Mi domando quale delle due sia nata prima, come anche nel caso delle cartelle. In analoga foggia, queste ultime, furono proposte anche dalla stessa H&H, in vece dello straclassico ovale.
Non abbiamo ancor detto che è una sidelock.
peuceta ha scritto:Che mi risulti. La John Rigby & Sons fu fondata a Dublino nel 1735.
John Rigby, detentore di più brevetti, era molto stimato per le fini carabine da tiro a segno e per i best quality fucili ad anima liscia. Creò i calibri .450, .470, il famoso .416. Nel 1930 propose una doppietta best quality con acciarini laterali cal. .470. Nel 1866, com’era consuetudine dei costruttori forestieri, aprì un negozio a Londra.
Della doppietta proposta avremmo da dire belle cose, ma ritengo che le immagini siano più che eloquenti. A nessuno è sfuggita l’originale interpretazione della testa di bambola, né la superba realizzazione; ovviamente, il n. 1 indica che è la prima d’una coppia di gemelle. Come giustamente rileva l’attento Picus, anche la soluzione dei seni di bascula è ammirevole; aggiungo le proporzioni degli elementi che le fungono da coda e sostegno, nonché il raffinato disegno della cartella. Ed ancora, l’ovale del ponticello schiacciato quanto basta per accordarsi alle sinuosità della cartella, alla mammella quasi emisferica. Questo è uno dei casi in cui, chissà perché, la discreta, classica incisione “rose and scroll” non disturba la visione, anzi. Le canne sono di damasco, verosimilmente “three iron stubs” e, quindi, testate alle polveri infumi. Andrea, dunque, ha visto giusto anche a proposito dell’affascinante brunitura, una classica color cioccolato, oggi praticamente impossibile.
Invidio il Cavaliere solo in casi come questo, bah!
peuceta ha scritto:Perfetto, Picus! Ad Xei la "Badinerie" (?!?), a te il "Warsaw concerto" d'Addinsell.
E' proprio alla Dominion che alludevo, non ne ricordavo il nome. Se un mio ottimo amico fosse arrivato solo cinque minuti prima dagli H&H, se ne sarebbe aggiudicata una in cal. 16 ed avrei potuto esaminarla da cima a fondo.
Picus Viridis ha scritto:peuceta ha scritto:Perfetto, Picus! Ad Xei la "Badinerie" (?!?), a te il "Warsaw concerto" d'Addinsell.
E' proprio alla Dominion che alludevo, non ne ricordavo il nome. Se un mio ottimo amico fosse arrivato solo cinque minuti prima dagli H&H, se ne sarebbe aggiudicata una in cal. 16 ed avrei potuto esaminarla da cima a fondo.
Provo ad allegare un'immagine delle cartelle della "Dominion": c'è una certa somiglianza...
Anch'io tempo fa ne trattai una (in cal.12) in perfette condizioni ma il prezzo era molto al di fuori delle mie possibilità, per cui...
comunque il cal.16 sarebbe stato per me (lo sai bene) molto più appetibile...
Roallara ha scritto:Come si fa ad inserire le foto? Quale formato e densità? Avrei sottomano un express di Rigby in .303, oltre a un Barella, un paio di Purdey, un Holland e uno Stukembrok, che non è il cugino del sarchiapone ma un drilling di eccellente qualità.
Roallara ha scritto:Ed ecco un Rigby, questa volta a canna rigata in .303
Roallara ha scritto:Sorry, ho fatto casino. Ecco qualche foto
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