Pareri sulle batterie holland spagnole

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Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda Sporting 1952 » mar 9 ott 2012, 8:14

Amici del sito.
Possiedo una doppietta con batterie Holland di marca Victor Sarasqueta (Spagnola) in cal.20, arma dalla linea filante come solo i piccoli calibri sanno essere. La stessa ha canne demibloc e batterie estraibili a mano. Qualitativamente a che livello siamo? E quale può essere il suo valore di mercato tenendo in conto che è in condizioni perfette e bancata 1952.
Grazie a tutti coloro che parteciperanno alla discussione.
Saluti
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda peter » mar 9 ott 2012, 11:59

La foto risulta troppo scura per potersi esprimere più compiutamente, ma da quanto si può osservare nella parte chiara e vicino alla cerniera sembrerebbe un incisione quasi dozzinale con punzonature punriformi.
Anche la cartella benchè finita a pistoncino non si avvicina alle finezze inglesi o italiane. Sicuramente apprezzabile ma non di grande valore.
Altri sapranno rispondere con maggiore competenza.
Saluti
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda Sporting 1952 » mer 10 ott 2012, 9:04

Signori appassionati del sito, aspetto le Vostre valutazioni.Possibile che nessuno si occupi di batterie Holland e ne abbia esperienza in merito.
Grazie a quanti interverranno.
Saluti
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda expressboy » mer 10 ott 2012, 12:17

Ciao io ne possiedo una simile, stessa arca holland cal 20 cartelle fisse, calcio a mezza pistola e canne 70 *-***
fuciletto dalla linea graziosa e slanciata ma quanto a finiture abbastanza grossolane.
Gli spagnoli non sono mai riusciti a fare il salto di qualità, nemmeno nelle loro migliori realizzazioni un po' come i Francesi,che galleggiano in un'a "urea medicritas" perenne,salto di qualità che a noi italiani è riuscito abbastanza bene anche se non siamo mai riusciti ad eguaglare gli inglesi.
Aspettando gli esperti potrei finire così : meglio un bell' Anson che un mediocre Holland

expressboybb
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
e a brucare serio e lento seguitò
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » mer 10 ott 2012, 22:24

Sporting 1952 ha scritto:Signori appassionati del sito, aspetto le Vostre valutazioni.Possibile che nessuno si occupi di batterie Holland e ne abbia esperienza in merito.
Grazie a quanti interverranno.
Saluti

Condivido le osservazioni esposte fin quì dagli interlocutori, inoltre, la batteria presentata potrebbe avere un difetto sul rimbalzo, ma bisognerebbe verificare con l'arma in mano.
Le 'spagnole' non hanno mai brillato qualitativamente risultando le HH povere d'europa.
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Bruno
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda Picus Viridis » mar 16 ott 2012, 18:10

