Valutazione balistica di un'arma

In questa Sezione si tratteranno argomenti inerenti i fucili da Caccia e Tiro a canna liscia.
L'Automatico ed i Basculanti.

Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda Andrea (PE) » mer 13 giu 2012, 20:56

Ho notato con molto rammarico che soventemente dedichiamo maggiori attenzioni alle finiture di un'arma,in questo caso parliamo di arma liscia per uso venatorio o tiravolistico,concentrandoci maggiormente sulle lavorazioni "estetiche"...incisioni,dorature,arabescature,legni selezionati di grado superiore ecc.......quasi fossero dei quadri da appendere ed ammirare e basta....ora è pur vero che anche l'occhio vuole la sua parte,ma possiamo davvero trascurare il lato balistico di un' arma, realizzata e commercializzata per abbattere un selvatico o rompere un piattello...????
Qualità dell'acciaio impiegato x la realizzazione delle canne,forate dal pieno,lavorate a caldo,a freddo,coni di raccordo,forature,strozzature,lunghezza ottimale....vi pare lecito "snobbare" tutto ciò ?
Parliamone allora..... :-|
Ciao

Andrea


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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » mer 13 giu 2012, 22:45

Andrea (PE) ha scritto:Ho notato con molto rammarico che soventemente dedichiamo maggiori attenzioni alle finiture di un'arma,in questo caso parliamo di arma liscia per uso venatorio o tiravolistico,concentrandoci maggiormente sulle lavorazioni "estetiche"...incisioni,dorature,arabescature,legni selezionati di grado superiore ecc.......quasi fossero dei quadri da appendere ed ammirare e basta....ora è pur vero che anche l'occhio vuole la sua parte,ma possiamo davvero trascurare il lato balistico di un' arma, realizzata e commercializzata per abbattere un selvatico o rompere un piattello...????
Qualità dell'acciaio impiegato x la realizzazione delle canne,forate dal pieno,lavorate a caldo,a freddo,coni di raccordo,forature,strozzature,lunghezza ottimale....vi pare lecito "snobbare" tutto ciò ?
Parliamone allora..... :-|

Andrea, non credo che la carente trattazione sia quella di snobbare quanto richiedi ed evidenzi, che però possa essere un valore aggiunto per una più completa visione che dimostri risultati balistici concreti, questo si che è importante.
Il diverso impiego del fucile, venatorio o sportivo di TaV, si avvale di tecniche diverse che sono frutto di esperienze decennali o addirittura centenarie per quelle venatorie.
L'estetica identifica il 'valore' dell'oggetto ponendolo in una 'classe' che già di fatto può determinare la qualità del produttore. Una persona non abituata a 'vedere' i difetti e le cafonerie può ritenere ottima una produzione che all'occhio esperto risulta squalificante della categoria dell'armaiolo.
Quindi, anche se importante l'estetica fa la sua parte.
La tecnica di produzione delle canne deve fare riferimento alle tecnologie innovative impiegate in ogni periodo che per semplicità potremmo stabilire avvengano ogni 25 anni.
Spesso si è discusso quale tipo di foratura sia migliore ed applicabile per una canna liscia, trascurando il fatto che tutto il contesto deve avere sperimentazioni che consentano di determinarne la scelta più opportuna.
Infatti, ciò che fa la differenza nella giustezza del tiro, la concentrazione dei pallini e nella penetrazione sono un insieme di fattori che possono essere riassunti in :
- qualità dell'acciaio
- elesticità delle canne e risposta alle vibrazioni durante lo sparo
- lugnhezza dei coni di raccordo di camera
- lunghezza e profilo dei coni di strozzatura
- foratura della canna in relazione alla carica adottata
- uniformità dell'alesaggio, ecc.
Cordialità
Bruno
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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda endrius » gio 14 giu 2012, 14:18

trovo questi argomenti stimolanti ma molto difficili da trattare
occorrerebbero un'infinità di tipologia di canne per poter sperimentare gli accoppiamenti delle soluzioni citate da bruno....
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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » ven 15 giu 2012, 21:58

endrius ha scritto:trovo questi argomenti stimolanti ma molto difficili da trattare
occorrerebbero un'infinità di tipologia di canne per poter sperimentare gli accoppiamenti delle soluzioni citate da bruno....

