E. Mori: D.L. 95/2012 - Art. 12 bis

In questa Sezione verranno trattati argomenti inerenti la legislazione in materia di armi ed esplosivi e qualche 'consiglio prudenziale' per poter dormire più tranquilli.

E. Mori: D.L. 95/2012 - Art. 12 bis

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » ven 10 ago 2012, 18:05

Il D.L.95/2012 non parla più di normativa europea relativamente al riconoscimento dei punzoni di cui al comma 3 ART. 11- L. 110/75 (queste armi dovranno passare per il BNP?). Bisognerà attendere qualche Circolare..

Il D.L. 20 giugno 2012 n. 79. Che fare?

Nota : Dopo aver scritto l’articolo che segue, basato sul D.L. 20 giugno convertito con legge L. 7 agosto 2012 n. 131, mi giunge notizia che una settimana dopo , in sede di conversione del D.L. 95/2012 sulla revisione della spesa pubblica sarebbe stato inserito il seguente articolo, proposto dall’ANPAM, il seguente articolo 12 bis:
12bis: "A seguito della recente soppressione del Catalogo nazionale delle armi, il Banco nazionale di prova di cui all'articolo 11, secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, verifica, altresì, per ogni arma da sparo prodotta, importata o commercializzata in Italia, la qualità di arma comune da sparo, compresa quella destinata all'uso sportivo, ai sensi della vigente normativa e la corrispondenza alle categorie di cui alla normativa comunitaria, anche in relazione alla dichiarazione del possesso di tale qualità resa dallo stesso interessato, comprensiva della documentazione tecnica ovvero, in assenza, prodotta dal medesimo Banco. Il Banco nazionale rende accessibili i dati relativi all'attività istituzionale e di verifica svolta, anche ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni".
Non posso che ripetere quanto detto sotto, prima di conoscere la nuova norma: è una norma corretta che non aggiunga nulla che già non si sapesse. ma che non risolve nessuno dei problemi che sono da affrontare.
La norma dice che, in parole povere, che chi produce, importa o esporta armi le deve far passare per il Banco dichiarando che sono comuni o comuni sportive; il Banco controlla che lo siano davvero.
Par di sognare:
- come fa il Banco a dire se un’arma è o meno sportiva se non sono fissati i criteri?
- come ci si salva da valutazioni sbagliate del Banco?
- la valutazione è definitiva e vale per il futuro o ad ogni spedizione il banco può cambiare idea?
- Il Banco viene pagato per questo controllo? È forse questo lo scopo principale della norma?
- Il Banco può cambiare le valutazioni del passato o no?
Eccetera, eccetera. Come avevo scritto prima di conoscere la norma, se non scrivevano nulla era meglio!

Ecco quindi l'articolo che avevo già scritto e che rimane perfettamento valido; cambia solo che ora rimane stabilito che TUTTE le armi devono passare per il Banco.
Cordialità
Bruno
"la Libertà è reale dove è possibile esprimersi senza censure, chiunque dovesse impedirla o porre limiti al pensiero altrui commette un delitto di estrema gravità. L'autoritarismo e le dittature non consentono il propagarsi delle idee e degli scritti." BBG
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Re: E. Mori: D.L. 95/2012 - Art. 12 bis

Messaggio da leggereda tiropratico com » lun 13 ago 2012, 7:39

Quanto questa norma sia giusta è discutibile, tutte le armi devono passare presso il BPN ... ?? ... anche quelle già sottoposte a "bancatura" da un banco riconosciuto !! Un doppio passaggio che abbiamo solo in Italia e solo per dire se sono sportive altra anomalia tutta Italiana. (che sono comuni ce lo dice già l'Europa)

L'Europa ci aveva già consigliato, speriamo ora ci multi di molti milioni.... non ci manca che questo.
Non solo l'Italia da 4a potenza Europea è scesa al 14° posto ma ora fa di tutto per passare al 15° o al 16°; i Paesi Europei ci ritengono i nuovi "terroni" d'Europa e noi sappiamo bene cosa vuole dire ma non facciamo nulla per migliorarci ma non perchè non siamo capaci ma semplicemente perchè nel torbido, la dove la burocrazia è più "incasinata" si pesca bene.
Semplificare (come vorrebbe Monti), riducendo a due classi le armi, cioè comuni e da guerra, sembra che in Italia sia una bestemmia senza "Dio" che l'obbligo di mantenere la classe delle armi sportive salvi lo Stato dal fallimento anche dopo che la stessa Europa ha detto il contrario.
Sulle armi ogni governo sarebbe disposto a fare carte false, al ministero andrebbero contro la costituzione e nulla e nessuno è capace di mettere un freno a questo. Ancor peggio le voci eminenti che portano avanti il nuovo sono coperte dagli strilli di pochi incapaci che sul filo della "sicurezza pubblica" mantengono forti i loro poteri.