Si continua, erroneamente (e non so quanto, volutamente), a definire “Holland” se non addirittura “Holland&Holland”, doppiette che hanno come unico segno distintivo il “merito” di racchiudere il meccanismo di scatto (le cosiddette “batterie”) sui lati di bascula, anziché all'interno dalla “scatola” bascula/attaccatura del calcio, oppure in altri punti dell'arma che non sto qui a ricordare...
La vecchia storiella degli specchietti e delle allodole è sempre dura a morire!!
Sarebbe pertanto (forse) più opportuno definirle semplicemente “sidelock”, meccanismo da associare e contrapporre all'altro sistema universalmente usato “boxlock”, chiamato anche “Anson&Deeley”, nome mutuato dagli inventori di tale semplice e resistente meccanismo.
Penso sia errato perfino definirle “tipo H&H” anche perché, come giustamente sottolineato dall'esperto ed intrigante Roallara, l'inventore del sistema a batterie laterali (che oggi maggiormente conosciamo) fu Scott e non qualcuno della casa dei “Royal Gunmakers” di Bruton Street.
I quali ebbero però il merito di depositare, nel 1893, il brevetto di quella “Royal” a batterie laterali che ha fatto la Storia delle armi da caccia britanniche...
Quando anni fa acquistai la mia “L'Artigiana”, giustapposto monogrillo valtrompino cal.12 da piccione del 1952, l'armiere delle mie zone che me la sottopose (abituato a spennare facoltosi polli pre-crisi delle nostre zone calzaturiere) mi confermò tutto gongolante che quella era una doppietta “Holland&Holland” credendo di trovarsi di fronte all'ennesimo pennuto da allevamento.
Alle mie flebili opposizioni nel tentativo di fargli capire di cambiare almeno la dizione (utilizzando perlomeno la meno errata definizione “tipo”), egli divincolava credendo di essere nel giusto e pensando di interloquire forse con un boscimano od un ottentotto.
Al che, conoscendone comunque la provata onestà di base, abbandonai il mio tentativo di “docenza”; ovviamente non prima di avere ottenuto un consistente sconto sul prezzo iniziale!
Tornando alla nostra Sarasqueta, che dire??
Posso solo affermare quello che anche i sassi ormai sanno (e ripetono): la qualità delle doppiette spagnole non si avvicina neanche lontanamente alle pari grado italiche, fiammingo/vallone, britanniche, ecc...
Sarà vero? Sarà falso? Sarah Ferguson?...
Non ne sarei tanto sicuro, anche perchè ho ammirato alcune Eibarres (che credo siano gli “effettivi” produttori delle odierne, salatissime, albioniche... perlomeno in parti semilavorate... ma sshhh!!! non si può neanche mormorare) quali ad esempio alcune Aya od Arrieta, di ottima fattura.
Considerando inoltre che dalle parti di Toledo e Salamanca (perlomeno dal '400) non credo abbiano urgente bisogno di insegnanti nell'arte della lavorazione degli acciai....
Che altro dire?? che, ad esempio, il rapporto qualità/prezzo a me sembra ottimo, che con pochi sudatissimi “schei” si potrebbe ottenere un'arma di raffinatezza senza dubbio superiore agli odierni, ricercatissimi, Vinci, Buonarroti, Merisi ed altri che inondano i mercati del Belpaese (o tempora)...
Potrei infine dire che negli anni '80, mentre io utilizzavo il mio 48AL in cal.20, un mio amico insidiava gli scaltrissimi cotorni delle nostre vette brandendo, con eccellenti risultati, una robustissima Sarasqueta a batterie laterali in cal.12, affine a quella posseduta dal nostro amico di forum.
Arma che non ebbe mai a lamentarsi delle temperature rigidissime, delle bufere e delle nebbie in quota, delle scivolate e delle cadute, di ogni sorta di involontari maltrattamenti, sfoderando sempre un'inconsueta, proletaria eleganza...
Tornando all'arma del nostro amico di forum, possiamo segnalare come essa non sia certamente una Purdey e che presenta delle incisioni abbastanza elementari.
Però, nel contempo, il fatto di avere le canne in demibloc semplice, nonché il dispositivo manuale di estrazione delle batterie (come, la predetta Royal di H&H, tanto per capirci) ne garantiscono già di per se una certa, celata qualità "operaia" di base...
Non posso infine dalle foto valutare le batterie, ne l'arma (ne sarei in grado di farlo).
Posso solamente affermare che nell'epoca attuale, se c'è qualcuno disposto ad insidiare qualche odierno selvatico utilizzando una stagionata doppietta spagnola a batterie estraibili in cal.20, anziché un modernissimo, polimerico, camo, semioautomatico ultramagnum... beh... costui può solamente aspettarsi il mio personale plauso!!
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Re: Pareri sulle batterie holland spagnole