In effetti, la canna ideale valida in tutte le opportunità venatorie non esiste.
Ogni impiego deve avere le sue ben determinate caratteristiche per poter agevolare il cacciatore, ed il fatto che qualcuno vada a quaglie od a tordi negli uliveti con canne 76/* non significa che sia nel giusto, anzi.
Dalla mia esperienza nel settore vedrei un basculante cal. 12 a due colpi così concepito:
- canne da 67-68 cm. max
- forature 18,6-18,7 per un minore stress della sfericità dei pallini
- strozzature di 3-4/10 sulla prima canna e 6-7/10 sulla seconda
- cariche con borra feltro o bior nella prima canna con piombi 10-11
- cariche con contenitore bior con piombi 9-10 nella seconda canna.
Questo tipo di fucile, preferibilmente parallelo, va bene per la caccia a breve 15/18 m. sulla prima canna e 25/28 m. sulla seconda, con ghrammature rispettivamente da 32 e 34-35 g.
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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda Dinamite » sab 18 ago 2012, 21:40

Prima di fare valutazioni sulle qualita' balistiche delle canne personalmente ritengo necessario conoscere un po' di balistica, sia interna che esterna. Quella venatoria, una volta verificate le rosate, senza cercare il pelo nell' uovo ma in base e semplici regole, ed addrizzato il manico... :mrgreen: ...si impara sul campo con l' esperienza.
Per sapere il necessario, ed anche un po' di piu', di balistica interna, che e' cio' che determina primaditutto il rendimento delle canne, basta leggere e comprendere, ad esempio, il libro di Granelli " La cartuccia a pallini" che mi sembra il piu' noto...anche se devo dire che fino a qualche giorno fa non lo avevo mai letto!
Fino a qualche giorno fa conoscevo in dettaglio solo la balistica interna della canna rigata e molto grossolanamente quella della canna liscia. Beh ho scoperto che tanti esperti dicono cose non proprio esatte e questo ha generato molta confusione! Con le nozioni corrette, si comprende perfettamente, almeno a livello intuitivo, come la camera di scoppio (foratura e lunghezza), il cono di raccordo, la foratura ed il profilo dell' anima e la strozzatura portano differenze. Inoltre si comprende anche perche', fantasie dei cacciatori a parte, non esiste la foratura ideale in assoluto ma solo in rapporto alle cartucce specifiche, vista la miriade di possibilita'. Magari si puo' dire che certe carattristiche vanno mediamente meglio ma non in assoluto. Questo e' anche condizionato da come vengono fatte e testate le cartucce (canna manomentrica).

L'acciaio delle canne e' meno importante oggi, perche' la tipologia e' praticamente sempre quella. Cambia molto piu' il nome che la sostanza! Sono piu' importanti le lavorazioni ed il controllo qualita'.

Ciao
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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda peter » sab 18 ago 2012, 22:15

Dinamite ha scritto:Prima di fare valutazioni sulle qualita' balistiche delle canne personalmente ritengo necessario conoscere un po' di balistica, sia interna che esterna. Quella venatoria, una volta verificate le rosate, senza cercare il pelo nell' uovo ma in base e semplici regole, ed addrizzato il manico... :mrgreen: ...si impara sul campo con l' esperienza.
Per sapere il necessario, ed anche un po' di piu', di balistica interna, che e' cio' che determina primaditutto il rendimento delle canne, basta leggere e comprendere, ad esempio, il libro di Granelli " La cartuccia a pallini" che mi sembra il piu' noto...anche se devo dire che fino a qualche giorno fa non lo avevo mai letto!
Fino a qualche giorno fa conoscevo in dettaglio solo la balistica interna della canna rigata e molto grossolanamente quella della canna liscia. Beh ho scoperto che tanti esperti dicono cose non proprio esatte e questo ha generato molta confusione! Con le nozioni corrette, si comprende perfettamente, almeno a livello intuitivo, come la camera di scoppio (foratura e lunghezza), il cono di raccordo, la foratura ed il profilo dell' anima e la strozzatura portano differenze. Inoltre si comprende anche perche', fantasie dei cacciatori a parte, non esiste la foratura ideale in assoluto ma solo in rapporto alle cartucce specifiche, vista la miriade di possibilita'. Magari si puo' dire che certe carattristiche vanno mediamente meglio ma non in assoluto. Questo e' anche condizionato da come vengono fatte e testate le cartucce (canna manomentrica).

