peter ha scritto:La balistica interna da te citata, comunque, non può escludere o ridurre a minor responsabilità il tubo di lancio che è la canna. Gli acciai impiegati, la loro elastcità e vibrazione durante lo sparo insieme alla qualità dei coni di raccordo possono fare una buona differenza nel rendimento sia in balistica interna che in quella terminale per l'effetto che i proiettili producono sul selvatico.
Sarebbe interessante far conoscere ai più i punti salienti che ti hanno colpito nel leggere il Granelli, in modo da poter commentare queste teorie frutto di decenni di studio di un grande esperto.
Credo che questo sia il forum ideale per approfondire interessanti questioni inerenti le nostre attività venatorie.
Lascia perdere certe fregnacce!
Il progetto, la realizzazione, finiture ed il controllo qualita' sono importati ma gli acciai odierni sono tutti del tipo trilegato con formule molto simili, le differenze sono minime.
Riguardo alla balistica interna, il punto principale e' che esperti riconosciuti nei vari forum, e che scrivono anche articoli sulle riviste, hanno sempre sostenuto che la Pmax avviene prima dello sbossolamento della cartuccia. Se la cartuccia raggiunge la Pmax quando e' gia' aperta allora e' pericolosa!! Siccome non ricarico cartucce non ho mai dato peso a queste cose, tanto in un modo o nell' altro il fucile spara ed e' sicuro.....perche' sia il fucile che le cartucce sono stati testati.
Bene. Questo concetto non e' corretto, basta leggere il libro di Granelli a pag. 540 per capire perche'. Cerco di riassumere in maniera semplice, sperando di non dire inesattezze nel semplificare, ma nel libro e' scritto in maniera chiara, tecnica e precisa.
Sulla curva di pressione l'azione dell' innesco spesso non si vede per un semplice motivo: settaggio dell' oscilloscopio, che non consente una risoluzione temporale sufficiente.
Cioe', prima della salita pressoria vera e propria non vedi il vero picco, ben distinto, dovuto all' innesco ma solo un bozzetto perche' logicamente, non avendo risoluzione, l' oscilloscopio integra su un tempo piu' lungo e perdi i dettagli. Invece se la sensibilita' e' sufficiente vedi un bel picco di 100 bar con un innesco medio (molto probabilmente associato con il principio della deflagrazione della polvere). Nel libro di Granelli si legge chiaramente che gia' i 30-40 bar di un vecchio 6.45 erano sufficienti per vincere completamente la resistenza delle diverse chiusure. Da questo si deduce che la salita della curva pressoria e' inevitabilmente associata con la messa in moto della borra con tutti i pallini. Ecco chiarito il mistero dell' influenza delle camere di scoppio, i coni di raccordo e, in parte, della foratura! Il raggiungimento del picco e poi la sua discesa e' dato semplicemente dall' equilibrio di tutti fattori in gioco: spinta da una parte dovuta alla creazione di gas dalla polvere che brucia che tende a far aumentare la pressione (sicuramente a volume costante ma anche se il volume non aumenta abbastanza velocemente), inerzia e massa del proiettile ed attriti dall'altra che contrastano l' accelerazione sempre maggiore. Di fatto la variazione di accelerazione (mostruosa) segue fedelmente la curva pressoria in funzione del tempo. Poi il picco riscende nel momento in cui il proietto ha raggiunto una certa velocita' di fuga cosicche' il volume che si crea dietro cresce in maniera sufficientemente rapida ed anche se la massa di gas continua ad aumentare, ed a contribuire ad un aumento di velocita' perche' l' accelerazione e' positiva anche quando il picco riscende, non sara' in grado di far salire la pressione. Quando la polvere esaurisce la combustione si ha la fase quasi adiabatica, dove la curva sembra piu' piatta in parole semplici. Quanto e' avanzato il proietto nel momneot in si raggiunge la Pmax? Non lo so, fino ad ora nessuno di mia conoscenza ha trovato un dato.
La rilevazione del picco dovuto all' innesco per un fabbicante di cartucce, ma anche per il BNP, e' un aspetto secondario in quanto dal punto di vista della sicurezza non cambia niente. Basta seguiri protocolli collaudati!! Inoltre per mettersi al sicuro fanno i test nel caso peggiore, cioe' con canne manometriche forate strette a 18.2.
Avere forature larghe o strette quindi ha un' influenza ma e'sempre indissolubilmente legato all' assetto della cartuccia! Inoltre la foratura non e' un fattore principale dal punto di vista della deformazione perche' l'attrito sara' comunque notevole nella fase di spinta. E' piu' importante il giusto assetto della cartuccia, cioe' come si sviluppa l' accelerazione che, a occhio, sara' decine di migliaia di volte l' accelerazione di gravita' in corrispondenza del picco! Impensabile che non ci sia alcuna deformazione dei pallini. Con questo genere di accelerazione si ha sempre una deformazione perche' avviene in un tempo cosi' breve che non agisce istantaneamente su tutti i punti lungo la colonna dei pallini. Una volta che i pallni si sono assestati in una foratura piu' stretta formeranno un colonna un po' piu' lunga ed in quella piu' larga una colonna un po' piu' corta, ma le differenze sono minime al fine dei pallini deformati. Infatti ci sono ottime canne forate strette ed ottime canne forate larghe!!
Lo stesso avviene nella canna rigata le pressioni sono molto piu' alte: le accelerazioni sono ancora piu' alte, intorno a 250000 (duecentocinquatamila!) volte l' accelerazione di gravita' in corrispondenza del picco e la rigatura impone una fortissima accelerazione angolare tramite un attrito mostruoso nel momento in cui incide il proiettile. Infatti la temperatura in uscita dalla canna, attorno ai solchi scavati dalla rigatura, e' di 4-500 gradi!I Nella canna liscia queste temperature non si raggiungono, sarebbe un disastro, perche' si tende a minimizzare gli attriti ma comunque non sono trascurabili, indipendemente dalla foratura. Quindi il piombo esce caldo, quanto caldo non lo so dire con sicurezza ma non troppo altrimenti perderebbe le sue proprieta' fisiche. Se non ricordo male il degrado si incomincia ad avere attorno ai 120 gradi.
Nella tipica carabina nei vari calibri da caccia il proiettile ha percorso gia' 5-6 cm quando la pressione raggiunge il picco. Questa e' una certezza!
Alla fine e' piu' una questione di reali esigenze legare al tipo di cartuccia che si vuole usare ed al tipo di caccia. Non ci sono valori assoluti, secondo me. Quando trovo una cartuccia che va bene me la tengo e prima di abbandonarla, per necessita' o per sfizio, ne trovo un'altra!
Poi ci sono altre cose molto in voga tra i cacciatori, per alcune cose vere e per altre no, in paricolare la dipendenza della cartuccia dal meteo.
Ma prima di parlare di rosate e meteo lascio spazio a chi vuole fare commenti.
Ciao