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » mar 16 ott 2012, 22:48

Picus Viridis ha scritto:Si continua, erroneamente (e non so quanto, volutamente), a definire “Holland” se non addirittura “Holland&Holland”, doppiette che hanno come unico segno distintivo il “merito” di racchiudere il meccanismo di scatto (le cosiddette “batterie”) sui lati di bascula, anziché all'interno dalla “scatola” bascula/attaccatura del calcio, oppure in altri punti dell'arma che non sto qui a ricordare...
La vecchia storiella degli specchietti e delle allodole è sempre dura a morire!!
Sarebbe pertanto (forse) più opportuno definirle semplicemente “sidelock”, meccanismo da associare e contrapporre all'altro sistema universalmente usato “boxlock”, chiamato anche “Anson&Deeley”, nome mutuato dagli inventori di tale semplice e resistente meccanismo.
Penso sia errato perfino definirle “tipo H&H” anche perché, come giustamente sottolineato dall'esperto ed intrigante Roallara, l'inventore del sistema a batterie laterali (che oggi maggiormente conosciamo) fu Scott e non qualcuno della casa dei “Royal Gunmakers” di Bruton Street.
I quali ebbero però il merito di depositare, nel 1893, il brevetto di quella “Royal” a batterie laterali che ha fatto la Storia delle armi da caccia britanniche...
Quando anni fa acquistai la mia “L'Artigiana”, giustapposto monogrillo valtrompino cal.12 da piccione del 1952, l'armiere delle mie zone che me la sottopose (abituato a spennare facoltosi polli pre-crisi delle nostre zone calzaturiere) mi confermò tutto gongolante che quella era una doppietta “Holland&Holland” credendo di trovarsi di fronte all'ennesimo pennuto da allevamento.
Alle mie flebili opposizioni nel tentativo di fargli capire di cambiare almeno la dizione (utilizzando perlomeno la meno errata definizione “tipo”), egli divincolava credendo di essere nel giusto e pensando di interloquire forse con un boscimano od un ottentotto.
Al che, conoscendone comunque la provata onestà di base, abbandonai il mio tentativo di “docenza”; ovviamente non prima di avere ottenuto un consistente sconto sul prezzo iniziale!
Tornando alla nostra Sarasqueta, che dire??
Posso solo affermare quello che anche i sassi ormai sanno (e ripetono): la qualità delle doppiette spagnole non si avvicina neanche lontanamente alle pari grado italiche, fiammingo/vallone, britanniche, ecc...
Sarà vero? Sarà falso? Sarah Ferguson?...
Non ne sarei tanto sicuro, anche perchè ho ammirato alcune Eibarres (che credo siano gli “effettivi” produttori delle odierne, salatissime, albioniche... perlomeno in parti semilavorate... ma sshhh!!! non si può neanche mormorare) quali ad esempio alcune Aya od Arrieta, di ottima fattura.
Considerando inoltre che dalle parti di Toledo e Salamanca (perlomeno dal '400) non credo abbiano urgente bisogno di insegnanti nell'arte della lavorazione degli acciai....
Che altro dire?? che, ad esempio, il rapporto qualità/prezzo a me sembra ottimo, che con pochi sudatissimi “schei” si potrebbe ottenere un'arma di raffinatezza senza dubbio superiore agli odierni, ricercatissimi, Vinci, Buonarroti, Merisi ed altri che inondano i mercati del Belpaese (o tempora)...
Potrei infine dire che negli anni '80, mentre io utilizzavo il mio 48AL in cal.20, un mio amico insidiava gli scaltrissimi cotorni delle nostre vette brandendo, con eccellenti risultati, una robustissima Sarasqueta a batterie laterali in cal.12, affine a quella posseduta dal nostro amico di forum.
Arma che non ebbe mai a lamentarsi delle temperature rigidissime, delle bufere e delle nebbie in quota, delle scivolate e delle cadute, di ogni sorta di involontari maltrattamenti, sfoderando sempre un'inconsueta, proletaria eleganza...
Tornando all'arma del nostro amico di forum, possiamo segnalare come essa non sia certamente una Purdey e che presenta delle incisioni abbastanza elementari.
Però, nel contempo, il fatto di avere le canne in demibloc semplice, nonché il dispositivo manuale di estrazione delle batterie (come, la predetta Royal di H&H, tanto per capirci) ne garantiscono già di per se una certa, celata qualità "operaia" di base...
Non posso infine dalle foto valutare le batterie, ne l'arma (ne sarei in grado di farlo).
Posso solamente affermare che nell'epoca attuale, se c'è qualcuno disposto ad insidiare qualche odierno selvatico utilizzando una stagionata doppietta spagnola a batterie estraibili in cal.20, anziché un modernissimo, polimerico, camo, semioautomatico ultramagnum... beh... costui può solamente aspettarsi il mio personale plauso!!

Caro 'Picus', vedo e plaudo con immenso piacere al tuo 'ritorno' dopo le lunghe vacanze di cui hai potuto godere.
Ma il tuo giustapposto è 'Valtrompino' oppure 'Valtrumplino', oppure si può dire indifferentemente in entrambe i modi.
Cordialità
Bruno
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