L'acciaio delle canne e' meno importante oggi, perche' la tipologia e' praticamente sempre quella. Cambia molto piu' il nome che la sostanza! Sono piu' importanti le lavorazioni ed il controllo qualita'.

Ciao

La balistica interna da te citata, comunque, non può escludere o ridurre a minor responsabilità il tubo di lancio che è la canna. Gli acciai impiegati, la loro elastcità e vibrazione durante lo sparo insieme alla qualità dei coni di raccordo possono fare una buona differenza nel rendimento sia in balistica interna che in quella terminale per l'effetto che i proiettili producono sul selvatico.
Sarebbe interessante far conoscere ai più i punti salienti che ti hanno colpito nel leggere il Granelli, in modo da poter commentare queste teorie frutto di decenni di studio di un grande esperto.
Credo che questo sia il forum ideale per approfondire interessanti questioni inerenti le nostre attività venatorie.
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Re: Valutazione balistica di un'arma

Messaggio da leggereda Dinamite » dom 19 ago 2012, 0:31

peter ha scritto:La balistica interna da te citata, comunque, non può escludere o ridurre a minor responsabilità il tubo di lancio che è la canna. Gli acciai impiegati, la loro elastcità e vibrazione durante lo sparo insieme alla qualità dei coni di raccordo possono fare una buona differenza nel rendimento sia in balistica interna che in quella terminale per l'effetto che i proiettili producono sul selvatico.
Sarebbe interessante far conoscere ai più i punti salienti che ti hanno colpito nel leggere il Granelli, in modo da poter commentare queste teorie frutto di decenni di studio di un grande esperto.
Credo che questo sia il forum ideale per approfondire interessanti questioni inerenti le nostre attività venatorie.

Lascia perdere certe fregnacce! :mrgreen: Il progetto, la realizzazione, finiture ed il controllo qualita' sono importati ma gli acciai odierni sono tutti del tipo trilegato con formule molto simili, le differenze sono minime.

