La morte del Cigno...

In questa Sezione si tratteranno argomenti inerenti i fucili da Caccia e Tiro a canna liscia.
L'Automatico ed i Basculanti.

La morte del Cigno...

Messaggio da leggereda Picus Viridis » lun 19 mar 2012, 18:50

Non sono sicuro che questa sia la stanza giusta ove postare il mio "lamento"...
Comunque mi capita spesso di chiedermi se il cosiddetto “Homo Erectus” appartenga alla razza dei primati (e quindi predatori, come ama ripetere spesso il Buon Amico Peuceta) oppure a quella degli ovini, tendente alla vita gregaria in comunità denominate “greggi”.
Spiego meglio questo mio dubbio.
In nome della omogeneità portata dalle “mode” abbiamo più volte compiuto delle emerite stupidate (evitando termini maggiormente consoni) che evito di enumerare (l'attuale musica da "ascolto/classifiche/nutrimento massificato/vendite" ne risulta l'esempio lampante)
Nel mondo venatorio ultimamente si riscontra la “smania” di rincorrere calibri sempre minori (e detto da me...) in nome di una moda che capisco parzialmente...
Tale smania ha contemporaneamente causato l'estinzione di alcuni meravigliosi calibri, che sarebbe riduttivo ed ingiustificato definire intermedi, quali il glorioso (ed ancora vivo e vegeto nel resto dell'Europa venatoria) Sedici, nonché gli usatissimi all'epoca (dai capannisti Storici) 24 e 32.
Quello che non capisco è perché si debba usare il cal.20 sparando munizioni addirittura da 36 grammi (dose pesante del 12) oppure il 28 con munizioni da un'oncia (28 gr.) che risulta essere la carica standard del 16.
Uso quasi esclusivamente il 20 e, talvolta, il 28... le mie cacce sono al 99% con il cane da ferma...
Per queste cariche non supero mai i 28 grammi nel 20 (anche ai colombacci da appostamento) ed i canonici max 20 grammi nel 28.
Se dovessi aumentare le grammature, passerei tranquillamente al 16 oppure al 12.
Saranno forse le più famose “griffes” venatorie ad imporre queste mode (per me) ingiustificabili??
Chissà...
L'omologazione dei calibri sarà forse anche dovuta al calo degli utenti, ma non riesco a spiegarmela.
Resta il fatto che i cosiddetti “calibri intermedi” (che per me sono tutt'altro che intermedi) sono indirizzati mestamente sulla via della (italica) estinzione...
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Re: La morte del Cigno...

Messaggio da leggereda Ettore Sabbadini » lun 19 mar 2012, 21:49

Caro Picus, vediamola così: Il cigno ha preso il volo, speriamo ritorni, se non per noi almeno per i "pochi" che verranno.
Se ci pensi lo sviluppo sociale nel nostro paese è finito quando è finito lo sviluppo culturale, finiti gli anni 70 il cigno ha preso il volo lasciando il posto a corvi e cornacchie pronte a razziare grano,grano,grano. Competere ed aumentare (con tutti i mezzi) e non crescere, questo è il verbo degli ultimi 30 anni. Tornando al nostro mondo quindi calibri 12 (che sono dei "10") ma non basta, il mercato ha fame! Quindi aggeggi per evitare "fastidiosi" rinculi...file di cacciatori davanti ai reparti di ortopedia, ma non basta. Allora ci si inventa la sportività o letica, proprio letica, piccoli calibri...molti costosi..(sarà un caso??).28 che caricano come un 16 e 410 come dei 20. Mezzogiorno al mcdonald's, sera in palestra...qualcuno dice che il cervello...non dorme mai! Mah!
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Re: La morte del Cigno...