Non vi è inoltre, in Italia, al contrario di altre Nazioni, un potere forte pro armi ma se mai il contrario. Alla luce di ciò chi combatte si trova sempre solo e spesso contrastato dagli stessi amici.
Nel mondo delle armi ci cono decine di correnti diverse che non vogliono assolutamente trovare un accordo per seguire un unica via decisiva: fino ad allora non ci sarà mai possibilità di farcela !!
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Re: E. Mori: D.L. 95/2012 - Art. 12 bis

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » sab 18 ago 2012, 22:43

tiropratico com ha scritto:Quanto questa norma sia giusta è discutibile, tutte le armi devono passare presso il BPN ... ?? ... anche quelle già sottoposte a "bancatura" da un banco riconosciuto !! Un doppio passaggio che abbiamo solo in Italia e solo per dire se sono sportive altra anomalia tutta Italiana. (che sono comuni ce lo dice già l'Europa)

L'Europa ci aveva già consigliato, speriamo ora ci multi di molti milioni.... non ci manca che questo.
Non solo l'Italia da 4a potenza Europea è scesa al 14° posto ma ora fa di tutto per passare al 15° o al 16°; i Paesi Europei ci ritengono i nuovi "terroni" d'Europa e noi sappiamo bene cosa vuole dire ma non facciamo nulla per migliorarci ma non perchè non siamo capaci ma semplicemente perchè nel torbido, la dove la burocrazia è più "incasinata" si pesca bene.
Semplificare (come vorrebbe Monti), riducendo a due classi le armi, cioè comuni e da guerra, sembra che in Italia sia una bestemmia senza "Dio" che l'obbligo di mantenere la classe delle armi sportive salvi lo Stato dal fallimento anche dopo che la stessa Europa ha detto il contrario.
Sulle armi ogni governo sarebbe disposto a fare carte false, al ministero andrebbero contro la costituzione e nulla e nessuno è capace di mettere un freno a questo. Ancor peggio le voci eminenti che portano avanti il nuovo sono coperte dagli strilli di pochi incapaci che sul filo della "sicurezza pubblica" mantengono forti i loro poteri.

Non vi è inoltre, in Italia, al contrario di altre Nazioni, un potere forte pro armi ma se mai il contrario. Alla luce di ciò chi combatte si trova sempre solo e spesso contrastato dagli stessi amici.
Nel mondo delle armi ci cono decine di correnti diverse che non vogliono assolutamente trovare un accordo per seguire un unica via decisiva: fino ad allora non ci sarà mai possibilità di farcela !!

Condivido quanto esprimi, invero la tua disamina punta il dito contro una molteplicità di Associazioni che non hanno l'intento comune di salvaguardare l'interesse del cacciatore/tiratore sportivo.
Credo che gli 'apici' di queste Associazioni ci vedano poco e proteggano esclusivamente il loro piccolo orto.
Più volte ho dimostrato, senza avere interessi personali, che con abnegazione e forte senso di giustizia possono essere messe in campo forze che aiutino a cercare di tutelare i nostri interessi di appassionati ed utilizzatori di armi, legalmente detenute ( a scanso di equivoci).
Non possiedo orti, eppure, due progetti di legge sono già in parlamento giuntivi con l'aiuto di quei pochissimi che hanno dato il loro contributo sia tecnico che politico, mentre quelli deputati alla tutela degli interessi del settore 'dormivano'.
Questa è l'italia fatta di personaggi che saltano sul torpedone in corsa per giungere sempre al capolinea ...
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Re: E. Mori: D.L. 95/2012 - Art. 12 bis

Messaggio da leggereda tiropratico com » lun 20 ago 2012, 11:08

... infatti,

sappiamo come vanno le cose: ma non so' se hai letto (credo di si) la relazione Europea sulle norme sulle armi degli stati membri, http://www.tiropratico.com/normativa/ARCHIVIO/relazione_europea_armi.pdf
si denota ed è scritto a chiare lettere che in quegli stati dove l'industria armiera è limitata o assente si è propensi a una semplificazione delle norme sul commercio, acquisto e detenzione con speciale attenzione all'importazione mentre la dove le industrie sono presenti e in buon numero si è restii a cambiare le norme specialmente quelle riguardanti l'importazione, la detenzione e il commercio.

Quanto pesi la spinta degli industriali è quindi evidente, l'Italia è ancora tra le prime in fatto di produzione armiera in Europa e sarà quindi l'ultima (secondo quanto ci è dato capire) a mettere mano alle proprie normative in materia ma non prima di aver rallentato in ogni modo ogni possibile cambiamento. Alla fine ogni singolo tiratore, cacciatore, collezionista o appassionato non dovrà combattere solo contro una burocrazia vecchia, un Ministero sordo ma anche contro i propri industriali che vogliono ad ogni costo, solo per loro, il mercato interno. Una guerra, tre nemici: sembra già persa prima di cominciarla.
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