Riguardo alla balistica interna, il punto principale e' che esperti riconosciuti nei vari forum, e che scrivono anche articoli sulle riviste, hanno sempre sostenuto che la Pmax avviene prima dello sbossolamento della cartuccia. Se la cartuccia raggiunge la Pmax quando e' gia' aperta allora e' pericolosa!! Siccome non ricarico cartucce non ho mai dato peso a queste cose, tanto in un modo o nell' altro il fucile spara ed e' sicuro.....perche' sia il fucile che le cartucce sono stati testati.
Bene. Questo concetto non e' corretto, basta leggere il libro di Granelli a pag. 540 per capire perche'. Cerco di riassumere in maniera semplice, sperando di non dire inesattezze nel semplificare, ma nel libro e' scritto in maniera chiara, tecnica e precisa.
Sulla curva di pressione l'azione dell' innesco spesso non si vede per un semplice motivo: settaggio dell' oscilloscopio, che non consente una risoluzione temporale sufficiente.
Cioe', prima della salita pressoria vera e propria non vedi il vero picco, ben distinto, dovuto all' innesco ma solo un bozzetto perche' logicamente, non avendo risoluzione, l' oscilloscopio integra su un tempo piu' lungo e perdi i dettagli. Invece se la sensibilita' e' sufficiente vedi un bel picco di 100 bar con un innesco medio (molto probabilmente associato con il principio della deflagrazione della polvere). Nel libro di Granelli si legge chiaramente che gia' i 30-40 bar di un vecchio 6.45 erano sufficienti per vincere completamente la resistenza delle diverse chiusure. Da questo si deduce che la salita della curva pressoria e' inevitabilmente associata con la messa in moto della borra con tutti i pallini. Ecco chiarito il mistero dell' influenza delle camere di scoppio, i coni di raccordo e, in parte, della foratura! Il raggiungimento del picco e poi la sua discesa e' dato semplicemente dall' equilibrio di tutti fattori in gioco: spinta da una parte dovuta alla creazione di gas dalla polvere che brucia che tende a far aumentare la pressione (sicuramente a volume costante ma anche se il volume non aumenta abbastanza velocemente), inerzia e massa del proiettile ed attriti dall'altra che contrastano l' accelerazione sempre maggiore. Di fatto la variazione di accelerazione (mostruosa) segue fedelmente la curva pressoria in funzione del tempo. Poi il picco riscende nel momento in cui il proietto ha raggiunto una certa velocita' di fuga cosicche' il volume che si crea dietro cresce in maniera sufficientemente rapida ed anche se la massa di gas continua ad aumentare, ed a contribuire ad un aumento di velocita' perche' l' accelerazione e' positiva anche quando il picco riscende, non sara' in grado di far salire la pressione. Quando la polvere esaurisce la combustione si ha la fase quasi adiabatica, dove la curva sembra piu' piatta in parole semplici. Quanto e' avanzato il proietto nel momneot in si raggiunge la Pmax? Non lo so, fino ad ora nessuno di mia conoscenza ha trovato un dato.
La rilevazione del picco dovuto all' innesco per un fabbicante di cartucce, ma anche per il BNP, e' un aspetto secondario in quanto dal punto di vista della sicurezza non cambia niente. Basta seguiri protocolli collaudati!! Inoltre per mettersi al sicuro fanno i test nel caso peggiore, cioe' con canne manometriche forate strette a 18.2.
Avere forature larghe o strette quindi ha un' influenza ma e'sempre indissolubilmente legato all' assetto della cartuccia! Inoltre la foratura non e' un fattore principale dal punto di vista della deformazione perche' l'attrito sara' comunque notevole nella fase di spinta. E' piu' importante il giusto assetto della cartuccia, cioe' come si sviluppa l' accelerazione che, a occhio, sara' decine di migliaia di volte l' accelerazione di gravita' in corrispondenza del picco! Impensabile che non ci sia alcuna deformazione dei pallini. Con questo genere di accelerazione si ha sempre una deformazione perche' avviene in un tempo cosi' breve che non agisce istantaneamente su tutti i punti lungo la colonna dei pallini. Una volta che i pallni si sono assestati in una foratura piu' stretta formeranno un colonna un po' piu' lunga ed in quella piu' larga una colonna un po' piu' corta, ma le differenze sono minime al fine dei pallini deformati. Infatti ci sono ottime canne forate strette ed ottime canne forate larghe!!

Lo stesso avviene nella canna rigata le pressioni sono molto piu' alte: le accelerazioni sono ancora piu' alte, intorno a 250000 (duecentocinquatamila!) volte l' accelerazione di gravita' in corrispondenza del picco e la rigatura impone una fortissima accelerazione angolare tramite un attrito mostruoso nel momento in cui incide il proiettile. Infatti la temperatura in uscita dalla canna, attorno ai solchi scavati dalla rigatura, e' di 4-500 gradi!I Nella canna liscia queste temperature non si raggiungono, sarebbe un disastro, perche' si tende a minimizzare gli attriti ma comunque non sono trascurabili, indipendemente dalla foratura. Quindi il piombo esce caldo, quanto caldo non lo so dire con sicurezza ma non troppo altrimenti perderebbe le sue proprieta' fisiche. Se non ricordo male il degrado si incomincia ad avere attorno ai 120 gradi.
Nella tipica carabina nei vari calibri da caccia il proiettile ha percorso gia' 5-6 cm quando la pressione raggiunge il picco. Questa e' una certezza!

Alla fine e' piu' una questione di reali esigenze legare al tipo di cartuccia che si vuole usare ed al tipo di caccia. Non ci sono valori assoluti, secondo me. Quando trovo una cartuccia che va bene me la tengo e prima di abbandonarla, per necessita' o per sfizio, ne trovo un'altra!

Poi ci sono altre cose molto in voga tra i cacciatori, per alcune cose vere e per altre no, in paricolare la dipendenza della cartuccia dal meteo.
Ma prima di parlare di rosate e meteo lascio spazio a chi vuole fare commenti.

Ciao
Dinamite
 
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