Messaggio da leggereda Bruno Biscuso » lun 19 mar 2012, 22:47

Picus Viridis ha scritto:Non sono sicuro che questa sia la stanza giusta ove postare il mio "lamento"...
Comunque mi capita spesso di chiedermi se il cosiddetto “Homo Erectus” appartenga alla razza dei primati (e quindi predatori, come ama ripetere spesso il Buon Amico Peuceta) oppure a quella degli ovini, tendente alla vita gregaria in comunità denominate “greggi”.
Spiego meglio questo mio dubbio.
In nome della omogeneità portata dalle “mode” abbiamo più volte compiuto delle emerite stupidate (evitando termini maggiormente consoni) che evito di enumerare (l'attuale musica da "ascolto/classifiche/nutrimento massificato/vendite" ne risulta l'esempio lampante)
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Tale smania ha contemporaneamente causato l'estinzione di alcuni meravigliosi calibri, che sarebbe riduttivo ed ingiustificato definire intermedi, quali il glorioso (ed ancora vivo e vegeto nel resto dell'Europa venatoria) Sedici, nonché gli usatissimi all'epoca (dai capannisti Storici) 24 e 32.
Quello che non capisco è perché si debba usare il cal.20 sparando munizioni addirittura da 36 grammi (dose pesante del 12) oppure il 28 con munizioni da un'oncia (28 gr.) che risulta essere la carica standard del 16.
Uso quasi esclusivamente il 20 e, talvolta, il 28... le mie cacce sono al 99% con il cane da ferma...
Per queste cariche non supero mai i 28 grammi nel 20 (anche ai colombacci da appostamento) ed i canonici max 20 grammi nel 28.
Se dovessi aumentare le grammature, passerei tranquillamente al 16 oppure al 12.
Saranno forse le più famose “griffes” venatorie ad imporre queste mode (per me) ingiustificabili??
Chissà...
L'omologazione dei calibri sarà forse anche dovuta al calo degli utenti, ma non riesco a spiegarmela.
Resta il fatto che i cosiddetti “calibri intermedi” (che per me sono tutt'altro che intermedi) sono indirizzati mestamente sulla via della (italica) estinzione...
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Credo che col tuo esordio, che ho evidenziato, hai tirato nel segno.
Lo 0,001% di "homo herectus", contro il 99,999 di ovini in gregge, pronti però a sfuggire al pastore di turno.
Il 28 è un calibro antico, ma ai miei tempi poco usato, erano dominanti i 24 e 32.
Oggi, come hai accennato si vuole esasperare tutto: 19,5 g. per il .410, ecc.ecc.
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Re: La morte del Cigno...

Messaggio da leggereda Picus Viridis » mar 20 mar 2012, 15:49

Ettore Sabbadini ha scritto:... piccoli calibri...molti costosi..(sarà un caso??).28 che caricano come un 16 e 410 come dei 20. Mezzogiorno al mcdonald's, sera in palestra...qualcuno dice che il cervello...non dorme mai! Mah!
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Il Dio-Denaro muove i fili e dispone i pezzi sulla scacchiera: ecco la differenza tra "produttori moderni" ed i superati, obsoleti "valenti artigiani" che davano un cuore ed un'anima ai loro manufatti.
Mezzogiorno al McDonald's, sera in palestra... che dire?? Neologismo calzante perfettamente ai "mala tempora currunt"...

PS: la moda dell'omologazione dei calibri - Super12/20/28/410 - guarda caso proviene da oltre le "Colonne di Ercole"... moriremo avvolti nelle "Stars&Stripes"??? chissà...
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Re: La morte del Cigno...

Messaggio da leggereda peuxxxx » mar 20 mar 2012, 15:55

Quando si toccano argomenti come questo, fatalmente ricorrendo a paragoni e scomodando la logica più lucida, si viene accusati d’essere nostalgici e vecchi. Se Ettore vede il nostro sviluppo culturale fermo agli anni ’70, a mia volta avrei fermato il cosiddetto progresso, in quanto ancora a misura d’uomo, proprio a quel periodo.
Per poter vantare indipendenza di pensiero, è indispensabile pensare, comprendere, intuire, andare oltre le apparenze, non lasciarsi soggiogare. Infatti, a distinguerci dalle bestie, dicunt, è proprio l’intelligenza. Infatti, è proprio per questo che Oscar è sempre pronto a smentire.
Al cal. 12 quanto compete al cal. 12, al 20 quanto attiene al 20, a Cesare un mazzetto di ravanelli e così via. Che vor ddì? Che è eticamente scorretto ed inopportuno forzare una 500 a viaggiare a 150 km/h., se è vero che è stata cancepita e partorita per toccare tutt’al più i 100, senza correre e far correre troppi rischi.
Pavoneggiarsi con un 20 che sputa 36 grammi di pallini è anche balisticamente stupìdo, dato che la stessa grammatura, lanciata da quel 12 nel cui range naturale è compresa, fornirà una rosata incontrovertibilmente molto più regolare. Così come, tacchineggiarsi e fare i fenomeni cacciando anatre e colombacci con un 410 oppure con un 12 magnam.gnam ultraleggero, è massimamente beota.
Se, viceversa, si opta per un 20 per motivi degni, non imposti dalla fatua moda del momento, tanto di cappello a falde larghe. Quanto al cal. 16, non dispererei; piuttosto, mi disporrei in fiduciosa attesa della moda che lo riesumasse per reimporlo alle assetate greggi belanti.
Last but not least: checche e sedani se ne possa dire, il cal. 12 è universale, con tutto ciò che questo dato comporta.
peuxxxx
 


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